il giorno della festa nazionale, le grandi manifestazioni pubbliche, nell'anno in cui l'Ungheria è sotto i riflettori internazionali
Anche quest’anno è arrivato il 15 marzo. È bello perché è il primo giorno di primavera, anche i papà e le mamme non lavorano e si può fare una passeggiata tutti insieme per le strade, perché il 15 marzo le auto nn ci sono e la città è nostra.
E’stato bello e mi sono divertito, ma all’inizio ho pianto un po’ perché non c’era nessuno per le strade quando siamoarrivati noi, eppure erano solo le 10.30 e le danze e i canti ai giardini del museo nazionale, nn c’erano già piu’ e nn potevamo vedere gli spettacoli e poi prendere un gelato , come negli anni scorsi che duravano fino alle 17, almeno c’era il sole.. allora con papà siamo andati in piazza del parlamento, lì c’era l’erba e c’era gente. C’era molta gente vestita con l’abito tradizionale ungherese, anche se nn erano ballerini o figuranti, anche i bambini erano vestiti cosi, ma nn sembravano felici. Il parlamento era infiocchettato con tre grandi drappi bianchi rossi e verdi ed era buffo. La gente era strana e mi sono divertito molto, c’era gente grande e grossa senza capelli con delle grosse moto, c’erano vecchietti seduti per terra con delle valigie di cuoio che vendevano qualcosa, c’era un gruppo di zingari che papà ha detto che tifavano per Orban ed era strano perché Orban nn ama gli zingari dice papà, c’erano anziani in divisa militare, anche se carnevale, farsang come si dice qui, era passato, c’era molta gente con una spilla strana sul bavero. Papà ha detto che erano polacchi, che quel signore basso e sempre accigliato che si fa chiamare primo ministro li ha invitati per far vedere che ha degli amici che lo vengono a trovare dall’estero. Sono polacchi e la maestra ci ha detto che sono nostri fratelli. Qualcuno aveva anche uno striscione solidarnosc 80 e papà mi ha detto di ricordarlo, pechè poi saremmo andati a vedere il nuovo solidarnosc ha detto, solidarnosc era una specie di partito e vuol dire solidarietà, ma questo lo capisco da solo, ho 7 anni ormai..
Poi siamo entrati nel nèpmuvèszeti muzeum, il museo etnogafico,che in italia c’è solo nei paesi piccoli e di montagna, mentre qui è di fronte al parlamento, papà dice che serve a capire chi sono gli ungheresi.. oggi è festa nazionle ed era gratuito, era buio e la mostra temporale intitolata le donne e i tappeti fatti a mano era noiosa.peccato, mi piacciono i musei, ma questo proprio no.
Poi ci siamo mossi, perché alle tre dovevamo essere con i nostri amici, dall’altra parte del centro, ma vicino alll’ufficio di papà abbiamo sentito il rumore di gente. Era la marcia della fratellanza polacca e ungherese. Molti avevano bandiere bianche e rosse, i baffi ed abiti eleganti, papà ha gridato alle signore che avevano lasciato le pellicce a casa. Qualcuno ha alzato il dito verso di noi, altri hanno aperto indice e medio che vuol dire vittoria, un altro ha steso il braccio destro in alto, papà ha detto che cosi facevano i fascisti. Quanti amici polacchi che ci abbiamo e quanto ci vogliono bene che vengono a festeggiare le nostre feste nazionali ho pensato. Sembravano tanti, ma io so che c’era il trucco perché le strade del centro sono strette eil serpentone era più lungo..
Siamo arrivati dai nostri amici, vicino al ponte elisabetta appena in tempo, erano le 3 meno dieci. Che bello vedere tutta quella gente che affollava il ponte, peccato solo che l’orario mica andava bene, avevamo un terribile sole negli occhi e dovevamo girarci. Qui la gente era meno divertente, ma papà ha detto che noi nn ne avevamo bisogno di vestiti militari o di bandiere di paesi confinanti pseudoamici per far vedere che ci vogliono bene anche fuori dai nostri confini. Infatti si sentiva parlare anche in inglese, tesco, francese, italiano e uno che a parlato era un dpeutato francese ha detto papà. Poi è venuta mamma e sono rimasto con lei, la mamma ha dettoal papà di stare attento e poi si è allontanato. A cena ho sentito questodiscorso:
<<Hai presente lo striscione che vedevamo vicino alloJègbufe? Per fortuna nn era molto chiaro, c’era EU, ma c’erano due NEM, no, accanto. Estrema destra, giubbotti neri, teste rasate, bandiere di arpad, sono venuto a provocare, come hanno fatto a permettere a un migliaio di neonazisti di venire a inveire a 2 metri 2 dalla manifestazione per la libertà di stampa? Hanno fatto pure un comizio, avevano ache loro un ospite straniero, quest’anno siamo tuttii nternazionali, polacchi, Cohn Brandt, anche l’estrema destra ha il suo bell’amico di fuori… E dire che quest’anno nn volevo andare a vedere Jobbik ,che ormai sono sempre la stessa cosa, ma come a gennaio, jobbik sta alzando un po’ il tiro, si sente quasi legittimata… e poi i cori la cosa bella è stata che dalla folla è uscito spontamente il coro “Nàcik haza” Nazis go home, come si gridva ai russi, eloro rispondevando con sporchi ebrei e il braccio teso, c’era la polizia dietro le transenne a dividerci, meno male che ora sono ben addestrati, nn come 5 anni fa... a un certo punto c’è stato un “vivace scambiodi battute” tra i due lati della barricata, un uomo in camicia gialla e blu contro un a testa pelata,
<!--Vergognatevi
<!--Vergognati tu
<!--Volete che torni Gyurcsàny?
<!--E tu che opinione hai sul recente aumento del prezzo della benzina?
<!--Io nn sono ebreo
<!--Ebreo? io mica sono Deutsch
<!--Io sono qui per difendere la famiglia
- -L-la famiglia? Io ho cresciuto 4 figli. Non pratico l’autoerotismo come te.
Foto: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.3050163567846.136106.1075926659&type=1