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Friday, 16 March 2007
E' qui la festa. Parte I

Cronaca della prima parte (pacifica) della giornata. Tra comizi, feste 

Il 15 Marzo ha visto circa 120 manifestazioni di piccoli e grandi gruppi. Chi era interessato alla festa, o alla nazione, o alla politica, o a vedere quello che sarebbe successo, o a menare le mani e giocare alla guerra se li è fatti un po’ tutti. Io tra loro.D‘altronde era una bella giornata di sole. 120 manifestazioni, tra cui i comizi dei principali partiti e movimenti, tutti rigorosamente separati, tutti a istanza l’uno all’altro. Ne segue che la gente si incammina a ogni ora per le strade di pest da una piazza all’altra, tipo i Sepolcri di giovedi’ santo, tanto per allenarsi alla vicina Santa Pasqua.

 

9.00 alzabandiera Kossuth tèr

La mia giornata di festa è iniziata presto, alle 9 volevo essere all’alzabandiera e alla cerimonia degli ussari a cavallo a Kossuth tèr. Arrivo mentre tutti cantano a voce bassa e solenne l’inno nazionale, (me ne dovrò sorbire almeno 7-8 in tutta la giornata). Finito l’inno bordata di fischi impressionante, cori, fischi e campanelli per tutta la cerimonia. Il Primo Ministro è presente, lì tra le autorità. La polizia ha fatto gesti di buona volontà: nn ha isolato la piazza nel raggio di 500 metri come nel 50enario del 56, ma solo di 100, e ha sostituito le transenne frontali con un cordone di piante ornamentali alte solo un metro, cosi’ si puo’ vedere la cerimonia dal avanti. Per accedere si passa sotto metal detector.

 

10.00

a 200 metri, al memoriale di Battyany  coro militare (devo ammettere nn male), solo servizio d‘ordine, addirittura applausi.

 

11.00 Nemzeti Muzeum

Classica rievocazione storica davanti alle gradinate del Museo Nazionale, c’è poca gente, per lo più anziani che nn si son persi mai un 15 Marzo davanti al museo nazionale e bambini con i genitori; tradizionalmente è una festa anche per loro. Arrivano pero’ anche i contestatori. Alle 11.00 puntuali escono gli attori, i ballerini e le autorità tra cui Gyurcsany. Impassibili recitano e ballano mentre 4000 persone li fischiano a più non posso.

 

13.00 statua di Petőfi

Parla Demsky Gabor, sindaco di Buapest da 20anni, tra l’altro colpito da un ennesimo scandalo sull’(eterna) costruzione della linea 4 della metro. Mentre son là passa uno in costume tipico e mi fa: “Hai per caso delle uova, amico? Sai dove posso trovarle?” ...... Demsky fa un discorso, “noi amiamo la libertà, la nostra Ungheria, la Primavera. Voi siete nemici della libertà. Anche voi che mi fischiate, per coprire la mia voce….”C’è da ammirarlo, è l’unico degli esponenti dei partiti di governo che abbia tenuto un discorso pubblico ieri, ed è lì a sgolarsi mentre tutta la folla lo fischia, e 4 scagnozzi aprono ogni tanto degli eleganti ombrelli neri per evitare gli ortaggi che gli lancia la folla. Pero’ un uovo lo centra sulla giacca, ploff...

14.00 comizio di Jobbik (estrema destra) a Vorosmarty tér..

Assurdo guardarli uno per uno, i loro sostenitori talmente eterogenei... ci sono i ragazzi, i signori con l'abito buono, i poveracci, i barboni, i ragazzi fighi con gli abiti firmati e le signore in lustrini e pelliccia da corteo i Forza Italia, davanti a me un uomo in abiti logori, un tricolore ungherese in mano insieme a altre 2 bandierine, codino e barba lunga. Dopo un po’ il bambino sui 10 anni accanto a lui gli parla, poi altri 2 bimbi di 4-5 anni che gli frugano nello zaino. Sono i suoi figli. Hanno tutti una maglia (uno azzurra, uno rosa, una rossa) con l’alfabeto ungherese e accanto il simbolo dell’alfabeto dei Szekely (magiari che vivono in Romania, il loro alfabeto usava caratteri simili ai runici).C’è pure una bimba.

 

16.00 ponte Elisabetta

Il comizio di Fidesz, principale partito in opposizione. Lo schermo è messo all’imbocco del ponte Elisabetta, dove a Ottobre la polizia distrusse con le ruspe l’ultima barricata. E’ controsole, ma con un colpo di teatro certo studiato a tavolino, il sole sparisce dietro i palazzi di Pest, giusto quando Orban prende la parola. Discorso in parte condivisibile: avete fatto un sacco di ca…te, il vostro sostegno popolare è bassissimo, andatevene.

Chiusura del discorso: W L’UNGHERIA. W GLI UNGHERESI

Ma per gli italiani c’è un gustosissimo antipasto. Prima di Orban parla un ex capo del governo lituano e, udite udite, Antonio Tajani, proprio lui, nelle vesti di vicepresidente del PPE (partito popolare europeo). Peccato che Tajani inizi porgendo le scuse di SILVIO BERLUSCONI che per improrogabili impegni personali ed elettorali… (<<elettorali perché?>> Mi fanno, <<ma credo qualche elezione amministrativa, si vota a Roma mi sa..>> <<e lui che c’entra con le amministrative?>> <<lui, anzi, Lui, c’entra sempre>>.

E in effetti è Silvio che parla per bocca del fido Tajani: ricorda che i 2 popoli sono fratelli e percorsi da antica amicizia e stima, che anche in Italia ci sono 2 partiti COMUNISTI al potere e che anche loro della destra italiana il 2 Dicembre sono scesi in piazza per protestare contro le ignominie fatte dai comunisti al governo in Italia.

Un italiano all'estero presente al comizio, pressappoco dov'ero io, gridò: BUFFONE!



Posted by alessandro grimaldi at 17:23 MEST
Updated: Friday, 23 March 2007 11:39 MEST
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E' qui la festa. parte II

Allora, affezionati lettori, ho visto che in Italia ci son cose preoccupanti dagli esteri, Afganistan, Nigeria, siamo un paese davvero internazionale, e poi ormai nn è più l’anniversario del 56, quini forse le notizie di Budapest in fiamme saran poche in TV, ma è allora che il blog ha sua importanza..

Sono le 19,sul Karoly korut, giusto di fronte al Merlin un’altra volta.. Ho visto 4 italiani di mezz’età un po’ disorientati.. che sul kiskorut stan passando un po’ di bandiere, teste rasate, pantaloni militari e costumi tradizionali, reduci dall’ultima manifestazione in programma per oggi, quella di uno dei tanti “Forum” sorti durante le manifestazioni dell’autunno scorso; ora dovrebbero defluire in realtà sfilano ancora compatti… e questo mi inquieta

Ma io sono un bravo cittadino e tranquillizzo i signori (Come mai tutto questo nazionalismo? Cos’è quell’aquila con un coltello tra gli artigli sulle bandiere bianche e rosse? Che contrapposizione è, davvero destra e sinistra come da noi?) faccio serafico come chi la sa lunga: ” finora tutto si è svolto pacificamente, tutti i comizi son stati pacifici, la polizia nn ha provocato, è vero, ho visto tutti gli skin del paese radunati qui, ma finora si sono annoiati.. Le notizie più gravi son state il lancio il sindaco centrato sul doppiopetto da un uovo mentre parlava (manco fossimo a Massalombarda) e una jeep isolata che ha girato per un po’ con un megafono a incitare a nn demorere e combattere il potere."

Quando rientro però al Castro (eh si’ si chiama cosi’, un Bistro’ molto inn e alternativo dove ci siam accomodati con gli amici dopo il comizio della Fidesz) mi dicon che gli idranti della polizia sono entrati in azione a Andrassy ùt 60 (l’ex sede della polizia politca, ora un museo). HirTV purtroppo nn riesce a trasmettere* e io mi incammino lungo l’Andrassy. Il blocco è all’altezza di Oktogon, alla via successiva, quell’Eotvos Lorenc utca, lo stesso a cui è dedicata anche la prima università di Budapest.

Ormai son esperto i queste cose e mi vien francamente da sorridere. La notizia sui giornali del 13, stranamente in secondo piano rispetto alle normali notizie politiche, era che la polizia era stata richiamata tutta tutta. E in giro, a dir la verità con molto tatto e riserbo si eran visti eccome. Girando per una kocsma vicino a Astoria prima del comizio di Fidesz, avevo visto almeno 500 poliziotti, nei loro automezzi affiancati al ciglio della Wesselenyi utca, dietro la sinagoga per 2-3 isolati, impressionante la loro nuova divisa antisommossa, protezioni in materiali speciali, sulle spalle, sulle braccia, sull’addome, come la polizia di Robocop. e  paurosi mezzi blindati pronti per l’occasione, con le grate al parabrezza, per resistere a ogni assalto, manco fossimo in mezzo a MadMax. Gli anni 80 son veramente tornati di moda.

Di contro, dall’altro lato (come recitava uno striscione in piazza: barikade.hu a te la scelta da che lato essere) un 2-300 ultras e skin e un 2-3000 persone comuni, ma veramente comuni, cioè coppiette, ragazzini con la cartella, ragazze carine, signori in abiti dignitosi, tutti a fare foto alle luci colorate della polizia 100 metri più avanti. Ma guarda che stupidini, penso io, è finita l’ultima manifestazione, qualcuno si è messo in testa, andiamo lungo l’Andrassy tutti insieme, andiamo a Andrassy 60,..

Questi ragazzi sui 20anni, facce delicate e per bene, loro si’ che giocano..

La polizia invece no, è tanta, allenata, in forze e con i mezzi giusti, in 20 minuti libera Oktogon, con idranti e gas le voci bianche si divertono e vogliono andare a rioccupare Kossuth tere, ma poi arretrano lungo l’Andrassy.

Racconta Kapuscinsky che le rivoluzioni iniziano sempre allo stesso modo: uno scende in strada e cammina con un cartello in mano, un altro lo segue, poi altri 2 gli si metton dietro  e così via..

Qui all’altezza dell’Operahàz, uno dei teatri dell’opera più belli d‘Europa, un tipo magro e a volto coperto prende un cassonetto e lo mette in mezzo alla strada, un altro fa lo stesso e diventan 5 a cui dan fuoco. Poi un altro dà un calcio alle impalcature in legno per i lavori di ristrutturazione al palazzo di fronte all’Opera, ne cava fuori un’asse di legno e lo butta in mezzo alla strada 50 metri più dietro, un altro lo segue, tutta l‘impalcatura è messa lì, poi anche quella del palazzo alle spalle, accanto al Nuovo Teatro Magiaro.

Tutti sono contenti, escon fuori le sciarpe, i passamontagna, le maschere antigas, tiran su i cappucci e si senton vivi, le ragazze e le coppie arretrano, poi van via, i ragazzini urlan  “urka che figo, barikadek” e parlan ai cellulari con gli amichetti.

“Fin qui tutto bene”, diceva un film, mi inizio pero’ ad amareggiare quando vedo che divelgono e buttano per le barricate le cabine telefoniche gialle e verdi, d‘epoca, poi tiran giu’ ei cartelli stradali e con quelli spaccan le cabine perché prendan fuoco meglio. Poi buttano in mezzo anche le panchine..

La polizia non aspetta e in un 40 minuti supera 3 o 4 barricate date alle fiamme, e libera l’Andrassy. Sono a rispettosa  distanza e la piazza è molto grande, ma mi sento male per i lacrimogeni usati, i sicuro i più potenti nei migliori negozi di ferramenta.

Son tanti, riescono a circondare e isolare tutta Erzsebet tèr, la piazza dedicata a Sissi, che sotto il comunismo era piazza Engels (quello di Marx e Engels) e era la stazione degli autobus. Ora è un (bel) parco con installazioni postmoderne, e il Godor klub, sotto.

A questo punto la gente è stata divisa in 3 principali tronconi, e dispersa, dopo questa bella dimostrazione di forza. Mi chiede un ragazzino accanto “e ora che succederà?” “niente” caro mio.

Apprendo solo a casa dell’arresto di Budahàzi. Avevan detto al tavolo el bistro’, “niente scontri oggi? Nn ti sei ivertito tanto? E io “la polizia è stata intelligente e non ha provocato nessuno. Tutto è stato colorito, ma pacifico.” Mi sbagliavo, Buahàzi, era formalmente tra gli incriminati per l’assalto alla TV, ma ha partecipato a dibattiti televisivi e tenuto discorsi durante il sit-in a Kossuth tèr. Poi l’hanno arrestato oggi, una provocazione bella e buona. Poi un passaparola folle (è trattenuto a Andrassy ùt 60, ma dove entro il museo?, in che sala del museo?”) e di nuovo divertimenti per le strade, per la gioia dei ragazzini..

Ma hanno un cuore giovane anche i loro leader. Tra le notizie di agenzia che leggo a casa mi tocca annotare:

-         h: 21.xx:  Il ministro del’economia Koka Janos ha detto di aver mandato un sms a Orban (il leader dell’opposizione) “è questo che fanno i tuoi ragazzi”

-         h 21.xx:  Il ministro del’economia Koka Janos ha detto di non aver ancora ricevuto un un sms di risposta da Orban (il leader dell’opposizione)

-         h.22.00 Orban da noi interpellato ha detto: “nn mi ero accorto dell’sms”

 

*HirTV è il canale allnews della destra, che ha sempre coperto gli eventi in maniera impeccabile. I suoi simboli sono 2 ai miei occhi: il grande Krakkoi Akos, il primo a essere inviato nel cuore dei casini, professionale ma con lo sguardo un po’ spaesato, alla Brosio e il suo “ma direttore..”, e il camioncino con l’antenna in cima, che stazionava perennemente avanti a Kossuth tèr o a Blaha Lujza, ietro le barricate el 23.10. Ora quel camioncino è rimasto bloccato tra 2 cordoni di polizia, nn lo fan passare (ma guarda un po’) e HirTV nn puo’ mandare tutto in diretta.


Posted by alessandro grimaldi at 15:43 MEST
Updated: Friday, 16 March 2007 17:57 MEST
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INFORMAZIONE DI SERVIZIO

La direzione del blog ha deciso di aprire una sezione distaccata, che tratterà dei fatti più prettamente politici e di cronaca.

Tale sezione è visiabile presso presso l'URL:

http://fainotizia.radioradicale.it/user/agrimald


Posted by alessandro grimaldi at 11:47 MEST
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Thursday, 15 March 2007
E' qui la festa. cronaca

Nuovi gravi disordini a Budapest in occasione della festa nazionale ungherese


Scontri erano attesi  Budapest in occasione della festa nazionale del 15 Marzo e scontri ci sono stati.

La giornata, scandita da cerimonie commemorative, rievocazioni storiche e concerti, e comizi politci delle autorità e dei principali partiti di opposizione si era svolta senza particolari incidenti di sorta (la notizio principale era stata il lancio di uova che aveva centrato il sindaco di Budapest  Demsky Gabor).

Verso le 17.30, ormai in chiusura di giornata, si è diffusa pero' la notizia dell'arresto di Budahàzi Gyorgy, uno dei leader delle manifestazioni di protesta dell'autunno scorso contro il primo ministro Gyurcsany. Voci affermavano che Budahàzi era stato trattenuto al n. 60 di Andràssy ùt, l'ex sede della polizia politica tra gli anni 30 e 50. Subito si è iniziata a radunare gente, che si era dispersa dopo la fine ei comizi.
La polizia in pesante assetto antisommossa ha creato un cordone di sicurezza e fatto inietreggiare i contestatari (valutabili in 2000-3000 persone) lungo l'Andrassy ùt, il viale più elegante di Buapest. Il viale è stato isolato verso le 21.00, con l'uso insistente di gas lacrimogeno e urticante e di idranti. I manifestanti hanno eretto barricate improvvisate lungo il viale (in particolare di fronte al teatro dell'Opera di Buapest) avvalendosi di cassonetti, impalcature in legno, cabine telefoniche divelte, segnali stradali, panchine in legno, che sono anche state date alle fiamme.

La giornata aveva visto una colorata e sonora contestazione in mattinata al primo ministro Gyurcsany Ferenc, presente alla cerimonia ufficiale dell'alzabandiera in Kossuth tér, la piazza del Parlamento, e alla rievocazione storica sulle scale el Museo Nazionale, e al sindaco di Budapest Demsky Gabor, liberale, della stessa maggioranza di governo.

Notevole successo ha avuto il comizio del principale partito di opposizione, Fidesz, i cui organizzatori hanno stimato 200.000 presenze. Al comizio ha partecipato anche Antonio Tajani, nelle vesti di vice-presidente del Partito Popolare Europeo, di cui fa parte anche Fidesz.

Il 15 Marzo ricorre l'inizio dei moti del 48 in Ungheria, contro l'oppressore Asburgico. Quel giorno il poeta Petőfi Sàndor salì sulla scalinata del Museo Nazionale incitando il suo popolo ad alzare la testa contro il giogo asburgico.

VIDEO

FOTO


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Friday, 16 March 2007 10:56 MEST
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Wednesday, 14 March 2007
Domani ? 15 Marzo

Domani è 15 Marzo, festa Nazionale per l'Ungheria. Grandi feste nelle piazze e spavento per una  nuova ondata di scontri con la polizia.

 

Ritorna la grande politica nel blog. O comunque qui si attendono cose nuove domani. Lo vado scirvendo nel blog, è festa nazionale, la più sentita dali ungheresi, in genere discorso del primo ministro dalle scale del museo nazionale, rievocazione storica, canti, balli popolari, giochi per i più piccini fino a sera, tutti con la coccarda al petto..

Ma qest'anno è particolare lo sappiamo. le vose di sempre ci saran tutte, il primo ministro parlerà in diretta TV, ma al chiuso tra invitati scelti, ci saranno manifestazioni e discorsi dei 3 partiti di opposizione (separati), è stata mobilitata tutta la polizia disponibile, consentito l'uso dei proiettili di gomma, han messo telecamere ovunque,

Nn so che succederà, son tutti comunque incazzati col governo che ha letteralmente chiuso scuole e ospedali e alzato le tasse, e il governo ha cercato di alzare i toni e gli allarmi per serrare le fila e il consenso..

Devo dire che oggi c'è un po' di tensione, I miei amici son tutti spaventati o si chiuderanno in casa, o partono per il ponte che questa festa concede, i più tenaci o nostalgici dicono:"è la mia festa nazionale, voglio andare a ricordare il mio paese sotto la statua di Petofi e nessuno mi impedirà di farlo"

Di nuovo c'è che stavolta l'allarme è alto (e quindi nn ci sarà sorpresa) e che da 2 giorni è esplosa la Primavera, difficile stare incazzati con giornate cosi che ti aprono il cuore..


Posted by alessandro grimaldi at 22:55 MEST
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Monday, 12 March 2007
fatti un kebab

Quando mi chiedono perchè vivo qua rispondo a volte che è una città cosi' cosmopolita , come tutte le grandi città moderne e anche di più, perchè Budapest è cosmopolita da sempre.

E lo è per la sua storia : il vero magiaro vive al Taban, l'elegante quartiere di Buda tra il Gellért e il Castello, dove vissero i principi Esterhazi e Sandor Marai, ma che all'inizio era il quartiere dei serbi

E lo è anche per geografia: nn è raro incontrare qui un expat. osservatore disattento (in genere dagli US), che se gli chiedi  perchè  sei qui risponde: volevo andare in Europa, ho preso la cartina, e Budapest è proprio al centro, ho visto..

Per rendersene conto basta andare a prendersi un kebab. Ora vado di gusto al Gyros n.1, sulla Dohany utca a un passo dal NewYork e dal Vittula.  La carne l'è bona e il proprietario ti sorride; la prima volta mi fece: ah ma sei italiano? io sono nato vicino al tuo paese.. provai a indovinare.. Libia? Tunisia? Marocco, Egitto,  Libano..? e poi mi scusi ma che figura, Algeria. E' lì che vado quando si esce fra uomini per un gyrostàl a 850 fiorini. Lì fuori d'estate siedon 2 a giocare a backgammon e lì ognitanto atutte le ore entran 3 tipi loschi,dai tratti arabi, con lecamicie  sgargianti e  i  capelli impomatati. Salutano e  parlano in ungherese. "Oh Angelo, ma come la vedi tu un algerino e un siriano che si parlano inungherese?"

Prima, invece, andavo da due kebabbari greci, uno dietro al Corvin e l'altro sul korut vicino a Baross utca. Questo era più bellino; il proprietario unavolta mi prese per bulgaro; io poi portavo sempre a casa, una vaschetta enorme di tsatsiki - salsina all'aglio - per 1 euro e lui stupito che nn la mangiavo tutta subito al locale davanti a lui.

Il greco è un signore è chiude presto; allora una volta fui costretto ad andare al kebabbaro di fronte, dove c'è l'insegna di una odalisca, quindi mediorientae. "quello è tsatsiki?" gli feci mentre versava una cremina bianca".. mi guardò schifato: lì c'è l'aglio, puha! questo qui invece è jogurt sopraffino..

Per sapori diversi c'è l'Hummus bar nel quartiere ebraico e il famoso Sheraz, persiano  o iraniano fate voi, sul korut di fronte al VigSzinhaz, che è ormai un'istituzione, grande, selfservice, accogliente, 24oresu24..

I turchi Le grandi catene di kebab invece son turche: i "3 fratelli",lo "Star" kebab, come in Germania,dove sono una delle principali attività dei 2.3 milioni di Turchi che ci son lì. Che bel modo per integrarli! il DerSpiegel di questa settimana ci dice pure che ad Amburgo  hanno aperto anche un corso universitario in "Meat Processing with Döner Kebab Production Specialization" Chissà che kebab usciranno da lì..

Ma qui a Budpaest "turco" suona male, ricorda i 150 anni di dominazione turca in  Ungheria e, anche se simpatico, suona male pure il nome del kebabaro aperto sul korut all'angolo con la Kiraly:"Kebab del Pascià" (di fronte a Pizza Hut e al KFC).

Lì hanno un hummus densissimo e compatto e il ragazzo dietro al banco sorride anche lui. Ci sonandato di recente e "Sei turco?"chiede MariannaLaura "Si" "Di dove?" "Erevan"

poi lei mi fa al tavolo "Alessandro, ma dov'è Erevan?"

"Armenia",cara la mia MariannaLaura


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 13 March 2007 22:46 MEST
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Sunday, 4 March 2007
Tempi moderni

Oggi elezioni politiche in Estonia. Si vota anche via internet. 

Questa entry è dedicata a tutti quelli che mi chiedono: "ma c'è tanta  povertà nei paesi dell'Est, non è vero, sono ancora tanto arretrati tutti quanti mi sa..?" 

La grande notizia del giorno è che oggi ci sono le elezioni politiche in Estonia. Mi direte che il paesino è nella periferia d'Europa e piccolino, d'accordo, è un Stato di 1 milione e 300.000 anime, ma vi potrei rispondere che chi c'è stato sa che l'Estonia ha un'importanza strategica enorme, lì a Guardia del Baltico, con San Pietroburgo a un'ora di macchina tanto che le sue coste son zeppe di ex installazioni militari sovietiche.

E poi fin quando nn si fa la Costituzione nell'UE l'Estonia ha comunque diritto di veto in Europa come Malta e Cipro. Si spera che la via della Cstituzione venga ripresa durante il presente semestre di presidenza UE della Germania, dopo l'improvviso stop di due anni fa quando Francia e Olanda votarono "NO" nei referendum. Due anni fa io ero già qui sul Danubio e la mia amica italoolandese Nancy, fresca mammina,  aveva votato via internet ed era tutta contenta. Già. Se la sicurezza via internet è così avanzata che posso fare operazioni di banca, posso anche votare, chiaro. E io a masticare amaro che dovevo tornare in Italia per tutte le votazioni possibili e a dire che paese avanzato e moderno è la Olandia.

Oggi in Estonia si vota anche via internet, basta comprare un aggeggino che costa 4 euro che si attacca al pc e chiedere una scheda con un chip e due codici personali. Tallinn, la capitale dell'Estonia, è la città europea col maggior numero di hotspot (connesioni gratuite wireless), e di operazioni bancarie online per abitante.


Posted by alessandro grimaldi at 15:49 CET
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Saturday, 3 March 2007
Sogni, e tutto quello che c'e

Sai Alessandro, ho fatto un sogno strano e c'eri tu... Era nel futuro, circa 3 anni e tu eri a Budapest, e pure in periferia, vicino alla superstrada di Buda

- Ah si?  e dov'ero di preciso?

-Mah, era tutto strano, era una chiesa ma non c'era neanche una croce, nè l'altare, era una chiesa con una forma strana, poligonale e più larga che lunga, da fuori sembrava una casa di campagna, e c'era solo una piccola targa: "Chiesa Riformata" 

- Stavo da solo?

- Beh, avevi una specie di impermiabile grigioscuro e stavi con 3 francesi e dire che ora nn ti stanno neanche simpatici e li chiami mangiaranocchie.. Dunque c'era una tua ex coinquilina dalla carnagione molto chiara, uno con l'eskimo ed un tizio di 45 anni, dall'aria vissuta e gentile, che è stato 10 anni in Africa, ma lì si annoiava perchè a parte la stagione delle piogge c'era sempre il sole e 30 gradi. E che poi quando si è presentato ha detto che nn si levava il cappello, perchè la sera prima era stato coinvolto in una rissa, un senegalese gli aveva detto "I'm going to kill you".  

 

- Ma che strano, e che stavamo facendo lì..

Dunque, un'altra amica francese cantava in un coro. Era un coro di circa 40 persone, il direttore con i boccoli sulle spalle, tutto immerso nella parte, portava all'orecchio il diapason per dare il la prima di ogni pezzo. Erano per lo più brani di Kodaly Zoltan, noto compositore ungherese, tra cui il famoso "Turòt eszik a cigàny" che sapevi voler dire "Lo zingaro mangia la ricotta"

- Certo che ne hai di immaginazione...


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
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Thursday, 1 March 2007
UK, dove sei?

Annunciata la chiusura del British Council di Budapest, insieme  ad altre sedi europee. La Gran Bretagna guarda a Medio Oriente e Asia Centrale.

 Verso Piazza degli Eroi, in strade che percorro normalmente di corsa per andare alla metro gialla,  c’è la sede del British Council, l’istituto di cultura britannico, in un quartiere dolce e alberato che è il quartiere diplomatico di Budapest, fatto di ville liberty iniziosecolo che parlano di un’epoca in cui non si andava troppo di corsa. Il British Council è giusto di fronte all’ambasciata cinese e all’Istituto di cultura austriaco e alle spalle dell’Ambasciata bulgara. La geografia politica di Budapest.

Ci sono andato una volta, quando ero in cerca di una biblioteca pubblica o semipubblica con libri in una lingua comprensibile. Mi spiegarono pero’ che la biblioteca serve solo per ungheresi e stranieri insegnanti di inglese, sorry. Ora che ho nel portafoglio le tessere della biblioteca dell’Istituto di Cultura Italiano e della Biblioteca Municipale e tanti bei libri sparsi per casa, me ne frego, come diceva un noto pelato della politica italiana.

Pero’ ci rimango comunque male quando leggo sulla stampa inglese che la Gran Bretagna ha deciso un notevole rinnovamento delle sue rappresentanze culturali all’estero, e che anche quello di Budapest farà una brutta fine. Spariranno una alla volta storiche sedi europee (delle 19 esistenti pian pianino andran via quelle di Austria, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Germania, Ungaria, Latvia, Lituania, Slovacchia und Slovenia), ormai la cortina di ferro non c’è più, e ormai ci “posson seguire tutti da internet” han detto.

I soldini risparmiati serviranno ad aprire tante nuove sedi in Medio Oriente e Asia Centrale (qualche paese tranquillo: Yemen, Pakistan, Bangladesh, Uzbekistan, Iraq, Afghanistan, ampliamento della sede in Nepal), nn saranno in ville eleganti fine secolo, ma aiuteranno a migliorare le relazioni tra UK e questa zona del mondo. Sempre meglio che andare alla guerra..


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Saturday, 3 March 2007 20:11 CET
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Monday, 26 February 2007
Musica, Maestro

Vicino al mio vecchio (e odiato) luogo di lavoro, una volta fecero fermare il pullmino aziendale in uno spiazzo sulla strada, c'era uno che vendeva le fragole e più in là una roulotte abbandonata e la scritta Uvegtigris (tigre di vetro). Allora scendemmo tutti e facemmo foto ricordo. E' quella una reliquia del recente cult movie ungherese Uvegtigris, una specie di "The van" dell'irlandese Frears in salsa magiara, cioè una commedia allegra e amara su due disoccupati che si inventano un chioschetto di birra e langos (tipica pastella strafritta).

Nel mio vecchio (e odiato) luogo di lavoro c'era poi un intervallo di metà mattina di 15 minuti annunciato da una melodia semplice e figa che avevo già sentito ma nn ricordavo dove. Poi 2 mesi fa un collega mi ha dato un CD con programma carino e già che c'era spazio qualche mp3. Il collega magiaro di 50 anni coi baffi ci ha inserito Beethoven, Mozart, tanta classica, un'operetta e almeno 20brani di Ennio Morricone, il grande maestro autore di celeberrime colonne sonore, anche qui molto amato. E tra i brani riconosco quella melodia: che è il tema principale di "Mission". Per questo film Morricone ebbe la nomination all'Oscar ma non vinse. Ierinotte invece ha avuto un sacrosanto Oscar alla carriera, in una serata in cui han finalmente anche premiato uno dei più grandi registi viventi, l'italo americano (di Little Italy), il gran maestro Martin Scorsese.

L'Ungheria invece ha tifato ieri per Toth Geza, in gara per il miglior film di animazione con il suo "Maestro", un pinguino tenore in camerino, lui sa solo cantare mentre un un braccio meccanico lo lava, lo veste e lo trucca e lo butta fuori sul palco. Inquietante. Il punto di vista, la telecamera se ce ne fosse una, gli gira attorno ad ogni scoccar di secondo dell'orologio.

Invece ha vinto un film canadese e la gente che ha visto la diretta al Merlin, il teatro in lingua inglese di Budapest e centro culturale, era triste, qualcuno anche in lacrime. E pensare che "Maestro" è un fim in 3D, dicono, mente qull'altro che ha vinto, è un film di animazione normale.

Maestro non è un caso isolato, nell'80 vinse l'Oscar per il miglior film di animazione "a lègy" (tradotto: la mosca), che si puo' vedere su youtube qui, peccato che la mosca negli anni 80 è anche il titolo di qualcosa di ancor più famoso e inquietante, di un capolavoro del Maestro David Cronenberg..

che sfortuna questi magiari.



Posted by alessandro grimaldi at 16:23 CET
Updated: Monday, 26 February 2007 16:48 CET
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Thursday, 22 February 2007
Dimissioni dimissioni

Il giovane italiano all'estero del 2000, torna a casa dal lavoro, accende il laptop, apre repubblica.it per vedere che è successo in madrepatria, e contemporaneamente telefona alla famiglia con Skype. "Hai visto che Prodi si è dimesso?" mi fanno da Bari.. "Stavo appunto leggendo orora.." rispondo incerto. Ringrazio la politica del mio paese per essere sempre ricca di spunti e che mi fa passare delle allegre giornate tra interessanti cronache, dibattiti politici, politologi alla radio.rai.it e su rai.click.it perchè davvero di questi scenari futuri (Prodi, Prodibis, D'Alema si, D'Alema no, maggioranza allargata, convegenze, Marini,  Follini, Turigliatto, Trotskisti, senatori a vita, Pininfarina, autonomisti di Lombardo, e perchè no? legge elettorale) siam maestri. Quasi nessuno parla di guerra in Afganistan e politica estera che in fondo è quello che ha fatto cadere il governo, mi pare di aver capito.

 Le cose di casa nostra son cosi' complicate che index.hu, il miglior sito di news ungherese spende un lungo articolo solo per spiegare all'ungherese confuso quel che è successo e quel che succederà. L'unica cosa chiara è che Prodi si è dimesso,* quello che qui il buon Gyurcsany tra mille scandali polemiche e barricate nn farà mai. E' questo che sorprende il mio interlocutore ungherese, che mi vede attento a sentire un dibattito alla radio: possiible che per una sola votazione il vostro primo ministro, seppur di 75 anni,  si debba dimettere? Provo a rispondere che era un voto sul programma di politica estera del governo, se  non c'è una maggioranza lì è cosa grave, ma l'interlocutore è perplesso. L'Ungheria dall'89 ha avuto sempre governi giunti al termine della legislatura, tranne nel 2004.  Nel 2004 si scopri' che lu primo ministro era un ex collaboratore della polizia segreta dei comunisti  e allora al governo salì il ministro dello sport, multimiliardario ed ex capo dei giovani comunisti, il sig. Gyurcsany Ferenc.

- E secondo me questa notizia deve essere giunta anche alle orecchie di Berlusconi. me li immagino lui e Guzzanti al bar: "Ecco un bel motivo per delle dimessioni: Paolo, assolda qualcuno, e fammi sapere che Prodi è un ex spia dei comunisti. Che bella pensata. Fa' una cosa, dillo a quel Sgaramella, è il tipo che fa per noi, i soldi li trovi in qualche commissione inutile che ho creato.. -

Il principale quotidiano ungherese, Libertà del Popolo, socialista,  parla invece con circospezione, è politica, ed è caduto un governo amico, mette in risalto che  la coalizione di Prodi radunava ben 13 partiti (urca) e che sabato scorso qualcuno della maggioranza è sceso in strada contro l'allargamento di una base militare USA. E questa è musica per il CentroEst Europa, miei cari lettori: come ben sapete da un mesetto gli USA hanno annunciato nuove basi antimissilistiche  e radar in Rep. Ceca e Polonia. La Russia si è sentita minacciata e ha risposto con un dichiarato aumento delle spese militari e di missili a medio raggio. L'Ungheria no, l'Ungheria è un paese furbo e di gente ospitale, che cerca di essere amico di tutti, dove sono graditi ospiti sia Bush che Putin. E ospitare una base USA perchè si è un paese NATO, ma dichiararsi un po' contrari è protestare è molto italico, pardon magiaro.

 

* del resto dimissioni: lemondàs è la parola magiara che tutti abbiamo imparato a dire in questi mesi


Posted by alessandro grimaldi at 17:10 CET
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Thursday, 15 February 2007
Budapest - Pristina

Non avrei mai creduto di leggere con tanto interesse la cronaca della manifestazione di piazza di sabato scorso a Pristina (che dopo la guerra abbiamo imparato essere la principale città del Kosovo, e dove stanno ancora i nostri carabinieri a fare la guerra, pardon la pace). Si era all'indomani della proposta del mediatore finlandese che dopo tanto pensare ha presentato un  piano con un'indipendenza "de facto" per il Kosovo, cioà il Kosovo potrà avere un proprio governo, inno nazionale, potrà avere un suo seggio all'ONU, e all'UE perchè no, ma resterà in una sorta di sistema federale con la cara madre Serbia, una specie di Bosnia, ma un po' più spinta.

E' curioso,che anche ora che vivo oltrecortina gli slogan che leggo, Përpara, përpara, përpara", mi sembran cosi' esotici, e son catturato dai nomi delle strade, l'avenue Clinton, il viale Madre Teresa, il monumento a Skanderberg, il Garibaldi albanese che c'ha pure una targa a Bari al Piccinni, e sorrido che le bandiere nazionali per le strade son rossonere manco fossimo a Sansiro tra la Fossa, le Brigate e l'Inferno Rossonero.

E quello che leggo io l'ho già visto: gente per le strade, comizi improvvisati su un camioncino, avanti a tutti quelli del partito più radicale, vecchi col copricapo tipico e qualcuno piu' incazzato degli altri (perchè l'indipendenza vera vera ancora non c'è), scontri con la polizia, ognuno che accusa gli altri di aver cominciato, proiettili di gomma ad altezza d'uomo, giornalisti che passano dietro alla polizia per star sicuri.

Solo il finale cambia, qui tutto finisce verso sera, ma solo perchè ci son scappati 2 morti, per codesti proiettili di gomma ad altezza d'uomo. E il giorno dopo fiaccolata silenziosa per le stesse strade degli scontri. Ma soprattutto è significativo alle mie orecchie il commento finale catturato tra la folla di Pristina, che è lo stesso medesimo che si respirava a Budapest subito dopo gli scontri: “Non avrei mai creduto che una cosa possibile potesse succedere. Non è giusto che la polizia reagisca così”

 Intanto qui l'inverno ancora nn arriva e forse allora nn arriverà più, oggi piove e vuol dire che fa caldo e che nn nevica. Il governo ungherese dice di aver sventato piani per assaltare il Parlamento ma ci credono in pochi. La piazza del Parlamento  è sempre isolata da poilizia e transenne di 2 metri. Ci si è dati un tacito appuntamento al 15 Marzo, festa nazionale, tradizionali grandi adunate, e tanta gente per le strade. Manca un mese.

Dio salvi il magiaro.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Saturday, 17 February 2007 21:18 CET
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Wednesday, 7 February 2007
Fiocco Rosa

E' nata stasera alle 22.00 a Milano la piccola Ailin Tanake, da una coppia di amici che si sono conosciuti qui a Budapest, dove il destino li aveva portati 2 anni fa. Questo mondo è tuo, Ailin.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
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Tuesday, 6 February 2007
Emigranti

Sono un italiano all'estero, quando mi chiedono per quanto tempo resterai qui rispondo sempre: nn lo so (la piú facile risposta), fin quando faccio cose positive, ma comunque voglio matenenere legami, anche lavorativi, con l'Italia. Per tutti gli italiani all'estero che forse leggono questo blog, vorrei inoltrare questa pagina di eurocultura.it:

 "Da qualche tempo constatiamo che la nostra consulenza viene richiesta sempre di più da persone che non vogliono fare semplicemente un'esperienza a tempo limitato all'estero. No, vogliono lasciare l'Italia per sempre. Vedono il proprio futuro lontano dalla patria, lasciandosi alle spalle situazioni del tipo: "sono stufo di essere preso in giro", "non sopporto più questi stipendi da fame e questa precarietà".
Raramente qualcuno si fa avanti con idee positive da realizzare fuori dall'Italia. La cosa più importante sembra la spinta a scappare via da una situazione insoddisfacente. L'emigrazione viene spesso vista come il gesto magico col quale si raggiunge tutto quello che a casa non c'è: stipendi buoni, stima del proprio lavoro, ambiente pulito, traffico ordinato.

Muoversi, però, spinti da motivazioni "negative" è rischioso. La delusione è dietro l'angolo.

Appena mettiamo il naso fuori dai 15 paesi dell'Unioni Europea, incontriamo i vari "Bossi-Fini" stranieri. Ogni paese ha le sue misure di "autodifesa" per ostacolare l'arrivo degli stranieri. Il numero chiuso c'è dappertutto, anche nei nuovi 10 paesi dell'Unione, che per qualche anno ancora richiederanno un contratto di lavoro già firmato prima di alzare la sbarra di confine, come tra altro facciamo anche noi con loro. (hey amici di eurocultura, questo é superato, per tutti i nuovi membri UE, dal decreto Amato di fine luglio 2006, nn leggete il mio blog)

I quattro paesi del "dream team", cioè Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, attuano una rigida selezione basata su qualifica, esperienza lavorativa, età, lingua ed altro.
Sono veramente pochi i fortunati in grado di dimostrare di possedere tutti questi requisiti e possono, perciò, costruirsi una nuova vita oltreoceano.

Mete spesso richieste sono anche l'America Latina e i Caraibi, i quali, però, non hanno bisogno di lavoratori stranieri se non portano soldi da investire. È vero che in questi paesi ci sono parecchi italiani ma spesso con un visto turistico e di conseguenza illegale se lavorano. Rischiano di perdere lavoro, casa, famiglia e futuro se qualcosa va storto. 

Ma l'inserimento nella vita sociale locale rimane sempre difficile per chi è straniero, in caso di crisi sono i primi a perdere il lavoro, la banca è restia a dare un credito o un mutuo. Addirittura l'assicurazione della macchina può costare di più perché il proprietario è straniero.

Tutte cose superabili, come hanno dimostrato in passato migliaia di italiani. Ma, senza avere una forte motivazione positiva per emigrare, si rischia di naufragare negli infiniti meandri sulla strada dell'integrazione e di tornare a casa disillusi, incassando una sconfitta bruciante.

Emigrare significa oggi avere un progetto chiaro da realizzare. Può essere la vita in mezzo alla natura, può essere l'utilizzo delle proprie capacità, può essere la costruzione di qualcosa che a casa è impossibile, può essere l'affinità culturale.
Solo così, guardandosi allo specchio, si trova conferma dell'idea di una vita nuova: "Faccio bene ad andarmene".


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Monday, 12 February 2007 11:57 CET
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Saturday, 3 February 2007
L'Ungheria in piazza - venerd? 2.2 sera

Ripartenze 

Come ai vecchi tempi, oh che bello, si prende il filobusz che va verso Kossuth tér verso le 20.00 ( allora che c'è il pienone in piazza) e il filobusz ci lascia al capolinea provvisorio di Honved utca, alle spalle della piazza, perchè non può proseguire..

Allora si gira e si vede in piazza tanta gente imbandierata, (non tantissimi, un migliaio circa, ma cosi' tanti nn se ne vedevano dal23 Ottobre) e tutta diversa e di tutte le età, uomini coi baffi e il figlioletto sulle spalle, teste rasate, bandiere dell'estrema destra, facce pulite e belle ragazze..

Si, va bene, la piazza è stata transennata di nuovo e dietro le transenne ci saranno un centinaio di poliziotti col loro casco scuro, dei bei bomber invernali e maschera antigas, e dietro di loro ancora un alto centinaio, e altri ancora; ma di fronte han rifatto un palco improvvisato con in vista una bandiera magiara e il numero 139 (i giorni dall'inizio dell'occupazione della piazza), e a Nador utca, la via laterale, fa troppo freddo per i tavolini all'aperto dell'Irish pub, ma il pub accanto, (dove domenica scorsa ho visto con 4 gatti l'Ungheria eliminata dai mondiali di pallamano con un gol all'ultimo secondo della Russia) è stasera stracolmo di gente che beve birra e guarda Hir TV, il canale all news che segue in diretta non stop l'evento, come ha seguito le manifestazioni dell'autunno scorso, prima che una bella legge le impedisse di trasmettere immagini in diretta per turbare l'ordine pubblico.

Tutto è tranquillo per adesso, la manifestazione è pacifica, ma a girarci in mezzo la sensazione è strana, si sa già quel che è successo e quel che puo' succedere.

Siam grandi ormai. Tutti noi al di qua e al di là della barricata. Eppure ci guardiamo negli occhi.

 Ringraziamo Orban Viktor per aver ridato il via ai giochi.

 

Dio benedica il magiaro 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Saturday, 3 February 2007 00:27 CET
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E' solo un gioco

Volevo fare una breve cronaca di quello che è successo qua che ci si diverte, raccontare della polizia che gioca con i manifestanti, li fa andare indietro di 3 isolati, poi loro ritornano, poi blinda un angolo, e qualcuno si affaccia all'altro, poi arresta uno dei capi dei manifestanti.. Insomma piccoli giochi anche perchè è Febbraio e inizia a far freddo. Si legge nei lanci d'agenzia: la polizia ha confinato i manifestanti all'angolo tra Alkotmany utca e Kocma utca perchè lì c'è ombra ed è molto più freddo. Qualcuno  di quelli aveva un cartello: "Viktor (Orban) dove sei?".

Da parte mia, ea mia intenzione invitare tutti i giocatori al Beckett's, il pub irlandese a un tiro di schioppo dal Parlamento, perchè lì si può vedere su France2 il 6 Nazioni di rugby che è iniziato oggi. Lì il gioco è sul serio divertente e si gioca fisicamente e con agonismo, ma lealmente, che lo spirito del rugby è questo. E ci si diverte.

Ma al Beckett's quando mi raggiunge Angelo mi dice: ma com nn sai niente? e allora mi racconta che anche in Italia ci si diverte, dentro e fuori dagli stadi e anche li' si gioca a guardie e ladri e al gatto col topo e i campionati sono fermi, rinviati a data da destinarsi.

Visto da qua sembran fatti molto simili: calcio o politica basta che ci si diverta e credo che in entrambi i paesi bisognerebbe chiedersi, usando le parole de ministro degli interni Amato:"cos'è successo per incubare così tanta violenza, tanta rabbia e tanta irresponsabilità? E cosa dobbiamo fare, subito, non solo per riportare l'ordine, ma per cancellare questo odio omicida dalle strade, dagli stadi, dalla vita dei nostri ragazzi?"

Nn so che aria c'era a Catania  venerdi' sera, io pero' vi racconto lo spirito del Beckett's. Accanto a me dalle 14.30 Ian, irlandese, a Budapest con un po' di amici per il suo compleanno. l'Irlanda gioca domani, ma lui è qui a godersi 5 ore di buon rugby di Italia-Francia e Inghilterra-Scozia. Arriva un tipo per la partita dell'Inghilterra, si avvicina ci guarda che vediamo anche noi lo schermo, nn ci chiede per chi tifamo o da quale nazione veniamo, invece fa istintivamente: siete tifosi di rugby?. Si lo siamo. Jimmy è inglese, anzi no, è un tifoso di rugby.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Wednesday, 7 February 2007 22:38 CET
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Friday, 2 February 2007
L'Ungheria in piazza - venerdi 2.2

L'Ungheria in piazza. puntate della serie 2007 

RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE:

Il 23 Ottobre, cinquantenario dei fatti d'Ungheria, la polizia all'alba sgombra con un blitz Kossuth tér, la piazza del Parlamento, occupata da qualche migliaio di dimostranti dalla fine di settembre, dopo la diffusione di un nastro in cui il primo ministro ammette di ave mentito agli elettori, pur di conservare il potere. Nel pomeriggio e fino a tarda notte, violenti scontri per le strade di Budapest, con oltre 100 feriti. Da allora la piazza del parlamento è tutta transennata da una duplice rete metallica e protetta da una ronda di celerini. 

LA PUNTATA DI OGGI: 

I miei business educativi mi portano stamattina verso le 11 a via della Costituzione, che ovviamente è vicino al Parlamento. Sceso dal filobus però c'è qualcosa di strano, tutti guardan verso il Parlamento, mi giro anch'io e sul mio volto si dipinge lo stupore, come per magia la barriera ora è fatta da poliziotti nelle loro belle tute blu e a farci caso le transenne sono state smontate e accastatate qua e là all'interno della piazza.  Ogni 3 poliziotti ci è una poliziotta. E' una bella giornata di sole appena appena freddina e pssono scegliere tra il copricato estivo, una bustina blu, o quello invernale, un elegante colbacco scuro. La gente guarda dubbiosa. Chssà che è succesos..

Apprendo a casa che è successo che Orban, il capo dell'opposizione è platealmente andato a Kossuth tér con altri deputati di Fidesz, il suo partito, ha smontato di peso le transenne e ci si è seduto sopra.. 

  Beato lui che lo poteva fare, (quale celerino poteva mai menarlo col manganello, mentre era intento a staccar transenne con i suoi amichetti..) ma se leggeva il blog, che poteva metterci un commento qua e là e contattarmi che vedere il Parlamento tutto transennato come un carcere mi metteva sempre un po' di tristezza quando ci passavo...

Spero solo che il mio amico Viktor (no, nn  il mio grande amico Beke Viktor, quello del pubbaccio, ma lui Orban Viktor, mi riferivo a lui..) sappia che gioco stia giocando, che queste si chiamano provocazioni belle e buone e provocherrano belle e buone reazioni di quel brav'uomo del primo ministro e dell'Ungheria in piazza, già da oggipomeriggio..

Dio benedica il magiaro 


Posted by alessandro grimaldi at 23:22 CET
Updated: Saturday, 3 February 2007 00:21 CET
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Saturday, 27 January 2007
32.

Al magiaro medio depresso* (per chi lo preferisce, malinconico) e e agli stranieri che nn riescono a spiegarsi l'ondata improvvisa di violenze che ha scosso Budapest qualche mese fa:

  "32. Ma ci sono devastazioni anche peggiori di quelle prodotte dalla malaria e dall'ameba, dalla febbre e dalle infezioni: quelle originate dalla malattia della solitudine, dalla depressione tropicale. Per difendersene occorrono una resistenza d'acciaio e molta forza di volontà. Ma anche così non è facile.

E' difficile descrivere la depressone. Raccontare lo sfinimento totale dopo una giornata trascorsa a non far niente. Poi la notte insonne, la spossatezza mattutitna..

Debolezze e aggressività, repulsioni e manie sono il frutto della depressione tropicale, cui pure va attribuito il fenomeno degli sbalzi emotivi. Due amici siedono da qualche ora in un bar a bere birra. Oltre i vetri si vedono le onde dell'atlantico, le palme, le ragazze sulla spiaggia. Ma loro non ci badano, hanno gli occhi spenti, le anime dolenti, i corpi sfiniti. Tacciono per tutta la sera, indifferenti l'uno all'atro. Improvvisamente uno dei due due afferra il boccale e lo sbatte sulla testa del compagno. (..) Che è stato? In realtà nulla o forse questo: la depressione ci tormenta di continuo, ma la forza necessaria per liberarcene nn nasce da un momento all'altro, ci vuole tempo per accumulare una quantità suffiicente a reagire; nell'attesa beviamo birra. (..) Proprio quando potremmo tranquilamente e dignitosamente superare la depressione, dentro di noi si crea un eccesso di forza venuto chissà da dove, un eccesso che ci squassa e ci fa salire un'ondata di sangue al cervello. Per liberarcene dobbiamo dare una botta in testa al nostro amico."  Ryszard Kapuscinski

 (da " La prima guerra del football e altre guerre di poveri") 

 

* leggete di magiari e depressione nelle pagine precendeti, o lettori 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Monday, 26 February 2007 17:31 CET
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Friday, 26 January 2007
31.

Non c'è scampo: se si vuole penetrare negli angoli più oscuri, traditori e intatti di questa terra bisogna essere pronti a pagare con la salute e con la vita.

Qualcuno risolve con un'esistenza paradossale 

 

a un'amica, tra poche ore ad Asmara: copriti bene e attenta al mal d'Africa e a tutti gli italiani che da due anni in Ungheria ancora nn parlano bene l'ungherese:

"31. Mi trovo in Africa, inchiodato a letto da 2 mesi, alle prese con la malattia. Che sia un'infezione tropicale, un avvelenamento del sangue o qualche misteriosa tossina, fatto sta che sono tutto gonfio e ho il corpo ricoperto di eruzioni, pustole e ascessi. Non ce la faccio più a resistere al dolore e chiedo a Varsavia l'autorizzazione a rientrare. In Africa mi sono ammalato spesso perchè i Tropici producono tutto in eccesso, a dismisura, e questa legge di moltiplicazione forsennata e di atipica abbondanza si estende anche a microbi e batteri. Non c'è scampo: se si vuole penetrare negli angoli più oscuri, traditori e intatti di questa terra bisogna essere pronti a pagare con la salute e con la vita. Le passioni pericolose sono sempre un Moloch pronto a inghiottirci. Qualcuno risolve la situazione con un'esistenza paradossale, vale a dire che appena arrivato in Africa si rintana in un buon albergo, non esce mai dai quartieri bianchi e, sebbene da un punto di vista geografico si trovi in Africa, in realtà continua a vivere in un surrogato di Europa in formato ridotto. Si tratta di un espediente indegno di un vero viaggiatore e inaccettabile per un corrispondente che deve verificare tutto sulla propria pelle". Ryszard Kapuscinski

(da "la prima guerra del football e altre guerre di poveri") 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Saturday, 3 February 2007 00:30 CET
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Thursday, 25 January 2007
perche nasce un blog

Dialogo alle 9.30 di mattina:

Alessandro:  Hai saputo di Kapuscinski?

Peter: Si, qui in Ungheria nn ne han  parlato, ma ’ho letto sul tuo blog.

 

E’ questo che dà un senso al mio blog.


Posted by alessandro grimaldi at 22:58 CET
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