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live in Budapest
Sunday, 15 December 2013
live in budapest 2

http://liveinbudapest2.wordpress.com/

Cari affezionati lettori, il blog si spost al link in alto, perchè 9 anni di blogging son tanti e nel frattempo qualche piattaforma migliore è pur sorta, che permette di gestire un po' meglio i circa 300 post di questi anni, la vita continua.... 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
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Wednesday, 20 November 2013
Il domani non arriverà

al mercato cinese di Budapest, il più grande dell'Europa centrale, il giorno prima della probabile chiusura.. 

Sembra un giorno come tanti, e lo era anche stamattina, quando ho perso il mio tram 37 a cui son tanto affezionato e ho dovuto ripiegare su un numero più scontato e normale, cosa che nn fa per me, il 28, . E dire che volevo prenderlo nel pomeriggio al ritorno dal lavoro, perhè voglio andare in un posto importante assai. Vuol dire che ci passerò ancheall’andata e ci butterò un occho non distratto.  Ci passa e dò uno sguardo dal mio tram giallo allora: tutto insolitamente normale, come nei miei ricordi di cucciolo a Budapest.. stesse scritte, stesse facce, stessa gente, stessi colori, tanto poi ci torno, ma  è strano ..

Le stesse facce del pomeriggio o quasi, come quel tipo salito lì alla fermata allangolo con l’Hungaria Korut, giusto davanti al grande murales con i Gorilla,[gruppo musicale di quando già non ero più giovane] dove Budapest finisce di essere Budapest e inizia a somigliare un po’ a una cittadona siberiana con le grande strade, i capannoni e il cielo grigio.. Sale il tipo,distinto, occhialetti, riga a lato, si sitema accanto a donne con enormi buste nere strapiene de pesantissime, due estremi del posto dove stiamo andando,il più grande mercato cinese all’aperto dell’europa orientale, che dovrebbe chiudere i battenti domani.. Che ormai la zona dov’è fa gola a molti, siamo quasi in centro e vicino a spazi verdi, strade e mezzi di comunicazione e … Il tipo dai tratti orientali, alto perché nn tutti i cinesi sono bassi ovviamente scende insieme a me duefermate dopo, a quella fermt che si ciama come il numero civico, Kobanya ut 31, si scende e c’è n chioschetto cinese, poi l’ingresso est del grande mercato cinese...

E’ come se la notizia qui nn fosse neppure arrivata, tutto come sempre, certo, con tutte le baracche aperte, i corridoi stretti di bassi tetti im lamiera, i container in fondo, zingari e sfaccendati un po’ ovunque, tanti asiatici ma tanti tratti somatici diversi he l’Asia è grande assai e qui i vietnamiti la fan da padrone, e il Vietnam sappiamo che era Nord e Sud..  Quasi all’inizio all’angolo degli arabi con un faccione pelato dalla pelle caramello in TV e le sovrascritte arabe e i cambiavalute, poi i soliti visini delicati di eterne ragazze o sguardi furbi di cinesi coi capelli a spazzola che sbucano da montagne di pacchi di 5 calze a 1000 fiorini o giubbotti coloratissimi. Quest’anno vanno alla grande anche delle calze da donna che nn ho ancora capito da che parte si indossano ma nn imprta ormai… Insomma niente funerali, gente che smantella la baracca, visi lunghi o un almeno po’ tesi. A day in the life dello splendido mercato cinese, in tutto il suo splendore da favelas quasi al centro della città, che dovrebbero dichiarare patrimonio architettonico nazionale “perchè conserva il patrimonio culturale e tradizionale di una delle minoranze che tanto hanno contribuito a dare a Budapest l’aspetto che noi tutti amiamo..”.

Ho pochi soldi nel portafoglio e non posso comprarmi quegli scarponcini che ho sempre sognato o provare a tirare sul prezzo di un Samsnung T5.. mi faccio però tentare da un paio di guanti di lana ricamati a 1 euro (299HUF) e 5 paia di calze da uomo in varie tinte tutte virilissime dl blu notte al grigio nebbia in offerta a meno di 500 fiorini (499).. il tizio che me le vende è la tranquillità fatta persona... Mi scappa in un ottimo ungherese “che avverrà in futuro? Resterà tutto?” non si scompone diavolo di una tigre cinese “Si resterà tutto” detto con la tranquillità dei forti e di chi ne sa più come se avesse letto il giornale del giorno dopo in un film in bianco e nero di Frank Capra. La sua tranquillità si effonde anche nel mio animo irrequieto e gli rispondo:“Ne sarò molto contento”, sir… Giro un angolo di questo labirinto di tetti bassi e zainetti rosa, eccoli tra una nube di fumo, tutti inginocchiati giocatori e astanti attorno a uno scatolone di cartone rovesciato a sbattere fortissimo le carte per terra. SCIAFF!. Poco più in là spuntano due attentisismi e impassibili davanti a  una tabella con diegnata una griglia geometrica curiosa e poche pedine con ideogrammi sopra… una partita a scacchi cinesi o che diavoloneso.

Ho una meta comunque, una sosta in questa cavalcata di 1500 metri in linea d’aria guardando per terra e per nn incrociare sguardi pericolosi che ogni tanto mi concedo per sentire appieno sulla mia pelle la grande città. La meta è il bugigattolo vietnamita all’altezza della penultima porta, dall’altra parte dell’ex enorme ciminiera della fabbrica automezzi Ganz… uno dei punti di riferimento di tutto il quartiere… Qui dal vietnamita, dove guardandoun po’ in giro riesci a riconoscere gli scartamenti ridotti dei binari che dalla fabbrica portavano direttamente ai binari dell’ex prima stzione ferroviaria di Budapest, qui c’è il cibo dell’estremo oriente migliore di Budapest.. con le sue panche di legno chiaro, metà negozio di alimentari cinese e metà tavola calda. Negozio di alimentari è una parola grossa, il mio ricordo che resterà sono i grandi sacchi da 15 kili di riso nel mezzo, accatastati, e tutta quella verdura verde scuro lì esposta, giusto accanto alle panche, di una qualità che gli ungheresi snobbano o non coltivano, una specie di cicoria o rapa di cui evidentemente i vietnamiti fan largo uso. Mi siedo su una panca tutta vuota, davanti a me una coppia di giovani, si parlano in inglese con lui figo e dall’aria ben nutrita e lei biondina. Dietro un gigante dagli occhi a mandorla. Ho ordinato alla signora, spaghetti di riso, la signora piccolina, ovvio, nel suo golfino viola. Qui certo la specialità sono le zuppone vietnamite, porzioni enormi, almeno un litro di zuppa dai colori fantastici tagliatelle bianche e straccetti di carne, e soprattuto vederli mangiare da questi qui accanto che mi sa che ne capiscono piu di me di tipicipiatti della tradizione indocinese.. E di certo hanno un sapore che nn ho mai sentito in vita mia, per me fortissimo e pungente che nn ho ancora capito se venga da una radice o unerba o che so-io e che mi resta in gola almeno per un paio di giorni, ma devo dire sembra di essere a Saigon… arrivano due ragazzini anche loro occhi a mandorla, un po’ nerds, un po’ figli di questa gente, insomma budapestini ed europei, miei fratellini, si sfregano le mani quando arriva il loro zuppone, dal bel color rossiccio, gridolini disoddisfazione, foto con o’smartphone.. il titolare porta sacchi di riso, li scarica a terra. Io rimango affascinato dallo zingaro di mezza età, seduto fuori in un angolo dietro ai container. Questa è la ua casa. Qualcuno lo chiama da fuori, “Zio!!  tutto benea anche oggi?…” i veri padroni dlel’isolato sono però i due enormi gatti grigi che attraversano il vicolo con eleganza e vengono a stiracchiarsi di fronte a me..Il gigante se ne va, si sistema su una sedia a rotelle ,che trascina muovendo i piedi… Da dove sono posso buttare un occhio anche in cucina. Vedo l’enorme pentolone della zuppa, una grande ventola, che anche qui in teoria sono in regola con tutte le normative della ASL. Poi arriva il mio piatto, avevo avuto il coraggio di chiedere una porzione piccola e ho un piattone davanti di spaghetti di riso con soia, coriandolo, erbetta cipollina cinese e anacardi .diavoli. il saporaccio c’è sempre, ma meno forte. Forse sono questi germogli di soia grandi come tronchi. Pago. Mi chiede 1000 fiorini. Ricordavo meno. Provo a chiedere anche alla signora in viola se il suo futuro lo vede rosa. Prima fa finta di nn aver capito, poi dice “chissà, vedremo da dopodomani.” Vedremo.

Esco per riprendere il tram. Davanti il palazzo celestino ex dei manager della Ganz Holdng. Anche questo cinese da 15 anni, con un paio di nuovi cartelli in ideogrammi..

 

per qualchenotizia in più sul mercato cinese andate qui http://laltrabudapest.wordpress.com/2013/11/21/le-4-tigri-di-budapest/  


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Friday, 22 November 2013 13:41 CET
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Sunday, 3 November 2013
il giorno in cui i nazisti ebbero paura della folla con la stella di Davide gialla sul petto..

Qualche impressione al volo sulla statua di Horthy svelata oggi sugli scalini dell’Hazateres temploma a Szabadsàg tèr e la contromanifestazione di protesta….

La sensazione che ho tornando a casa è strana, nn mi era mai successo di vedere quelli di Jobbik in fondo temere la folla che gli si assiepa contro, per di piu in buona parte con delle belle stelle di Davide gialle al petto.. molto più numerosi (qualche migliaio contro qualche decina), comunque incazzati, e ben organizzati. Curioso vedere Jobbik per l’occasione non movimentata in tutti gli attivisti come son cosi bravi a fare di solito. In fondo solo un bandierone e gruppi di 3-4 bande e qualche nostalgico della sua infanzia felice ma poco piu. Più o meno un centinaio contro qualche migliaio dall’altro lato. Poi qualcuno che sembra stato chiamato in gran fretta..

Un plauso poi al  servizio d’ordine interno della protesta, spuntato dopo un 10minuti con un ulteriore cordone accanto a quello della polizia. Gendt dura e pronta e grossa, nn come la poliziotta alta 1 metro e 53ultima dela fila della polizia, forse professionisti. Bene cosi. Quando la polizia invita a sciogliere la manifestazione, loro eseguono liberando la strada ma una buona parte della gente resta sui marciapiedi (tanto che sembrava un flashmob per altri mezzi), e poi subito scioglie la manifestazione dopo che tutto era finito e i poveri fascisti rimanevan là aggrappati alla statua ma in fondo circondati..

Leggo di tensioneall’interno della chesa… e dunque  per questo tardavano a uscire e liberare il povero reggente del lenzuolo.. Alla fine è stata una messa infinita, dalle 10 che è iniziata son scesi dalla chiesa solo alle 12.15 e han fatto tutto in fretta, e poi son rimasti là, a guardarsi negli occhi e a parlamentare con la polizia.. E poi quell’eterno scampanio, come a morto, durante i discorsi diffusi da un altoparlante che per fortuna non  si sentivano bene o un po’ quando capitava, unica risposta alle grida di chi protestava. Belle grida, spontanee. “Nazik haza” (nazisti a casa, riprendendo il Ruszki haza-russi a casa- del '56) che è già molto bello. “Hazaarulò” (traditore della patria - classico epiteto usato dalla destra) che è ancora più bello. "Tobben vagyunk” (siamo di più) che era la verità. “Megvarjuk”e “Nem hagjuk” (aspettiamo fino alla fine e non molliamo) promesse mantenute. “Bunos Horthy” (Horthy colpevole, classico epiteto usato dalla destra durante il ventennio) neanche questo era male.. Un paio di volte dagli altoparlanti parte l’innonazionale. Per protesta innonazionale anche dall’altra parte.

In fondo siamo a Szabadsàg tèr e qualche turista che decide di andare dal Parlamento alla Basilica passa anche di qua, Arriva una turista francese bionda ossigenata con figlia, fa qualche foto col suo ipad, ma nn capisce molto. Le spiego che sveleranno la statua di Horthy il reggente dell’Ungheria nel ventennio, un dittatore. Capiscono. Appena se ne vanno quello accanto a me mi dice, ok, va bene, ma la prossima vlta nn devi abbellire (szepiteni) il discorso. Dì subito che è un nazi. Annuisco.

E’ rimasta ancora molta gente. Ora sono accanto a una simpatica famiglia, con una ragazza in sedia a rotelle che urla Nazik haza. Ci si fronteggia ma nn si è armati. Anzi si. Nellemanifestazioni moderne si è armati di strumenti di ripesa, macchine fotografiche, videocamere. Ce le si punta contro. Anche la camionetta della polizia lì parcheggiata nn ha mica il cannone ad acqua in cima ma una bella telecamera ei vetri socurati. Sembra la Conversazione di Coppola.  Anche se sei abbastanza defilato le videocamere sembrano tutte contro di te.

Ecco una coppia di turisti, italiani. Qui è più facile. Horthy è il Mussolini ungherese. Certo con le dovute differenze. E chi c’è al governo?. Provo a spiegarlo. Beh come in Italia. Forse si o purtroppo no.  Ma vi immaginate un busto a Musollini a piazza del popolo? Ah si giusto…

Dopo un tempo infinito col fantasma di Horthy lì davanti col suo lenzuolo finalmente scendono i grandi uomini e la statua eccola risplendere tra boate di fischi e i cori Eljen Horthy dei fedelissimi. Passa un ragazzo, straniero. Che succede? Provo a spiegarlo—Ma a questa gente piace il dittatore? Vedi, a quelli sotto le bandiere si. A quelli dietro la polizia no. Capito. Inizia a piovere. Campane a morto. Nn è stato un bel giorno. Per nessuno. 

 

i miei potenti mezzi nn sono un gran che, ma spero che questo video renda un po' l'atmosfera.. https://www.youtube.com/watch?v=8-7o-Vb0QCE


Posted by alessandro grimaldi at 18:55 CET
Updated: Sunday, 3 November 2013 23:22 CET
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Thursday, 31 October 2013
Nido di Imre

i 90 anni del grande scultore ungherese Varga Imre festeggiati al NIDO klub del VII distretto

 

Cercando materiale per uno pseudocollega finisco a cercar musica su youtube con i testi sotto e rimango estasiato da "Non ho bisogno di niente" dei Tankcsapda (hardrock magiaro) che nel ritornello fa non voglio niente, voglio solo avere la sbornia del giorno dopo e basta. Mi sento giovane e ci attacco la mia canzone rock preferita "Kolykod voltam" Ero il tuo cucciolo, dei primi Edda, con uno strepitoso PAtaki Attila, in un concerto dei primi Edda, quando aveva ancora qualche cuffo di capelli in testa, i baffoni, era incazzato e si esibiva in tuta blu da operaio. Ed era paurosamente rock. Mi sento ancora giovane anche se nn lo sono più. E per un attimo penso a come si doveva sentire giovane Lou Reed buonanima, anche ai suoi 71 anni.

E'con questo spirito che mi incammino verso il NIDO del VII distretto..

Quando ero cucciolo a Budapest la mia Bibbia era il Pestiest, il giornaletto gratuito settimanale con tutti gli avvenimenti culturali, concerti, film e teatro in settimana. Nn si perdeva neanche una scoreggia. Solo il Vittula non c'era mai.

Ora nel'era di internet il Pestiest ha perso la metà delle pagine ma c'è ancora e se lo trovo in giro me lo infilo comunque in tasca perchè la pigrizia di andare su un sito nn dei soliti per scoprire cosa fare ce l'abbiamo tutti. E' così che alle 18 accorro al NIDO, una cosa cosi familiare lì nell'ex unico e amato VII distretto che tutti ci passan e neanche se ne accorgono..  al limite è un palazzo bello come tanti, giusto un palazzo d'angolo con una specie di ingressino e gradini,  dove ogni tanto nelle due sale al piano terra ci fan dei concerti mica male.. 

Mi affretto lì alle 18 tutto contento di poter metter il mio nuovo costume nerodaverouomo chè alle 18 al Nido cì è la presentazione di un libro su Varga Imre, o almeno cosi capisco... Varga Imre è uno dei primi nomi che ho imparato a conoscere qui, un grande scultore, che in genere presento come il grande scultore dell'ultimo periodo del socialismo, ma anche di subito dopo.. che secamminavi in città le più grandi sculture pubbliche eran le sue.. forse la statua piu bella del socialismo era sua quei soldati unpo' sfigati di alluminio  con sopra un uomo su un palco in una pietra nera che agita il cappello, per i 100 anni della nascita del capo della rivoluzione magiara di soviet del 19, o le tre donnine con l'ombrello nella piazza centrale di Obuda o semplicemente il grande salice piangente alle spalle della sinagoga...

Mi affretto nel mio nido, c'ero stato tanti anni fa per un concerto, qui nel ristorante ho poi visto, Italia agli europei 2008 in quella serata importante in cui presentavo agli amici di famiglia venuti a spiarmi la ragazza ottimo partito con cui stavo uscendo. Ma mai mi ero avventurato lì sopra le scale, quello che nn conosci ti mette in soggezione...

Il NIDO è un posto splendido, elegante, eleganti scalinate, mobili, lampadari d'epoca, carte da parati di gran pregio, sale nascoste in vari angoli. c'è un retrobar di nuovo aperto, con poltrone in pelle nere molto socialiste e due busti di Munkacsi e Lechner di grandi scultori magiari che il NIDO tra fascismo esocialismo era il nido della federazione degli artisti. Le mie ricerche dicono che qui le donne non erano ammesse, solo lre mogli accompagnate. 

E' cosi bello e ben fatto che c'è da perdersi, nella sala accanto al caffè al primo piano c'è un  concerto per 4.5 astanti, mi passano davanti due coreane con un grosso trolley, le seguo sopra. Arrivo nella sala giusta, c'è una proiezione, un'intervista a Varga mre nel suo studio, unbel vecchietto alto e magro, saggio coi suoi baffetti bianchi e lo sguardo buono. il video è bello e a una a una riconosco le statue grandi e piccine, nel frattempo mi guardo attorno... l'età media è 93 anni, tutti agghindati come al ballo delle debuttanti, se ben ricordo chi organizza è il "circolo della Storia". loro la storia l'hanno vista in diretta. Gli unici under 60 sono le due cinesine e i  due tecnici che spostano i microfoni.

Poi sale un vecchietto con una camicia rosso scuro e una giacca a righe e sorpresa sorpresa Varga Imre è qui. Domani compie 90 anni, un po' curvo e si regge con un bastone, ma in fondo è in gran forma. E' qui con gli amici di una vita. Lo accompagna un'80enne con un viso ancora carino e i capelli biondi ricci. Sorride anche lei. Nascosto legge una poesia che loda la vecchiaia come la più bella età perchè non pensi al futuro e hai perso i ricordi fa una gran tenerezza e forse non ha tutti i torti, un vero carpe diem... il suo grande amico Juhasz Ferenc (che per chi nn lo conosce bene ha una pagina Wikipedia tradotta in 9 lingue. 

ma è una festa di compleanno, e qui vuol dire un piccolo spettacolino, un po' di musica da camera violino e orchestra in cui gli ungheresi sono maestri. il secondo pezzo sarà la danza romena di Bartok (delizioso, dice Mr. Varga..) poi l'intervista confidenziale con l'amante di una vita.. Fa piacere sentire una persona colta, ogni tanto capisci che uno per diventare qualcuno deve avere qualcosa dentro.. cita Benedetto Croce e il cinema polacco. il suo esame di latino. e qualche ricordo di una vita. qualche frase saggia. perchè non hai mai avuto discepoli, nn hai mai insegnato. sei un artista solitario..? ogni artista è solitario, c'è poco da fare. Insegnare l'ho fatto in Germania, alla prima lezione erano 18, il lunedi, il venerdì erano diventati 60, la settimana dopo l'aula ormai era troppo piccola, c'era ogni tipo di stupenti, da quelli appena diplomati all'accademia di Monaco a scultrici 60enni turche in borsa di studio.. Seguirli tutti bene e consigliarli era impossibile. 

o di quando venne Kadar in persona nel so studio ocn la moglie, a vedere la statua di Santo Stefano che sarebbe finita nella cappella di noi ungheresi nientemeno che a San Pietro. Passarono tre minuti di silenzio. Ora so come sono lunghi tre minuti. poi fece. "E' giusto. è questo il re di un popolo kobor - randagio - come il nostro..."  

Poi la storia di come ha iniziato, l'avrà ripetuta cento volte, ma le cose che ripeti sempre son quelle che racconti meglio.. 

Aveva fatto il militare in aviazione e lavorava in fonderia (nella storica fonderia Ganz, lì ai piedi del Danubio.. quella da cui nacque la più grnde industria ungherese. e lì su via dei Martiri (che ora è tornata a essere vale Margherita) ti incontra ul suo prof. uno dalla memoria di ferro. ricordava ogni opera che avevavisto. Imre che fai qui? lavori? quanto ti manca al diploma all'istituto d'arte?. una settimana dopo gli squilla il telefono alle 6 del mattino. Vieni domani c'è un paese da rifondare... 

E' la volta di un'altro omaggio, una donna che si vede essersi divertita molto da giovane.. Tra le pieghe dice di avere 74 anni e scatta un caloroso applauso. E' stata per 10 anni nella compagnia teatrale del Radnoti e ogni volta vedeva di fronte quel grande capolavoro della statua di Radnoti di Imre..

Le cinesine ne approfittano per andarsene e le seguo anch'io, che mi sembra di aver capito che c'era un biglietto da 2000 fiorini e sono entrato facendo finta di niente e poi ho qualcosa dentro. che nn riesco a esprimere. meglio farlo con una statua, di Varga Imre

 

 

scopri il mondo di Varga Imre con uno dei tour guidati per le vie di Budapest conl'altra Budapest 


Posted by alessandro grimaldi at 23:23 MEST
Updated: Friday, 1 November 2013 19:18 MEST
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Sunday, 13 October 2013
Olanda-Ungheria 8 - 1

Venerdi scorso l'Ungheria ha perso 8-1 in Olanda. Il peggior risultato di sempre. peggiore anche dell'8-2 preso dall'Austria nel 1932.

Ormai sono in Ungheria da molto tempo. e sto invecchiando. il mio sangue sista raffreddando. e perdo la memoria. e nn mi ricordo se una cosa l'hogià scritta oppure no. Comunque sia, nel 2008 ero già qua in Ungheria.

Era l'anno degli europei di SvizzeraeAustria. Ricordo Italia Romania vista a Kertèsz utca e unmio famoso urlo, ricordo i più facoltosi fra noi andare a Vienna per la semifinale. Ma soprattutto ricordo il giorno dopo Italia Olanda 0-3 lì al bar di Carlo. Il giorno dopo il vicino, dal nome italianizzato stupidissimo, alto come un nano di compagnia dell'800, che aveva un negozio di abbigliamento fintoitaliano lì all'angolo e che veniva a prendersi il caffè tutto azzimanto con un barboncino bianco in mano...

bene, lui ci portò un pacchetto con del nastro nero a lutto.

Albert il trombino invece, il figlio della Budapest bene, che giocava nella nazionale di croquet insieme ai suoi cugini, appena mi vede prima dei saluti mi fece un "sei molto triste vero Alessandro?" Stavo già incazzato e covavo al calduccio la risposta: "Caro il mio Albert, quando ha giocato l'Ungheria, in che gruppo sta? orsù bene, abbiamo perso, però vedi questa è la fase finale degli europei, qui giocano i più forti. e noi ci siamo. L'Ungheiria no. Se arrivi alla finale degli europei magari rischi puredi trovare ualchesquadra forte..*". forse è una delle ultime frasi che mi rese popolare al bar nei discorsi di Angelo agli altri clineti quando capitavo là. 

5 anni dopo sono ancor qui nello stesso quartiere, qualche capello e qualche speranza in meno. Almeno ho qualche anno in più di militanza in trattoria.

Giovedi in trattoria eravamo rimasti in pochi, giusto 3. Il buon Tibi, il proprietario, era tutto contento della zuppa di pesce, che fa una volta al mese.. "in tutta Pest trovatemi una trattoria in cui fanno la zuppa di pesce, davvero, nn c'è... si va bene c'era quella Csarda sul Margit korut. "no l'han chiusa" "Ah" pausa "oh" "mah vedi".. Poi si era seduto al tavolino al centro, aveva inforcato gli occhiali come HomerSimpson e si era messo a spulciare il Nemzetisport, il tuttosport magiaro..

 Il giorno dopo era il gran giorno di Olanda-Ungheria. L'Olanda è già qualificata per i mondiali, le seconde vanno agli spareggi. l'Ungheria è seconda con un punto in più sulla coppia Romania Turchia. Ma la Romania deve affrontare Andorra ed Estonia, l'Ungheria invece la fortissima Olanda che un annetto fa ha vnto al Puskas stadion 4-1. con facilità. 

 ma ecco Tibi che alza la testa e fa" Jozsi che dici che succede domani?"

Jozsi è l'unico altro avventore tranne me, zingaro, ma di quelli benestanti e buoni. Ha l'aria navigata di chi ne ha viste tante...

"Mah, ti dirò. E' una partita da tripla. ogni risultato è possibile.."

"eh si si, hai ragione, la vedo dura, ma chissà.."

piccola pausa. poi Tibi va alla penultima pagina, quella delle quote delle scommesse, le quote della lottomatica magiara. bofochia un uh. poi scorre col dito con attenzione. Chiama Erzsi, la lavapiatti...  A quanto pare la quota di Andorra vincente contro la Romania è molto invitante.. "Si è vero, l'ho vista anch'io fa Erzsi, maè impossibile... Tibi guarda meglio poi si convince.. 35 gol subiti zero segnati fin qui...

L'ungherese sembra come quegli studenti visibilmente impreparati che si convince contro ogni logica di farcela a superare l'interrogazione. un sentimento che non conosceva classi sociali... 

In un timido post su facebook, Ferruccio Altiboni stimatissimo ricercatore universitario italo ungherese, dicvae in cuor suo di sognare un 1-0 al 90.esimo per l'Ungheria.. ed anche il mio amico italoungherese Carlo Ricci, ingegnere figo, ci sperava...

Poi il giorno arriva e l'Ungheria perde ne prende 8. 8-1. il gol dell'onore arrivato su rigore regalato per un fallo di mano in area. 4 gol per tempo.  Pronti via in 5 minuti due azioni con uomo solo davanti al portiere e palo clamoroso o qualcosa del genere... 

 Dire che nn ha funzionato niente è poco. l'ennesima coppia difensiva bruciata e infilata da tutte le parti, una squadra che attacca lenta e porge il fianco ai vice campioni del mondo. Il più fortiedella squadra (Dzsudzsak) finito nrel campionato russo lontano e poco competitivo insieme all'ex Bari e Sampdoria Koman, ora all'Ural). I  giovani promettenti che son naufragati nel ritorno a casa dopo tanta panchina in squadre minori  e le veccie glorie (Gera Zoltan) piene di acciacchi acciacco.. Difesa colabrodo con 6-7 coppie di centrali cambiate. E tutto questo in una fase in cui sembrava finalmente di risalire la china. l'anno scorso il Videoton di APulo Sousa alla fase a gironi dell'Europa  league, la nazionale che batte la Sveziam prima volta in cui batte una nazione avanti a lei nella classifica FIFA, vittoria nell'importantissimo Ungheria Romaniasfumata per un gol rocambolesco al 92.emo. Poi la catastrofe, come in un copione scritto per il teatro. le squadre magiare uscirte dalle coppe 2013-2014 già il 25 luglio con prestazioni imbarazzanti, triste sconfitta a Bucarest contro una modesta Romania, al 2. minuto passaggio laterale del difensore intercettato dall'attacante e gol. poi 2 e 3-0 ed ora l'Olanda.  

Ho visto la partita spalmato sul divano. non ho mandato sms beffardi, nè messo post irriverenti su facebook. non cerco vendette. ma sono contento.  

 

 *l'Ungheria non siqualifica per la fase finale di una grande competizione dal 1986. ultima partita URSS - Ungheria 6-0.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Wednesday, 16 October 2013 20:27 MEST
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Friday, 12 July 2013
Nessuno mi crede

C'erano giorni in cui ci riunivamo giù in cantina, quando il VII distretto era un luogo ancora nn tutto per bene e quella strada puzzava di umidità, ed era buia. sempre. nn si andava a fumare fuori perchè nessuno ci obbligava, fuori c'era solo la cantina dirimpetto, abbastaanza triste e anonima, ma con la stcritta rosa KUKKOLO che vuol dire che pagavi per vedere una ragazza ne bella ne brutta, spogliarsi al di la di un vetro. no, n ci sono mai stato io. Alle zingarette che all'angolo del New york mi vedono solo a una certa ora della notte e con un fil di voce mi fanno ciao (chevuol dire sono una che fa la vita, che ne dici?) io rispondo. haza (vado a casa). io sorrido lei sorride. 

In quei giorni l'unico modo per sbirciare nel taccuino di Markò era allora aspettare che andasse a pisciare, scendere dallo sgabellone del Vittula, (si, parlavo del Vittula), lisciarsi la giacca di pelle lisa, guardarsi il bicchierino di Unicum vuoto e via.

Quella volta ci lessi bel calcato tutto di lato, con la calligrafia un po' troppo bella per uno che dice di avere l'animo tormentato "obbligo di frequentare gli anziani per tutti gli abili dai 14 anni in su, fino ai 40."  cancellato in "per sempre". "I trasgressori saranno puniti con pene pecuniarie fino a un massimo di 50000 fiorini. e una freccetta. con i vecchi si impara a capire il senso della vita. non da loro, loro nn sanno un cazzo, ma dalle loro vite, quello si...

Mi è venuta in mente sta cazzata l'altra mattina, ero là, dietro alla statua di Ady che si sitema il mantello, un capitan Harlock in bronzo di cui ogni spirito poetico sarebbe fiero. là perchè là c'è una connessione gratuita, il venticello, gli alberi, una panchina,e poi passa sempre qualche  turista stupidina scosciata con la pelle bianca e rossa.

A un certo punto viene un vecchietto in carrozzina, ha una polo rossa, la carrozzina la tira un bambino, lineamenti asiatici. Con un fare risoluto gira la carrozzina di 90° e la pianta  di fronte al marciapiede. dico, dagli altri tre lati puoi vedere la strada  (e che strada, il viale Andrassy), la piazza, la statua, loro no, il muro di fronte. E nn dicono niente, come se l'avesse messo nel posto piu naturale del mondo tipo davanti alla TV o alla porta di casa. nn dicono niente nn si scambiano una battuta. Chissa a che cazzo pensa il vecchio. si sembra ancora in grado di pensare. me ne ero quasi dimenticato, tipo dopo una mezz'oretta, arrivano due genitori. il coreano rispunta chissà da dove, la famiglia si rimette in cammino. 

Un paio di giorni dopo invece ero a pranzo nella mia personalissima trattoria con due  gentili ospiti. a un tratto uno fa: "La schiena ora nn me la sento quasi piu!". Lello si alza, sembra incredibile che possa avere problemi alla schiena, lui un ex carabiniere in pensione, fisico da ex canoista 60enne. Appena si allontana per raggiungere la toilette la moglie dolcissima mi dice che è caduto da un albero, un'altezza di 9 metri. Ah ecco, mica posizioni scorrette in poltrona... E in effetti prima mi raccontava di fratture plurime alle vertebre, e io che gli stavo per chiedere se era in servizio... 

Eh si, eravamo preoccupati, ma tutto è andato bene ed eccoci qua. Come quell'altra volta sai... C'è dell'altro...

Aveva un dolore alla gamba, un po' di sforzo, facciamo i raggi e il dottore subito dice, bene, quando si vuole operare? io? io no, io mai... Ma nn scherziamo qui le lastre parlano chiaro,. Guardi che tra un po' .... mettiamola cosi', tra 6 mesi sarà lei a strisciare fin sotto il lettino, a implorarm£ Ma Lello piuttosto cambia dottore. Lo hanno visto i migliori specialisti, a botta di 2-3-400 euro a seduta. Il disco nn cambia. operarsi, la lastra parla chiaro.. e. .. a noi che piaceva tanto andare in montagna camminavamo come gli anziani giusto da qui a lì.. tanti soldi e neanche una visita approfondita, bastava vedere la lastra, era tutto un colabrodo, tutto marcio.

Poi.. - fa una pausa e assaggia il succo di lamponi che ha preso il marito  che giurano sia la cosa più buona che abbiano mai mangiato...- Poi un dottorone si impietosisce e lo visita per bene, tocca e ritocca, gira la gamba, la contorce e lui in fondo nn grida dal dolore... poi riguarda la lastra.

sono ancora un bambino intelligente, anche se sento la mattina sempre un po' di stanchezza alla testa... "ma nn c'era il nome sula lastra??"

"c'era, c'era" fa Lello che nel frattempo è rientrato, sorride, serio ma calmo... sono fortunati, sono di quelle persone che vivono nel "meno male come è andata piuttosto che col che paura che ho avuto".. 

 E poi hanno incontrato il tipo con cui avevano scambiato le radiografie. Un vecchietto, tutto piegato da un lato, ha fatto una fatica indicibile per arrivare alla porta di casa.. le prime parole che ha detto son state. "Nessuno mi crede. Nemmeno mia moglie..." Nemmeno lei...


Posted by alessandro grimaldi at 23:09 MEST
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Thursday, 30 May 2013
tempi nuovi

Ogni tanto mi ritrovo il frigo vuoto vuoto, quasi bianco, tranne qualche piatto pure bianco che custodisce qualche pietnza, in genere pasta avanzata e coperta da un altro piatto capovolto. e sono contento, perché vuol dire che forse nn avrò molti soldi e nn fo la spesa e che vado troppo spesso a mangiare carne fritta in qualche trattoria di quartiere, ma almeno questa volta ho fatto il bravo e posso dire mangio tutto  quello che compro, e nn lascio niente tranne quella carotina raggrinzita che trovo scura e freddissima lì in fondo al frigo…e allora vado al mio amato mercato del VI dstretto, perché sono nato cosi e comprare l’insalata sotto i neon del grande supermecato mi riempie di tristezza, anche se il supermercato è accanto alla catena tedesca di casalinghi e tutto il compelsso si chiama città giardino.

 Ordunque ero al mercato, l’ungheria si rinnova ed è iniziata una nuova era, nel paese a cominciare dai mercati, si anche quello del polveroso VI distretto… i prodotti che in genere riempiono il mio frigo questa settimana son diventati tutti nuovi, via al veccho kaposta di una volta (la verza) sia il kel (liscio e ruvido) son tutti nuovi novelli. Ed anche il prezzo è nuovo (quasii l doppio), l’Ungheria si è svegliata e ha il portafoglio pieno. Come l'Italia anche l'Ungheria è finalmente uscita dalla procedura di infrazione per eccessivo debito. O meglio papà CommissioneEuropea gli ha detto che ha fatto la brava e ora può riavere la carta di credito in rosso.. ed era sorvegliata daquando è entrata a far parte della grande famiglia europea…

Mentre combatto con le cassettine aggiunte al netbook che appena le accendo da stamattina fanno un rumoraccio tipo poltergeist. E difatti fuori piove e tira vento che solo il diavolo può parlarci in questa fredda tarda mattinata di fine maggio quasi giugno… Dicevo mentre combatto con le cassettine accendo il radiolone socialista che la padrona di casa mi ha lasciato in eredità. Ho scoperto che spostando tutte le 4 manopole verso destra il volume è quasi accettabile. Forse nn ci voleva molto a scoprirlo, ma questa si che è una radio speciale. Nn so che è successo ma a volte canta da sola, anche col pulsante spento. E ci devo staccare la spina. Smanettando perdo la stazione di musica classica (si, perché io sono un signore) che in genere ascolto e la prima stazione che si sente decentemente descrive la breve vita di uno che ha studiato come tipografo e poi è andato al conservatorio. La musica che segue è di quelle sdolcinate anni 20, romaticissima, sembra uscire da un grammofono, in fondo è piacevole e ci sta bene con questo cielo grigio e la pioggerella fine. Al primo jingle apprendo che sto ascoltando Dankò radio, Dankò, credo il nome di un famosissimo musicista zigano (quando sono belli e bravi nn sono più zingari) dei bei tempi.

Poi segue un breve giornale radio. Il primo ministro ha affermato che si è messa la parola fine alle (ri)tristezze del regime socialista (si riferisce al passato governo liberale e ultraliberista). Chissà che c’era nel suo frigo ieri…


Posted by alessandro grimaldi at 16:21 MEST
Updated: Thursday, 30 May 2013 16:29 MEST
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Thursday, 14 March 2013
Un Papa ungherese

Quando mi trovo in giro verso l’ora di pranzo con un buco nello stomaco un dubbio mi assale, devo provare a infilarmi in un nuovo ma sconosciuto kifozde (le mille trattorie e tavole caldeaperte rigorosamente solo all’ora di pranzo per il lavoratore medio affamato) o andare in uno di quei pochi ma buoni che cosi bene conosco e a cui mi sento tanto affezionato… In genere tento la prima carta solo se sono davvero di ottimo umore, se sono solo cosi cosi o molto peggio se va bene ripiegosu una mediocre via di mezzo tornando nei posti in cui sono stato solo poche volte… Eccomi allora qui seduto in questo kifozde di via dell’acacia, nel mio ex tanto amato VII distretto, è piu grande rispetto agli altri ed è sempre pieno, di gente di tutti i tipi, e nn starò a ripetere che le stazioni di servizio piene di camionisti, sono le migliori. In realtà nn c’è gente di tutti i tipi, qui ci sono i poveri (e un italiano curioso) si, perché qui il cibo sarà anche buono, ma certamente costa poco, il miio lauto pasto l’ho pagato 1.30 euro (potere dell’euro forte), l’avrei pagato 3 euro, in un posto certo nn elegante,

ed eccoli qua gli unghersi in fila, che domani festeggeranno la loro festa nazionale, eccoli in fila, mentre gusto il mio fozelek (passato) alla zucca con una fetta di pane in carrozza, operai  in tuta da lavoro, vecchine col cappellino lilla e bitorzoli sotto il mento, signori di mezza età che la vita ha lasciato soli,  uno studente con i capelli lunghi e lo sguardo che doveva avere Raskolnikov, signorine ben vestite alle prese con la crisi..

Credo molti di loro avranno mosso le labbra per recitare il padre nostro, l’ave maria e il gloria al padre insieme al nuovo vescovo di Roma Francesco, perché è di amore, pane e buone parole  che abbiamo bisogno.. E certo in cuor loro saranno rimasti un po’ delusi, lì al balcone nn c’era la sagoma di Erdo Peter, l’arcivescovo di Esztergom e d’Ungheria, un giovane di 60 anni dato in 4-5 posizione, nel gruppo di Reitzinger, Schonbron, Scola, & co., al suo posto c’era un vescovo alto, semplice, con le mani lungo il corpo che a un certo punto si è piegato in silenzio verso la piazza e che parlava con un italiano dolce e gentile e che tra le tante lingue che parla purtoppo non avrà certo l’ungherese...

ed ecco tutto l’orgoglio (……) magiaro che esce fuori, e poi la delusione del popolo sconfitto dalla storia.  un amico mi aveva scritto un paio di domeniche fa, se ce la fai vai alla basilica di Santo Stefano, alle 18 il vescovo dice messa, poi parte per Roma, se diventa Papa sarà la sua ultima messa qui…  poi ci siamo sentiti anche ieri, “ti piace il nuovo Papa, Mark?” da Mark nessun giodizio di merito o simpatia sul buon Francesco con la sciarpa del San Lorenzo, no Mark mi risponde “Io sono cattolico, accetto quello che decide la Chiesa…” 

Ma a pensarci bene l’ungheria un papa già ce l’ha (link), uno che ha tanto potere ed ha assunto come compito quello di salvare un paese e moralizzare le banche, che ieri proprio mentre tutti stavano guardando un balcone di Roma ha fatto controfirmare dal presidente della Repubblica la 4a modifica costituzionale (voluta e approvata dal suo partito unico) un Papa assunto al soglio governativo lui si per incarnazione divina e della santa corona, nato da povera famiglia e che da giovane era fidanzato, di educazione religiosa e col potere di cambiare tutto se solo lo vuole senza render conto a nessuno, che alle elezioni precedenti era stato li li per farcela e alle successive si è rifatto con gli interessi, uno che domani 15 Marzo festa nazionale per il secondo anno consecutivo nn parlerà alla piazza per legittimo impedimento, trovasi a Bruxelles, per una riunione di altri porporati,

Subito dopo l'elezione ecco poi “il popolo della rete” far spuntare la scritta Francesco, Ferenc I,sotto il faccino angelico, gli occhialetti, il vestito umile e il taglio di capelli da fraticello di Gyurcsany Ferenc, Francesco per la verità ora un po’ appannato, ex primo ministro travolto dagli scandali, uomo  immensamente ricco che mai si è spogliato dei suoi beni e che sicuramente da giovane avrà fatto la comunione con qualche piccolo dittatore comunista..

Liber  nos a malo.. 


Posted by alessandro grimaldi at 14:53 MEST
Updated: Thursday, 14 March 2013 15:07 MEST
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Wednesday, 10 October 2012
e le macchine vincenti diventarono macchinette..

 

21.45 In una sera che mi ero detto, ancora un po’ a poltrire e poi esco, ancora 5 minuti,  mi imbatto nella rete in una notizia, di quelle che ti fanno dire fammi vedere se è vero e che succede, fammi scendere in strada, sta succedendo proprio qua sotto… devo scendere io che vivo in una grande città….

22.00 scendo in strada e punto verso la bettola vicino casa, butto un occhio all’interno, niente di neinte, proprio niente.. allora me la prendo comoda e faccio un giro largo, vediam oun po da altre parti, ma anche altrove proprio niente… Bene,  un tempo era uno dei lussi della ricerca, anche senn trovi niente è una notizia,…

22.40 ritorno alla bettola, trovo il mio posto, prima però ordino la mia birra scura, ci metto un po’ che prima di me ci sono tre ragazze che sono entrate giusto avanti a me, con qualche chilo in più, a esser gentile,  avran capito il sale della vita, la barista di turno oggi (quella che oggi fa da mammina a noi dell’isolato) p, e due sue compagne, scarmigliate e mal vestite, così è la vita.

23.03 una delle due amicheunpincarneesguaiate  con un vestito nero elasticizzato un po’ corto.. appoggia la bottiglia di birra sugli sgabelli accanto alle due slot machine del locale, poi si siede, poi anche l’amica con una specie di pigiama lilla e viola a righe ei si siede accanto,  fanno due giri di slot machine la barista le vede: “guarda che dpo la mezzanotte viene la polizia…”. “ e lei annuisce ..“Si lo so. Volevo solo dirgli addio”..…

Io sono giusto là di fronte, mi ero piazzato in posizione strategica, giusto di fronte al motivo della mia curiosità, che ora è muto, fermo e nn si muove,  la nyerogep, alla lettera la macchina vincente, insomma le slot machine che qui le puoi trovare in ogni santa bettola (e qui ce ne sono ancora tante) e che sorprendentemente e in quattro e quattr’otto il governo ha dichiarato illegali a partire dalla mezzanotte di oggi. Macchina vincente, da noi sarebbe la Ferrari, l’Italiano è una lingua più sera e anche un po’ un gigiona e le chiama piccole macchine, macchinette, un po’ come un animale domestico, che ti fa passare il tempo, e ti costringe a scendere giu in strada almeno un po, a cui dare tutto i l tuo amore e per cui spendere un o’ di soldi al mese, per il tuo divertimento e per continuare ad avere uno scopo nella vita…

Eppure finora nessuno si è avvicinato…

………..

DRINIUN DREENF DRIRIRIRIN C’è la musichetta di accompagnamento a cocomeri, dadi e ciliegie, PSIRPSIR PSIRD  i soldi che sembrano cadere, il conto alla rovescia, i soldi che cadono felici… e tante lucine colorate e brillanti…

Giusto due domeniche fa quando ancora nn era una notizia,  preso da una malinconia domenicale me ne ero venuto, a lavoricchiar e vedere a partita in TV ed il tipo culone su quegli sgabelli mi aveva incuriosito… puntava alto, cifre con decine di migliai di fiorini passavano sul display, e io che credevo che fossero bruscolini, lui si godeva la sua domenica con i baffi eil giubbotto jeans, poi uno chiamava la barista, che arrivava, usciva da chissaddove da sotto il grembiule una chiave, leggeva o faceva qualcosa, poi andava alla cassa e dave mazzette di soldi, certo era in perdita, ma nn ci avevo mai fatto caso…

O qualche sera fa, era un venerdì, insomma un giorno di festa, oppure un giovedi, c’erano 3-4 zingari a fare un gran casino, insomma si divertivano, due coppie, lei gli andava vicino e gli schiacciava i tasti, lui si incazzava e diceva va vai, poi solo dopo un’oretta quando festeggiano com una gazzosa mi accorgo che ha unbraccio offeso, un braccino nn cresciuto, quasi un’appendice di bimbo attaccato al busto di un cinquantenne bolso

23.18 Ma ecco la coppia di ragazzi ventenni della bella gioventù magiara del tavolo accanto che vanno a godersi gli ultimi momenti preproibizionismo. Ovviamente è lei che si mette ai comandi e lui che mette i soldi e le spiega come funziona la baracca… (Il proibizionismo è arrivato, perderemo  questo clima  da far west che si respira qui, e diventeremo tutti più buoni e bravi padri di famiglia, niente macchinette, meglio una bottiglia di alcool economica e una donna sottomano)

E si che qui in tanti dovrebbero soffrire, ma  mi son fatto un bel giro, ma nessuno festeggiava la fine, insomma niente orchestra, bare di funerale e grandi imbrogli al miglior amico, il magiaro è superiore e nn si danna l’anima per certe cose, o meglio  li su, lì in alto, c’è il potere quello vero, ogni tanto sai che sbatte il tallone per terra, devi solo cercare di evitare la merda lì nell’angolino e la polvere che si solleva, tossire e sperare di nn essere il prossimo… e poi le macchinette son roba per vecchi ed emarginati.. mica per me che di speranze nella vita ne ho tante, ieri per esempio ho adocchiato un bidone dove trovo sempre delle lattine che agli altri sfuggono, e sono 5 centesimi l’una al macero..

BLEGGN BDADABLAANGAERR SUPERDICE luce luce rosso bianco azzurro MULTIDICE…, (chissà come sarà domani, oh dio la mia vita che cambia, come sarà vedere le partite con solo le luci della bettola  le tv e nn questi lucette colorate….. )

23.20 sono ancora vuote e mute. (una volta volevo godermi gli ultimi 10 minuti di un napoli che vinceva a san siro o roba del genere ed ecco che invece appena mi siedo la ragazzetta mi fa, signore lì nn si può sedere, è per i giocatori….)loro si che erano importanti, ma ora il vento è cambiato…

23.25 anche a barista ci butta un gettone anche lei è una romanticona,.. .

23.26 la grassona a righe ci riprova,

23.28 tutto tace

23.40 venti minuti prima, meglio nn farsi prendere dalla malinconia    eccola con un quadernetto,  si avvicina, scrive, prende appunti, poi si fa di lato, si abbassa  e stacca la spina, nero. ……………………. Certo ci sono sempre  i due televisori, oggi per la pausa nazionale niente calcio e erccezionalmente sui canali musicali, ora su uno c’è Madonna 50enne mascherata da strafiga scosciata suu na decapottabile, con gli occhialoni scuri, mentre frotte di maschi cercano di sedurla , e sull’altro senza voce un negretto con un compelto bianco e nero suona il piano in una stanza tuttarancione…

23.50 viene un ragazzetto dall’aria simpatica in felpa bianca, saluta un po’ tutti, dà il bacetto alla grassona, poi la barista va a fumarecon lui fuori, è il suo ragazzo, ha trovato lavoro nella pizzeria a domicilio accanto alla bettola, l’amore trionfa, la famiglia ritorna al centro dell’attenzione

00.07 si avvicina alla macchinetta (che prima era macchina vincente) col vassoio ,si abbassa  ancora,  il pantacollant cede un po’,  prende tutti i  soldi, fa scivolare le monetine sul vassoio, le amiche grassone, la aiutano a spostare le sedie, e poi a girare le macchinette, Merda vaffanvulo qui casca tutto, cadono i depliant pubbloicitari che erano sopra, le due macchinette erano attaccate, s dietro hanno un lucchettone, ora sono girate di 180 gradi, così a nessuno vengon obrutte idee di farsi una partita alle 00.11… cosi è la vita…

 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Thursday, 11 October 2012 09:31 MEST
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Sunday, 24 June 2012
l'Europa è unita nella pace e nello spirito. Viva Adolf Hitler! Viva la Germania! (Nyiro J.)

(E' una di quelle volte in cui vorrei solo esporre i fatti che sono sufficienti, ma poi nn ce la faccio allora forzo la mano e la butto sull'ironia..)

il giugno di Budapest si colora sempre di rosso e di nero, i colori dell'estate, si sa, i colori dei ribes rossi e neri che si vendono al chilo al mio mercato. quelli neri sono più grossi e dolci, quelli rossi sono belli da vedere negli strati delle torte, costano uguale. Rosso e nero, qualcuno ci ha anche fatto un libro, un gioco d'azzardo poplare, un partito politico.  la politica, quella c'entra sempre..

C'è che ogni anno verso maggio-giugno qui nella bella ungheria esplode una bella polemica sul tema della maturità. troppi scrittori ebrei, no volevo dire solo scrittori ebrei, no lasciatemi esprimere meglio, se mettete uno scrittore ungherese di religione ebraica o uno scrittore ungherese la cui famiglia di origine è ebraica ovvero c'è ufficialmente un giudeo fino al secondo grado di parentela,  allora se sono questi gli scrittori che formano la nostra gioventù magiara, dovremmo inserire nei programmi scolastici anche i nostri grandi scrittori ungheresi di Transilvania che tante belle pagine hanno scritto sul popolo magiaro e ora sono ingiustamente esclusi perchè il comunismo e il post comunismo (la differenza sembra nn l'abbia avvertita nessuno) li hanno tacciati di essere fascistoni e antisemiti.. Accanto a Spirò ed Eszterhàzi rivogliamo Wass Albert la cui bella prosa recitata da un vero ungherese in audiobook mi fa sognare mentre guido al tramonto in autostrada.

la parola italiana è revisionismo, si iniziano a dedicare statue e piazze  al "controverso" capopolitico del ventennio, mise le leggi razziali e nel 20 ci fu una delle prime leggi in europa antiebraiche, restringendo il loro numero di matricole all'università, ma è anche certo che salvò molti ebrei. fa ninete se qualcuno ci marcia sopra, se qualche ubriaco picchia un anziano rabbino o se un parlamentare dell'estrema destra (Jobbik) si fa fare il test del DNA per mostrare a tutti con orgoglio che nel suo patrimonio genetico nn ci sono i geni giudei o zigani. (però il test per la coglionaggine però nn ha osato farlo (n.d.a.)).

in settimana poi il premio nobel Elie Wiesel, (uno di quelli che si fa fatica a definire; ebreo (tedesco?) di transilvania (Romania) nato lì quando la transilvania era ungherese diciamo così)  rifiuta un'alta onorificenza avuta dal governo ungherese perchè Kover Laszlo, il secondo uomo più potente di Fidesz, quindi del governo e del parlamento e dell'Ungheria partecipa in veste uffiicale alla cerimonia del ritorno a casa delle ceneri di Nyiro, scrittore, transilvano, ungherese, anche ministro quando le croci frecciate (il partito filonazista) andò al potere nell'epoca d'oro, il favoloso 1944.

C'è stato un bello scambio di lettere (altro che le lettere di Veronica a Repubblica). caro sig. Kover la stimo molto, ma Nyiro era un gran fascista e antisemita. Egregio sig. Wiesel, nn era nè fascista nè antisemita. e poi abbiamo un famoso filosofo marxista che nn è stato messo all'indice e allora perchè fare due pesi e due misure (a saperlo prima..., se nn ci fossero state le foibe nn ci sarebbero stati i forni crematori).

ho uno corrispondenza privata (oggi si dice chat) l'amico  amico storico C.A. : Alessandro tu nn capisci l'universo transilvano e i poveri ungheresi di transilvania, certo sono passati 100 anni, ma sono ancora pochi per assorbire il trauma di nn essere più col passaporto ungherese, in fondo hanno semplicemente portato le ceneri al paese natale. si a esagerando è ua reazione eccessiva.

il mio amico S.L. ungherese di Transilvania, invece mi cita il passo in cui Kover dice che anche Ceaucescu gli aveva dato la pensione da scrittore già negli nni 70. ma si chiama fuori.

oggi qualcuno "nel mondo dei blog e dei social network" prova a mettere una frase virgolettata per chiarirci le idee:

"Confusion about Poetry Day at Weimar. The latest article says: The Third Reich has also arranged a Poetry Day in Weimar in which invited poets from the eleven Central and European nations will take part. Hungary will be represented by the Transylvanian writer Jozsef Nyiro. Nyiro in his statement to the press said: 'We are witnessing the spiritual rebirth of Europe. I, like the rest of Hungarian literature, am happy to be able to take my part in this spiritual development. Earlier in the church I saw a beautiful painting in which Luther is pointing out the verse in the Bible that declares that we will be washed clean by blood. It is blood that will cleanse Europe. The nations of Europe are discovering each other and drawing together in the name of peace, of soul, and of spiritual revival. I support this enterprise with my heart and soul. Long live Adolf Hitler! Long live Germany! Long live the German Society of Authors!' " (1941)

quando chiedo la fonte è bella ma poco attendibile, è tratta dai diari di Radnòti Miklòs, un grande poeta, triste e sensibile, ungherese, ma ahinoi ebreo, morto in un campo di lavoro, era il favoloso 1944.


Posted by alessandro grimaldi at 12:13 MEST
Updated: Thursday, 9 August 2012 16:52 MEST
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Sunday, 18 March 2012
C'era una volta l'hotel Volga

Ogni tanto provo a chiedere a qualcuno, specie se ungherese e ha i capelli bianchi di spiegarmi che succede. Serve a questo laurearsi in scienze, ti abitua a porti domande semplici semplici, tipo perché la terra gira, che cos'è la massa, perchè i papaveri sono rossi e perché esiste la molecola H2O e non H4O. una delle conclusioni universalmente accettate è che orban un po' di ragione ce l'ha, forse: il comunismo nn è mai finito, ha solo condiviso il potere con le altre forze democratiche, solo  per far sì che il paese nn si facesse male o che tutto rimanesse com’era bisognava che tutto cambiasse, anche i Savoia erano a loro modo comunisti e Gorbaciov è esistito ed era ungherese, no, forse faccio un po’ di confusione. È certo comunque che la transizione chi l’ha guidata l’ha fatta a proprio vantaggio e chi era capo dei giovani comunisti è diventato uno degli uomini più ricchi d’Ungheria e uno che muoveva le orecchie e diceva di essere molto ironico è diventato sette volte primo ministro.. (faccio ancora confusione).

E di certo uno dei simboli più evidenti della transizione dolce è il signor Finta Jozsef, architetto di regime, (guardate la foto ufficiale occhi azzurri, e camicia senza bottoni, sguardo da film di Haneke) autore di molte molte opere moderne a cominciare dai due dei grandi alberghi “moderni” sorti pian piano al posto dei grandi ohotel ospitati dai palazzi neoclassici danneggiati dalla guerra lì sul lungodanubio, tanto decantati dalle cronache dei viaggiatori di inizio secolo (quello vecchio, il 900). Certo a vedere le cartoline d’epoca un po’ d’effetto fa..

E poi tanti altri progetti, prima e dopo la caduta del muro, perché se hai dei buoni amici, loro ti sono riconoscenti, sempre, l’hotel Kempinsky, o quel grandde palazzo moderno all’angolo tra Andràssy e Bajcsy Zsilinski, o il comando della polizia o il Westend, e tanti altri .

Sabato era una bella giornata, 20 gradi, e dire che gli italiani che vengon qua credono di stare ad Arkagiolesk e di trovare 3 metri di neve fino a fine marzo. Niente di meglio che andare in giro per la città, allora, per me che amo il fumo, lo smog, la strade, il cemento, la vita, la società. se mi invitano in montagna trovo una scusa. Niente di meglio che prendere due filobus e andare all’incrocio tra due grandi vie di semi periferia a veder abbattere un grande grattacielo del passato.

  E’ successo che un giorno che mi sono alzato ho sentito la notizia triste che chiudono Ferihegy 1, leggi qua. Allora sono andato a cercare conforto e conferme su index.hu, e ho letto che era vero. E subito dopo ho letto che stavano abbattendo l’hotel Volga, all’incrocio tra Vàci ut e Dozsa Gyorgy ùt, uno dei grandi hotel socialisti, alto, senza balconi, un grande parallelepipedo in piedi, per il mondo del futuro. Un nome chepiusociliastanonsipuo’, hotel Volga. Finiranno a fine mese, e tra un paio d’anni sorgeranno gli uffici del futuro..

  Allora una mattina mi son mosso a fatica,  ma la mia mattinata nn poteva essere migliore, abbondante colazione, poi salto su un paio di filobus rossi, che attraversano il parco. Dal secondo, dal 75, vedo sulla strada tantissimi mezzi della polizia, poi la polizia in carne e ossa, in assetto antisommossa, giovani uomini e donne nelle loro divise, in squadre, caschi neri, almeno un migliaio, in lontananza a piazza degli eroi un po’ di gente, con le bandiere a strisce bianche e rosse dell’estrema destra. "Ma quanta polizia...", accanto a me un signore ungherese con gli occhialoni, son duri e puri gli ungheresi, ma prova a rompere il ghiaccio e diventano amiconi. Ed eccomi parlare col signore che l’ungheria è nei guai perché si spendono cosi tanti soldi in polizia per queste cose. A quella fermata scende una ragazza, ha le occhiaie, è vestita dark, credo si dica emo adesso, ha delle grandi mammelle, belle, bianche, esposte, gonnellino scozzese, capelli rovinati, un gran cane nero. Me la ricordo ancora.

  Poi arrivo all’incrocio, eccola, la meta del mio sabato mattina. Che bello, eccolo lì, l’Hotel IbisVolga, per metà in piedi per metà no, e lavorano anche oggi, sabato. Un grande edificio socialista, rifatto in quell’orrendo verde e rosa dell’Ibis,  almeno il centro di fronte, la sede dell’acquedotto di Budapest, due curiosi edifici uguali uno verticale e uno orizzontale, con le decorazioni esterne uguali a quelle delle metropolitane socialiste, è ancora lì.

È un grande spettacolo, il cantiere, le macerie della parte abbattuta, dove si muove agilmente un escavatore e l’altroedificio già sventrato, con le barre di ferro e cavi che spuntano e lo sguardo che entra fin dentro in quelle che prima erano le camere. C’è rumore e il sole, giro pian piano attorno, dietro l’hotel Ibisvolga si vede un po’ meglio per com’era prima, è un modello calmo e paziente, che si lascia fotografare da tutte le posizioni, e si mette anche in posa.

C’è un altro tipo che mi vede fermo e si ferma anche lui, osserva, si fuma una sigaretta, poi mi metto ai piedi di un’aiuola, dietro di me a distanza di sicurezza un uomo, con la faccia sporca e scavata e una grande busta di plastica, oggetto distintivo del sottoproletariato urbano, che qui ancora resiste e che  avrebbe tanto fatto felice Pasolini. Ci ho preso gusto, resto a osservare l'hotelIbisVolga comodamente seduto ancora un 20 minuti, poi mi avvicino. “Domani? Replicano lo spettacolo?, domani lavorano?” lui è convinto di si, poi si lascia prendere dalla nostalgia. "Era l’hotel Volga, tutto cambia", mi fa. 


Posted by alessandro grimaldi at 14:15 MEST
Updated: Thursday, 9 August 2012 16:15 MEST
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Friday, 16 March 2012
Tema: il mio 15 Marzo.

 il giorno della festa nazionale, le grandi manifestazioni pubbliche, nell'anno in cui l'Ungheria è sotto i riflettori internazionali

Anche quest’anno è arrivato il 15 marzo. È bello perché è il primo giorno di primavera, anche i papà e le mamme non lavorano e si può fare una passeggiata tutti insieme per le strade, perché il 15 marzo le auto nn ci sono e la città è nostra.

E’stato bello e mi sono divertito, ma all’inizio ho pianto un po’ perché non c’era nessuno per le strade quando siamoarrivati noi, eppure erano solo le 10.30 e le danze e i canti ai giardini del museo nazionale,  nn c’erano già piu’ e nn potevamo vedere gli spettacoli e poi prendere un gelato , come negli anni scorsi che duravano fino alle 17, almeno c’era il sole.. allora con papà siamo andati in piazza del parlamento, lì c’era l’erba e c’era gente. C’era molta gente vestita con l’abito tradizionale ungherese, anche se nn erano ballerini o figuranti, anche i bambini erano vestiti cosi, ma nn sembravano felici. Il parlamento era infiocchettato con tre grandi drappi bianchi rossi e verdi ed era buffo. La gente era strana e mi sono divertito molto, c’era gente grande e grossa senza capelli con delle grosse moto, c’erano vecchietti seduti per terra con delle valigie di cuoio che vendevano qualcosa, c’era un gruppo di zingari che papà ha detto che tifavano per Orban ed era strano perché Orban nn ama gli zingari dice papà, c’erano anziani in divisa militare, anche se carnevale, farsang come si dice qui, era passato, c’era molta gente con una spilla strana sul bavero. Papà ha detto che erano polacchi, che quel signore basso e sempre accigliato che si fa chiamare primo ministro li ha invitati per far vedere che ha degli amici che lo vengono a trovare dall’estero. Sono polacchi e la maestra ci ha detto che sono nostri fratelli. Qualcuno aveva anche uno striscione solidarnosc 80 e papà mi ha detto di ricordarlo, pechè poi saremmo andati a vedere il nuovo solidarnosc ha detto, solidarnosc era una specie di partito e vuol dire solidarietà, ma questo lo capisco da solo, ho 7 anni ormai..

Poi siamo entrati nel nèpmuvèszeti muzeum, il museo etnogafico,che in italia c’è solo nei paesi piccoli e di montagna, mentre qui è di fronte al parlamento, papà dice che serve a capire chi sono gli ungheresi.. oggi è festa nazionle ed era gratuito, era buio e la mostra temporale intitolata le donne e i tappeti fatti a mano era noiosa.peccato, mi piacciono i musei, ma questo proprio no.

Poi ci siamo mossi, perché alle tre dovevamo essere con i nostri amici, dall’altra parte del centro, ma vicino alll’ufficio di papà abbiamo sentito il rumore di gente. Era la marcia della fratellanza polacca e ungherese. Molti avevano bandiere bianche e rosse, i baffi ed abiti eleganti, papà ha gridato alle signore che avevano lasciato le pellicce a casa. Qualcuno ha alzato il dito verso di noi, altri hanno aperto indice e medio che vuol dire vittoria, un altro ha steso il braccio destro in alto, papà ha detto che cosi facevano i fascisti. Quanti amici polacchi che ci abbiamo e quanto ci vogliono bene che vengono a festeggiare le nostre feste nazionali ho pensato. Sembravano tanti, ma io so che c’era il trucco perché le strade del centro sono strette eil serpentone era più lungo..

Siamo arrivati dai nostri amici, vicino al ponte elisabetta appena in tempo, erano le 3 meno dieci. Che bello vedere tutta quella gente che affollava il ponte, peccato solo che l’orario mica andava bene, avevamo un terribile sole negli occhi  e dovevamo girarci. Qui la gente era meno divertente, ma papà ha detto che noi nn ne avevamo bisogno di vestiti militari o di bandiere di paesi confinanti pseudoamici per far vedere che ci vogliono bene anche fuori dai nostri confini. Infatti si sentiva parlare anche in inglese, tesco, francese, italiano e uno che a parlato era un dpeutato francese ha detto papà. Poi è venuta mamma e sono rimasto con lei, la mamma ha dettoal papà di stare attento e poi si è allontanato. A cena ho sentito questodiscorso:

<<Hai presente lo striscione che vedevamo vicino alloJègbufe? Per fortuna nn era molto chiaro, c’era EU, ma c’erano due NEM, no, accanto. Estrema destra, giubbotti neri, teste rasate, bandiere di arpad, sono venuto a provocare, come hanno fatto a permettere a un migliaio di neonazisti di venire a inveire a 2 metri 2 dalla manifestazione per la libertà di stampa? Hanno fatto pure un comizio, avevano ache loro un ospite straniero, quest’anno siamo tuttii nternazionali, polacchi, Cohn Brandt, anche l’estrema destra ha il suo bell’amico di fuori… E dire che quest’anno nn volevo andare a vedere Jobbik ,che ormai sono sempre la stessa cosa, ma come a gennaio, jobbik sta alzando un po’ il tiro, si sente quasi legittimata… e poi i cori la cosa bella è stata che dalla folla è uscito spontamente il coro “Nàcik haza” Nazis go home, come si gridva ai russi, eloro rispondevando con sporchi ebrei e il braccio teso, c’era la polizia dietro le transenne a dividerci, meno male che ora sono ben addestrati, nn come 5 anni fa... a un certo punto c’è stato un “vivace scambiodi battute” tra i due lati della barricata, un uomo in camicia gialla e blu contro un a testa pelata,

<!--Vergognatevi

<!--Vergognati tu

<!--Volete che torni Gyurcsàny?

<!--E tu che opinione hai sul recente aumento del prezzo della benzina?

<!--Io nn sono ebreo

<!--Ebreo? io mica sono Deutsch

<!--Io sono qui per difendere la famiglia

- -L-la famiglia? Io ho cresciuto 4 figli. Non pratico l’autoerotismo come te.

Foto: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.3050163567846.136106.1075926659&type=1


Posted by alessandro grimaldi at 10:22 MEST
Updated: Friday, 16 March 2012 11:17 MEST
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Monday, 13 February 2012
freddo
Now Playing: il freddo
freddo. il freddo a Budapest sono i lastroni di ghiaccio che navigano sul Danubio, sotto il ponte Margherita, è la borriglia d'olio spremuto a mano solidificato che nn esce una goccia d'olio, è la puzza di chiuso quando torno a casa che nn si aprono le finestre. fa freddo.

Posted by alessandro grimaldi at 03:15 CET
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Friday, 10 February 2012
libera nos a Malèv

Qualche giorno fa al Vittula, si viene a sedere accanto a me o quasi una ragazza, carina, capelli corti biondi, come nei film una ragazza giovane e carina sugli sgabelli al bancone del bar, ostendando sicumera ordina una birra grande e si accende una sigaretta.. Poi saluta il barista, cerca qualcuno,  ma ecco che si avvicina Sàndor, cl suo solito look, cappellino con visiera, giubbotto di pelle pesante, camicia e cravatta. (camicia e cravatta un po’ centroeuropea, la moda italiana è un’altra cosa). Parlottano affettuosi, poi lei esce dalla borsetta un pacchetto, un regalo, fiocco e carta dorata. “Ma fai seriamente?” Si “seriamente”. E’ che Sàndor domenica parte per gli Stati Uniti, per sempre o quasi, va a lavorare lì Nashville, Tennesee, Università del Tenneesee, esperto informatico di satelliti e lanci spaziali, e lui è un economista. E’ tutto contento. Non sa quando torna, sa solo che si troverà bene.

 Rappresentante del Vittula: “Oggi è giovedì, parti domenica quindi domani e dopodomani vieni qui vero che ci salutiamo per bene… “

Sàndor “No, cari amici, credo di no, voglio sistemare le ultime cose e mettere in ordine la casa, e poi c’è il problema del volo da risolvere …” 

già,perché il volo Budapest – Parigi , Parigi – USA fino a Parigi lo fa con la compagna di bandiera ungherese Malèv e qui il paese è piccolo e le voci corrono,  voci che la Malèv nn se la passa tanto bene e finirà travolta dai debiti..

Magari gli ho portato sfiga ma meno di dodici ore dopo leggo che la compagnia è fallita davvero, in circostanze simili a quelle del fallimento di una ditta di camion, è fallita alle 6 mattina che tutti gli aerei erano al sicuro nei capannoni a Budapest e nn potevano pignorarli, tutti tranne due, nn tutte le ciambelle riescono col buco, uno è rimasto in Irlanda e uno a Tel Aviv, anzi tutto è iniziato da lì, l’aeroporto di Tel Aviv ha messo i pugni sul tvolo e ha detto o ci paghi o…

Dunque la Malèv non c’è più, Sàndor ci fa sapere su Facebook che ha piu o meno risolto, anche se ci metterà 18 ore in più. Il mio amico Arpad invece è un po’ abbacchiato perché non gliene va bene una, si sposa e in viaggio di nozze anziché in USA, Maldive o Australia ha scelto una romantica crociera sul Baltico, partenza da Copenhagen. Prima ha provato a tenere la sposina all’oscuro di quello che è successo nel mondo della Concordia. e ora gli è saltato il volo per Copenhagen. A che serve una compagnia di bandiera se nn a spostarsi facilmente…. Per l’ora l’idea migliore è andare a Vienna in treno..

Niente drammi nazionali, il primo uomo d’Ungheria che affettuosamente chiameremo Viktor ci tiene a precisare che entro poco nascerà una Malèvbis finalmente libera dai debiti, ed ha avuto una bella pensata, sei pieno di debiti fai fallire la società e ne crei subito un’altra, ma come gli vengono, dovrebbe fare così anche la Grecia, fallire, cambiare nome, riproporsi sul mercato.. Soldi, soldi puzzolenti dice un detto ungherese, ma ch è il ladro? il colpevole sono i russi di Abramovich, che aveva preso partecipazioni nella società nel 2007-2009, ma poi non hs…, anzi no, i cinesi, con cui erano in trattativa, anzi no, buttiamola in politica, il colpevole è l’ex primo ministro che due anni fa per salvare la Màlèv ha fatto carte false e ora l’UE ha scoperto il bluff.

Morale n.1: La colpa è sempre di ebrei, ex comunisti ed UE, non necessariamente nell’ordine.

Morale n.2: il peggior nemico di un ungherese è un ungherese, noto modo di dire di queste parti)

Ma intanto il paese si deve muovere, gentilmente low cost e compagnie di bandiera si offrono di presentare ai poveri passeggeri rimasti a terra prezzi vantaggiosi e per il futuro spostano a Budapest qualche loro aereo, si accollano loro, poverine le nuove rotte, assumeranno gli ex piloti della Màlèv, Ryanair ha già occupato 55 nuove rotte e ha fatto il7 Febbraio un open day per nuovi assunti in tante posizioni, l'aeroporto si deve muovere, la gente deve spsotarsi, qualcuno i sacrifici li deve fare (spero si colga l’ironia).

Il re è morto, viva il re, limitiamoci a guardare su Facebook i vecchi promo della Malèv, il famoso gingle rock progressive di Presszer Gàbor, nn c’è assolutamente niente di cui preoccuparsi allora, tutto va per il meglio.

Quella sera stessa di venerdì scorso su tweetter, a una certa ora della notte tutti quelli che si vogliono far ascoltare come Malèv si mettono a cinguettare la stessa cosa, la stessa immagine, una cartina dell’europa con delle traiettorie tipo missili nuclueari in War Games, e le sagome gialle di 6 aerei.. i Boeing Malèv richiamati a Shannon, come caparra, ed è un’immagine molto triste in verità..

Come è andata a finire? Sàndor Intanto Sàndor è arrivato in USA, già ha mandato delle foto anonime di grandi incroci tra stradoni e palazzoni con pali del telefono accanto con il commento USA is cool (sincero) e dice che in fondo la Malèv nn serve all’Ungheria, se nn ce la si puo’ permettere.. Alessandro Alessandro invece spera di rivedere la ragazza carina dai capelli corti, sperando che abbia unregalo anche per lui.  


Posted by alessandro grimaldi at 14:00 CET
Updated: Friday, 10 February 2012 17:53 CET
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Thursday, 2 February 2012
la cultura è tutto

 

Come in Italia o in Burkina Faso, credo che in fondo sia facile capire dal modo di fare, gli atteggiamenti, la marca di profumo e il colore delle scarpe per chi vota il nostro vicino di posto del tram o il nostro collega di lavoro.  Bene spesso i miei vicini di posto nel tram n. 37, sono barboni che si industriano a travasare il vino bianco da una bottiglia di plastica da un litro e mezzo ad un’altra alle 8 del mattino, e allora vi parlo dei miei colleghi, meglio così.

Sembrerà strano, ma la chiusura di klubradio è stato un atto di forza e autoritarismo ma la ascoltavano quattro gatti e la stragrande maggioranza degli ungheresi non ha ben capito la differenza tra una legge importante e la Costituzione (che il governo ha voluto chiamare legge fondamentale), ma magari il buon ungherese si preoccupa del futuro dei propri figli, questo si che li tocca da vicino. Ho una collega che secondo me è di fidesz (sono i due terzi) ed oggi ho orecchiato un suo “Ieri c’era una riunione a scuola di mia figlia, io nn sono potuta andare, ma ho parlato con la capoclasse, sono guai. Perché mia figlia ha solo tutti 8 e 9 e nn tutti 9 e così sarà difficile che possa entrare all’università. Lei poi vuole fare l’istituto d’arte…” succede che Orban ha voluto i pieni poteri per rivoltare il paese come un calzino, l’è tutto dbagliato l’è tutto da rifare, farla finita una volta per tutte col comunismo (?), fare tutte le riforme necessarie,  basta con i privilegi, i sussidi ai falsi invalidi che nn vogliono lavorare, nn si può più dare tutto a tutti. E finiamola anche con l’università dove possono entrare tutti, nn c’è posto, uno alla volta per carità, nn è mica un parcheggio per sfigati. No, qui nessuno usa il termine sfigati, (anche se un ministro tempo fa disse che se uno è bravo prima dei trent’anni ha già il suo milioncino da parte), in molti si laureano in tempo e in molti già che ci sono si prendono anche una seconda laurea, la cultura è tutto, si sa. Ma largo ai più meritevoli, questo si, borse di studio e università pubblica solo per chi prende tutti 9 e se lo merita davvero. In cifre il numero delle esenzioni si riduce di circa un terzo, da 53.000 a 34.000, per chi resta fuori a conti fatti è quasi piu economico andare a studiare in Austria o in Slovenia, dove l’università è davvero pubblica, infatti sono paesi in condizioni economiche disastrose (ma qui devo controllare i dati)*. Le più colpite le fcoltà umanistiche ed economiche, tra tre anni avremo una bella sfornata di laureati scientifici, che nn potranno lasciare il paese per 10 o 20 anni si è affrettato a precisare il ministro responsabile, cioè se vanno a lavorare fuori, tadendo la patria e i soldi che la paria ha sepso per la loro istruzione, dovranno ripagare tutte le tasse universitarie nn versate, ovviamente compresi gli interessi maturati. Fermate l’ungheria, voglio scendere…

Nella sala mensa mentre mangiucchio il mio riso al forno riscaldato al microonde sfoglio una di quelle riviste che arrivano dalla biblioteca pubblica e restano qui misteriosamente sopra un tavolino, questa è di novembre, potva anche andarmi peggio, ci sono articoli interessanti. Mentre lego entra questa collega, “Tò guarda, le faccio, questa la sapevi?” si avvicina, guardiamo insieme, nelle pagine di cultura dopo le parole crociate l’intervista credo a un intellettuale di origine ebraica, in un riquadro in alto a destra una piccola lista di parole ungheresi di origine ebraica, qualcuna la sapevo come màzli, il modo slang per di re fortuna, poi haver, amico, sràc, ragazzo, e bovli, ora molto usata per dire crisi, confusione,caos..

* è gratuita anche in irlanda e scozia 

 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Sunday, 5 February 2012 11:48 CET
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Saturday, 21 January 2012
Pace (in) marcia

Ancora una settimana fa sentivo in giro tanta incertezza, sfiducia in Orban che li aveva trascinati, in fondo, in una crisi finanziaria perchè vuole farsi re e comandare, la gente incominciava a guardarsi dentro il portafoglio alla ricerca di quel numero di telefono scritto su un pezzo dicarta da chiamare nei tempi duri.

Ma siamo in Ungheria e una settimana dopo tutto è già risolto e cambiato per il meglio, la gente ha qualcosa in cui credere, è incazzata, ha voglia di rimboccarsi le maniche. Si. E' questo quello che ho sentito in questo vibrante paese che mi ospita, e questa grande energia e fiducia nel futuro non gliela poteva dare altri che il primo ministro e leader carismatico Orban Viktor, toccando gli ungheresi nell'unico nervo scoperto che li fa sussultare; l'Ungheria.

Viktor qui in patria ha trasformato la crisi del debito, le remore sulla nuova costituzione, la chiusura delle radio dell'opposizione e l'indebolimento dei poteri dello stato che nn siano lui  in una sorta di volontà di asservire l'Ungheria da parte dell'UE, ormai  l'Unione Sovietica è stata sostituita dall'Unione Europea, il  patto di Varsavia dal patto di Stabilità tra le Banche centrali. l'UE vuole appropriarsi delle banche e dei soldi degli ungheresi, ha distrutto l'economia ungherese, il paese nn produce niente e deve importare tutto dalla germaniaslovcchiapoloniaaustriaitalia, pagandolo per di piu' in euro. E l'Unione Europea vuole anche dire che leggi devono avere gli ungheresi e scrivere la loro Costituzione. l'ungherese che si sente ripetere che il suo paese è stato negli ultimi 500 anni lasciato solo nel momento del bisogno 1.quando sono arrivati i turchi, 2. quando sono stati sostituiti dagli Asburgo, 3. dopo la prima guerra mondiale sono stati il paese piu penalizzato, 4. durante la seconda guerra le sofferenze di Budapest sono state seconde solo a Varsavia (anche qui lo sfigato arriva secondo), 5. poi nel 56 le potenze occidentali si disinteressarono, meglio occuparsi di Suez.., bene, l'ungherese fa due piu due e dice che la storia si ripete.. 

Bene, ora è il turno dell'UE e ora "la guerra è incominciata" mi diceva cosi una collega citando Viktor. Al che io un po' strabuzzavo gli occhi perchè oggi c'era invece la marcia della pace organizzata dai sostenitori al governo.. nome un po' infelice forse, ma sicuramente ambizioso, una manifestazione da piazza degli Eroi al Parlamento,lungo tutta l'Andràssy (mi sa che sono 4 Km) e poi un altro Km e mezzo fino al Parlamento, roba che neanche il turista tedesco coi calzini bianchi e gli shorts progetta con facilità..   

Invece oggi ho scoperto cos vuol dire, marcia della pace a Budapest (si, nn ripetevano la Perugia Assisi, tutta colorata, ed è un peccato, io ci speravo). ecco qua:

arrivo vicino a Hosok tere (piazza degli eroi) facendo a ritroso l'Andrassy, c'è gente, tanta gente e tante bandiere come da noi quando gioca l'Italia. Marcia della pace vuol dire essenzialmente che nn si grida, nn si fischia, non si fa baccano. Ammessi solo l'inno nazionale, un altro paio di canzoni tristi e patriottiche (tipo il szozat), canti di chiesa, inno szekely. Avrò sentito giusto un coro Viktor Viktor e un vecchietto che ha inveito contro gli sporchi liberali subito zittito in malo modo dalla gente. 

Quando è caduto (o almeno si è seduto a rifiatare) Berlusconi mi colpì molto la claque che si era portato dietro il giorno dell'incarico a Monti e dell'ultimo discorso a reti unificate una claque degna di quelli che Gheddafi buonanima si portava dietro nelle piazze verdi di Libia. Una manifestazione a favore del governo, nn si fa in nessun paese democratico, vediamo allora che paese è quello che mi ospita.. anche qui Viktor è stato bravo, nessun eccesso anzi, anche qui una bella manifestazione contro, per dire all'Europa che paese è l'Ungheria, all'ungherese. 

Un po' di cartelli: "saremo schiavi o liberi?"  "EU, USA, noi stiamo bene fatevi gli affari vostri" "il magiaro sarà nuovamente bello" "nn saremo una colonia" "Orban il nostro uomo" ' il mondo ha bisogno di Cristo' ' i nostri valori (con i disegni del crocefisso  della Santa Corona' ' Brussel, IMF basta col saccheggio. l'Ungheria vuole vivere' 'basta bugie e diffamazioni, orban victor e gli ungheresi sono democratici' ' giustizia per l'Ungheria' (disegno della grande Ungheria) ' il mondo è in debito con l'Ungheria' (disegno della grande Ungheria) 'Crediamo nell'Ungheria' 'Rispetta la nostra democrzia' "Colonizzati 1956 URSS 2012 Occidente' 'EU nn applicare un doppio standard' ' Ungheresi di Vancouver', il piu divertente: -1956 Tanks 2012 Banks-

potrei continuare, qualcuno divertente, qualcuo burocratico questa forse è la pace ('EU nn applicare un doppio standard'?? chi andrebbe mai in giro con un cartello del genere???)

insomma il corteo parte puntuale come un corteo ungherese alle 16 e io me ne sto ad aspettate all'inizio dell'andrassy che sfili tutto il corteo e il tempo invece nn passa mai. meno male che nn fa freddo, ( è un inverno insolitamente mitea Budapest, l'albero davanti alla mia finestra è pieno di foglie in estate e ha 3 rami scarni in Inverno, ma quest'anno ha incredibilemente una specie di edera rampicante con ancore 3 foglie verdi che resistono......) 

Insomma alle 16.45 decido di andare a vedere che succede e mi accorgo che ci vuole ancora un po',  saranno stati qualche centinaia di migliaia, ma non li ho contati tutti, insomma tanti

poi risalgo il corteo, per vederli tutti in faccia, l'ncredibile eterogenietà di gente che si incontra in queste occasioni, da quello in mimetica e bandiera a strisce di Arpad (simbolo di estrema destra) alla vecchina col bastone portata a braccio,

 Mi colpisce un gruppo di ragazzi, tipo una classe scolastica avranno 14-15anni, nn ce l'ho fatta  a dire "ma tu che ci fai qui??" e poi a un certo punto vedo una bandiera strana e familiare, una ruola rossa su sfondo verde e blu, faccio mente locale.. curdi? tibetani? no, ci sono, la bandiera dei Rom. Bambini e Rom, gli ultimi che mi aspettavo di trovare, ma sappiamo come vanno queste cose e come ci si deve da fare.

Comunque è una sensazione strana, angosciante, quando viene il buio si accendono candele fiaccole e lumini,  si attraversa la città chiacchierando, ma senza cori o ...

alla fine taglio un po' per le strade scure di Pest e arrivo a Kossuth tèr, la piazza del parlamento, punto di arrivo. se alle altre manifestazioni dlel'opposizione c'erano transenne in tutti i giardini del parlamento qui invece la folla progovernativa si può accalcare anche lì, calpesta i fiori, si arrampica sul piedistallo in granito rosso di Kossuth. Si aspetta qualcosa che nn succede, (per fortuna), un palco superimprovvisato, pare abbia parlato quel bravuomo di Bayer Zsolt (uno degli organizzatori, diciamo che gli ebrei non gli stanno simpatici) poi mentre ancora tanta gente deve arrivare,arriva il segnale "Disperdetevi". Bene.

Mentre vo via vedo una bandiera gialla e azzurra con una stella e una mezza luna. Vuoi vedere che ci son davvero i musulmani e sostengono Orban perchè ce l'hanno con l'UE? invece no, è la bandiera dei Szekelyi (di nazionalità ungherese che vivono in ua regione della Romania). il tipo che regge la bandiera, bassino, robusto, biondo, piu simpatico e affabile della media (come molti dei transilvani) mi spiega i simboli della terra dei Szekely, il sole e la luna, i Szekely mantengono ancora il culto degli astri. quando sa che sono italiano, mi dice che ama l'italia e che l'anno scorso è stato con la moglie che gli è al fianco e la figlia che è avvinghiata alla gamba della mamma, in toscana, pisa, lucca e tutta la val di chiana. Vorrei chiedergli perchè è qui, ma desisto. E in cuor mio spero che la figlia nn avrà bisogno del passaporto per andare a Firenze quando sarà grande..


Posted by alessandro grimaldi at 21:50 CET
Updated: Monday, 23 January 2012 14:57 CET
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Wednesday, 11 January 2012
Budapest 11.1

E' uno di quei momenti in cui il blog torna a essere un blog vecchio stile, si cesella di meno, si racconta la giornata, le impressioni, per far sapere, per cercare di capire... 

oggi  si parla di Istvàn, Attila, Orsi,  Helga e Bogi.. 

Istvàn: Ieri al Vittula. Parlando un po' col barista mi scappa una frase del tipo "a parte la situazione politica incasinata.." lui nn capisce, , poi fa :"Ah ok,.,.. (pausa)... perchè sta veramente succedendo qualcosa secondo te?, ma .... (pausa) (sguardo assente)... io nn credo... Mi sa che vedi troppi telegiornali... eh si ,davvero nn succede niente.."

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Attila: l'indomani cioè oggi, incontro in trattoria (ah, le stupende trattorie di quartiere ancora rimaste a budapest, con la tovaglia a quadretti, il menu a prezzo fisso per i lavoratori e il cameriere che ormai ti conosce, con un dito nella minestra).. dicevo in trattoria appena entro incontro il mio elettricista, nonchè quasi amico fraterno Attila (nome comune qui, noi nn chiamiamo i figli Cesare?)).  E' un omone grande e grosso e muscoloso, ex pugile, grande cicatrice sul cranio, con tanti tatuaggi come la bilancia della giustizia, Cleopatra. Ricordo quando mi mostrò quello che il suo amico Arpi gli stava facendo su tutta la schiena: l'immagine del manifesto di Apocalypto di Me Gibson, chi non lo vorrebbe?.. Ma Attila è anche buono come il pane, il gigante buono delle favole, tenerissimo quando è insieme alla figlioletta di 8 anni; ora sta parlando fitto fitto ol proprietario... noi ci si abbraccia calorosamente e mi invita a sedere. E' un po' che nn ci vediamo, da quando per poco ho rischiato di mandare a fuoco la casa e sapevo che solo lui poteva aiutarmi.. Allora Attila  come va? "Terribile, Alessandro, terribile, ma hai visto che succede???... nn ho voglia di far niente, so che devo star calmo ma nn ci riesco, il lavoro va anche malissimo....." ("ma come se tu lavoravi tantissimo da mane a sera..?") "cioè, sì, lavoro, ma ora nn mi pagano, forse, chissà, un giorno, mi dicono ora non abbiamo soldi, quando ci saranno.... ecco per esempio ora ho 2 appuntamenti alle 14 e alle 14.30, ma tanto so che nn mi pagheranno.." altro abbraccio fraterno, il parchimetro sta per scadere.. Quando faccio per ordinare mi accorgo che i prezzi sono aumentati da un giorno all'altro di un 10%, pago sempre poco, ma ..

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Orsi, Bogi, Helga:  la musica cambia ancora nel pomeriggio tardi al secondo lavoro, (molti hanno un secondo lavoro qui in Ungheria, si sa, è la terra delle opportunità) dove i colleghi sono uni e trini con Fidesz, famiglie conservatrici che hanno fatto gli investimenti giusti nei primi anni 90 e ora passano anche il giorno di Natale in fabbrica per timore di furti... mi chiedono che vuol dire corrotto, che è riportato come contrario di integro. Bene. Corrotto. corruzione morale certo, poi corruzione politica.. "tutti i politici sono corrotti" fa una, lei nn ha fiducia più in nessuno, certo ha le sue idee ma è delusa (sarà lo stato dele cose, lei poi ha un parente prossimo portatore di grave handicap e ha perso i sussidi statali). Gli altri invece inorridiscono, loro una certezza nella vita ce l'hanno e si chiama Orban Viktor. si parla poi di libri, Al momento il libro in cima alle classifiche di vendita ungheresi (un po' il libro di Bruno Vespa) è di un famoso giornalista autore di inchieste e reportage che nn è che consca bene, In un momento in cui tutti ce l'hanno con le banche cattive che soffocano l'Ungheria, lui ha fatto proprio un libro sulle banche, i banchieri e la finanza internazionale che trasuda avidità . difficile dargli torto.

 

  


Posted by alessandro grimaldi at 20:39 CET
Updated: Tuesday, 17 January 2012 15:19 CET
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Thursday, 5 January 2012
c'è del fumo che esce dalla mia Costituzione..

Tornando in Italia per Natale all'aeroporto ho preso il giornale, perchè è figo leggere il quotidiano in aereo e vedere gli italiani sull'aereo che nn capiscono chi sei..

E sul giornale di quel lontano 20 dicembre c'era un bell'articolo sulla nuova riforma del lavoro e della scuola,  cambia un po' tutto, questo governo vuol cambiare tutto e anche di più.

Al mio ritorno in terra magiara, allora, immaginavo nel posto di lavoro (come si dice anche in ungherese) fitte discussioni, informative e circolari, invece nella riunione plenaria nn si parla di questo o di politica ma l'argomento principale è il fumo. Già, perchè dal 1 Gennaio è entrato in vigore il divieto di fumo nei locali, negli istituti scolastici, negli ospedali, nei locali pubblici. La discussione dura più di mezz'ora, un mare di domande, gli animi si accendono, i colleghi si accalorano... nn si puo' fumare neanche sul terrazzino?, il divieto è esteso ad un raggio di 50 metri dall'edificio?, e se qualcuno fuma in bagno?. e se nei 15 minuti di pausa esco e fumo faccio in tempo a tornare? e se vedo un collega che fuma lo devo denunciare alla famiglia? ma scusate se io cammino per strada tra fermate del tram, scuole, ospedali, uffici,  quasi ogni 100 metri, praticamente nn si può fumare, questo è assurdo...(quest'ultima un'osservazione di Zsolt cervello fine e uno che si gode ogni sigaretta che fuma). E in effetti fa un certo effetto entrare in una kocsma, accorgersi che c'è qualcosa che non va e capire che quello che manca è la nuvola di fumo del vicino e i posaceneri ai tavoli..

il fumo è un tema che appassiona e coinvolge tutti, altro che la politica di cui in fondo si parla poco... Ne parlava l'altra volta giusto chi è contro Orban ma in modo scherzoso, tanto noi siamo italiani e si può scherzare.. chi ama Orban invece sta in silenzo perchè il fatto è delicato, nn interviene e ascolta (meno male che nn prende appunti).

Perchè in politica l'Ungheria è sempre molto divisa, come lo è sempre stata da quando son qua, chi vede i comunisti e chi vede i fascisti e chi sceglie uno perchè soprattutto perchè odia l'altro.. Generalizzando (cosa che nn fa mai bene) da un lato gli ungheresi cosmopoliti, che viaggiano in Europa e parlano le lingue, dall'altro chi si lascia vincere dalla tentazione di "ripiegarsi su se stessi, appigliandosi all’idea di una Grande Ungheria, magari con un pizzico di ottuso vittimismo, per ciò che è successo nel corso della Storia (...)" (-link Bruno Ventavoli-).

Eh si, gli ungheresi son molto divisi e pure in maniera strana, qui dove la sinistra è liberista e liberale e la destra ultraconservatrice, nazionalista e pappa e ciccia con la chiesa (ohibò sembra normale), ma insomma si sente gente che noi definiremmo di sinistra lodare Orban per la sua politica contro i grandi capitali stranieri e le banche e poi si, dire che insomma, si deve chiudere un occhio sul deficit di democrazia della costituzione, lasciamolo lavorare, per fortuna che Viktor c'è..

Sembrerà strano, eppure il clima generale, almeno tra i comuni mortali,  non è da scontri di piazza e tensioni sociali.  A parte la grande volatilità politica dell'elettorato (non sorprende che ora la popolarità del partito unico di governo è precipitata),  l'ungherese medio è in fondo molto rassegnato, con la stessa  sfiducia nella politica che viviamo in Italia, che si somma a quel distacco che si aveva qui fino a una ventina d'anni fa, in cui tutti dovevano scendere in piazza col fazzoletto al collo il primo maggio, e giurare di credere anche se non credevano ... e poi la gente si interessa di politica, e di diritti del cittadino, ma è molto piu spaventata dalla crisi finanziaria, dal fiorini arrivato a 324 contro euro, dal che fine faranno i nostri soldi..

Per capirci qualcosa il consiglio migliore è sempre quello di studiare le fonti, allora ho letto l'inizio della costituzione nuova ma i dubbi sono restati... saltando a piè pari l'ampio preambolo che inizia con Dio salvi l'Ungheria, la parte I (c'è anche la II e la III, insomma una trilogia) comincia con: articolo A: il nome della nostra patria è Ungheria [e non più repubblica ungherese, come sta scritto sulle monete per esempio]; articolo B: (1) la forma legislativa (?) in ungherese jogallam) è la democrazia (2) la forma di stato è la Repubblica (3) la fonte del potere è il popolo (4)....

sembra un po' di fare i salti mortali, vuoi mettere con: articolo 1: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. la sovranità appartiene al popolo.

 Ieri al Vittula (la mia bettola di fiducia) ne parlavo con un'amica che lavorava al ministero degli interni, poi si è intromesso Arpad, con la sua cresta e camicione da neorockabilly, che era in una serata no, taciturno, con le guance scavate "scusate parlate dela costituzione?.. ma Alessandro, è solo un pezzo di carta, nessuno la segue veramente è solo fumo negli occhi che nn lo sai...??" ho risposto subito che "quella è la legge a cui tutte le leggi dello stato si devono uniformare, quindi è importante.."  ma nn volevo rovinargli la serata o impelagarmi in discussioni politiche..

..allora ho fatto un esempio, quello giusto, l'articolo che ricordo meglio della nostra costituzione (che è bellissima): L'Italia ripudia a guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali..." ecco non è straordinaria? e i nostri soldati poi vanno a morire in Afganistan, Iraq e dov'altro.. "hai ragione è solo sulla carta (pausa) ma almeno sono contento che la mia costituzione dica questo...." (pausa). ogni tanto qualche numero mi riesce..


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Sunday, 8 January 2012 01:38 CET
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Tuesday, 3 January 2012
viva la Repubblica!

ieri mi sono ubriacato, la sbronza peggiore della mia vita, mi sono svegliato oggi e nn trovo più la mia Repubblica. (Cartello di un manifestante)

Stasera torno a Budapest e sono agitato. Perché come premetto sempre quando parlo di Ungheria, nella nuova costituzione è scomparsa la parola Repubblica. La Repubblica d’Ungheria è diventata semplicemente Ungheria.  Chi lo ha fatto, dice che cosi’ lo stato che ha cambiato nome svariate volte anche solo negli ultimi 100 anni (il Regno di Austria-Ungheria, Regno d’Ungheria, Repubblica Popolare Ungherese, Repubblica Ungherese e sicuramente scordo qualcosa) ora sarà solo Ungheria. ma nn è una bella motivazione.

Sono agitato perché torno in un paese dove il partito unico di governo che ha oltre i due terzi del parlamento si è scritto da solo la costituzione, la legge di tutti (le altre forze hanno abbandonato quasi subito i lavori), se l’è approvata senza sottoporla neanche a referendum confermativo (come succederebbe in Italia). E il paese si ritrova a protestare  non nel giorno in cui l’hanno approvata, solo il giorno dell’entrata in vigore e magri solo perché seguiva di poco le manifestazioni a favore della libertà di stampa, l’unica cosa che ha avuto eco all’estero. Mentre quella non è che una piccola parte dell’opera di erosione e indebolimento degli organi indipendenti (dal potere esecutivo) e di controllo che configurano uno stato democratico (magistratura, discussioni parlamentari, corte dei conti, corte costituzionale, banca centrale, comitato di vigilanza sui mezzi di informazione, etc.) che mi rende agitato mentre torno in Ungheria. (per qualche dettaglio andate qui). e ora mi ricordo perché delle lezioni di educazione civica alla scuola media ricordo solo: i poteri dello stato sono tre: legislativo, esecutivo e giudiziario…

Il perché lo fanno è nello stesso discorso di fine anno del presidente del consiglio Orban che ha affermato col suo profilo da Paperino:

“Abbiamo rioccupato la nostra posizione in Ungheria in una maniera senza precedenti.  Abbiamo deciso di serrare le fila e abbiamo deciso di riparare agli errori per cui abbiamo sofferto nel corso degli ultimi anni. Abbiamo lavorato molto nel 2011, quest’anno è stato per l’Ungheria l’anno del rinnovamento. Abbiamo cambiato quello che doveva essere cambiato. Sappiamo che le famiglie ungheresi dovranno affrontare sacrifici(…) quest’anno l’augurio è che sarà l’anno della speranza. Che il signore protegga voi, le vostre case e le vostre famiglie, buon anno.”

Abbiamo cambiato quello che bisognava cambiare” dopo gli scandali corruzione, i socialisti sono scesi dal 48% al 18%, in un paese con storicamente una forte volatilità elettorale. E Orban dell’odio contro i socialisti (liberisti) e il loro leader milionario Gyurcsany ne ha fatto una questione personale, vuole cambiare la costituzione, perché i comunisti e i loro amici capitalisti non possano più essere un pericolo per l’Ungheria.

Un po’ come quei colpi di stato in cui l’esercito (o il Berlusca) prende il potere per impedire ai comunisti o alle forze imperialiste di occupare il paese, in cui uno chiede poteri speciali, perché la situzione è grave e ci vogliono misure speciali, come quei tiranni come come la nascita dell’Impero nell’antica Roma o in guerre stellari, fate voi..

Ieri è stata una giornata particolare. Era in programma la festa di Gala per festeggiare la nuova costituzione, entrata ufficialmente in vigore. Nn un posto a caso in fondo, il teatro dlel’Opera di Budapest è una specie di colpo di coda reazionario dell’aristocrazia ungherese alla fine dell XIX secolo, quando la borghesia stava realizzando la sua tumultuosa ascesa sociale, Un tempio del conservatorismo, mentre una ventina d'anni dopo nel VII distretto sorgea la Nèpopera, il teatro d’opera del popolo. Ricordo anche un film degli anni 50, quando nell retorica comunista il giovane operaio approfitta dei biglietti scontati per gli operai allora disponibili, per andare all’opera, e qui conoscere una bella ragaszza..

La cronaca dall’interno raccontava di belle parole e discorsi in doppiopetto del presidente della repubblica (un ex campione di scherma, indovinate chi lo ha messo lì e che potere di controllo espleta?) e di musiche ungheresi  ovvio, soprattutto Kodàly, che magari si starà rivoltando nella tomba. Fuori invece Brody Janos (uno dei componenti degli Illés, celebre rock band del passato) e soprattutto tanta gente unita, finalmente unita. Ricordo di essere stato in piazza il giorno in cui approvarono la costituzione, aprile scorso. Si c’ero, anche se mi era completamente passato di mente. e so anche il perché, perché era una cosa molto triste, nei 3 giorni precedenti ci furono almeno  una dozzina di manifestazioni,  tutte minuscole, dei 3 partiti(ni) di opposizione (nn importa elencarli) e delle categorie toccate dai provvedimenti come gli omosessuali ora che la costituzione dice che l’ungheria è un paese basato sul matrimonio tra un uomo e una donna. Io ero stato al comizio dell’LMP (4 gatti). E la cosa più triste era che ad aver fatto più discutere era stata la sfilata delle forze dell’ordine (che uscivano dai lavori usuranti e dovevano andare in pensione piu tardi) che aveva causato un po’ di caos.. (ma dov’era la polizia a fermarli..?)

Ieri invece c’erano tutti, anche quei movimenti della società civile che finora avevano tenuto alta la bandiera della protesta a difesa della libertà di stampa, ricordo le assemblee al freddo un annetto fa, davanti al parlamento o la grande massa umana all’imbocco del ponte Elisabetta, con il  primo sole di primavera negli occhi, il comizio più seguito del 25 marzo, festa nazionale ungherese e giorno di adunate, quando Orban era al Consiglio d’Europa credo e Fidesz neanche tenne un discorso…

La bella notizia è questa, ieri c’erano tutti. Nn parliamo oggi di sovranità nazionale, banche, rating, politiche sociali, finanza, riforma della scuola, anche se sarebbe bello discuterne, no, oggi  parliamo di tutti quelli che credono nella Repubblica, e citiamo un cartello che diceva: ieri mi sono ubriacato, la sbronza peggiore della mia vita, mi sono svegliato oggi e nn trovo più la mia Repubblica.

Viva la Repubblica


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Wednesday, 4 January 2012 22:45 CET
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Sunday, 11 December 2011
Ungheria - XXXXX X - 3

Mi ero spinto in un angolo buio del IX distretto quel pomeriggio, alla ricerca del miglior ristorante cinese di Budapest, come dicevano i miei appunti almeno, il ristorante del signor W., e ho camminato davvero tanto, per una via che prima era figa e aggiustata, tutta sampietrini e case colorate a toni pastello e e poi finalmente dopo un bel po di isolati diventa una strada normale un po’ decadente, con l’emblema della vecchia stazione dei pompieri, un edificio enorme, abbandonato, senza i vetri alle finestre, dove un 4 anni fa c’era un locale incredibile con un grande fuoco che ardeva al centro e poi la via diventa una zona residenziale, ma sempre urbana , che è una bella definizione..

Il  ritorno si sa sembra sempre più breve e mi ritrovo in poco tempo al korut, il viale ciroclare che unisce i vari distretti centrali di Pest.. Da  lì in 15 minuti trovo una stada dove ero stato qualche anno fa inseguendo una commercialista, vicino a un ponte, importante,  qui c’è una bettola, la conosco ma nn ero mai entrato, per timidezza ovvio.  Immaginate un bar a Roma che si chiama come Italia Germania 4:3, anche qui la bettola porta il nome  di un’incontro di calcio cher ha fatto la storia, la storia dei meravigliosi anni 50. Dentro per fortuna è pulito penso e la signora al banco pure simpatica. C’è una coppia di anziani normali a uno dei tavolini, tavolini di legno pesante, con dei centrini rossi tradizionali. E’ come in un sogno uno stilista disegnerebbe una bettola, c’è una signora in là con gli anni dietro al bancone, dicevo simpatica e premurosa, ci sono i tavolini ma ci sono anche i tavolacci alti su cui bere in piedi o sugli sgabelloni, ci sono le tendine bianche ricamate alle finestre, c’è una TV sempre accesa sul canale nazionale che tutti ma proprio tutti guardano con estremo interesse. Tutti vuol dire 5 persone, si, in un angolo di un angolo, come se l’avessero disegnata c’è una donna, con dei lunghi capelli grigio biondi, sfibrati, lisci, che fuma una sigaretta dopo l’altra, con un  posacenere strapieno di mozziconi e una nuvola di fumo denso attorno. Bene, prendo il mio bicchiere di vino e szoda e scelgo il mio posto. Come in un film di Woody Allen faccio un movimento maldestro e rovescio il bicchiere di vino. Nessuno fa una piega, neanche se ne accorgono, io  mi scuso, per fortuna la signora è tranquilla “ il secondo giro è arrivato subito..” sorride e mi serve un altro bicchiere di vino e szoda, do un’0altra generosa mancia di 50 fiorini, 15 centesimi di euro..  Sono giovane e sicuramente il mio accento mi tradisce, ma prendo il vino della casa, il vino “che scorre” non il vino “di qualità” dalle bottiglie..

 Stavolta cambio posto, mi metto sui tavoli alti, su uno sgabello. In un certo senso provo un senso di protezione, come in un nido. E’ bello star qui a vedere M1, magyar televiziò 1, danno “l’isola del tesoro” il protagonista è biondo e con i boccoli, curioso il doppiaggio ungherese.

Mi guardo meglio intorno, c’è un juke-box fantastico, rosso acceso, spolverato, sicuramente coevo della grande partita, c’è la prima pagina del giornale ungherese del giorno dopo e anche del giornale straniero, eh si, era la partita tra due nazionali, c’è una foto con Ferenc Puskàs, mattatore di quella partita in visita alla bettola dove sono ora, una foto dai colori sbiaditi, dove Puskàs ha i basettoni anni 70. C’è una vetrinetta con dei cimeli, un pallone di cuoio, un paio di libri sul calcio.. ma ho dovuto fare uno sforzo per vedere questi particolari, verrei qui anche se non si chiamasse Ungheria – XXXXXX X-3. C’è pure un poster del Ferencvaros, siamo sempre nel quartiere di Ferencvàros in fondo, stagione 82-83, con le caricature dei giocatori, l’unico che riconosco è Nyilasi, che mi dicono più forte di van Basten, quand’era in giornata….

Entrano un uomo calvo ed uno più giovane, poi una coppia ben vestita, poi un vecchio quasi in pantofole con una tuta da ginnastica e gli occhialoni spessi. È una kocsma, una bettola, o traducendo dall’inglese pub una casa pubblica dove cercare conforto…

Verrai a Budapest e vorresti visitare questa bettola, farti un bicchiere di vino e szoda, girare per i dintorni, e poi spostarti in un'altra bettola tradizionale con la storia dei suoi avventori e dei palazzi che vi sono attorno...? clicca qui


Posted by alessandro grimaldi at 22:50 CET
Updated: Sunday, 11 December 2011 23:06 CET
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