Certi giorni mi capita che mi sento straniero, perchè mi ci fanno sentire. Come oggi. L'Ungheria è un paese molto unito e coeso che ci pensa due volte prima di. Più tardi mi è capitato sott'occhio un passaggio di Negroponte e cordialmente inoltro nel blog:
«Uno dei fondamenti di un buon sistema di innovazione è la diversità. Si può dire che più forte è una cultura (nazionale, istituzionale, generazionale o altro) e meno si presta ad accogliere il pensiero innovativo. Credenze condivise e ben radicate, norme largamente diffuse, standard di comportamento e di procedura sono tutti nemici delle nuove idee. E una società che si vanta della propria omogeneità e armonia interna sarà molto restia ad accettare nel suo seno un modo di pensare poco ortodosso…….Una cultura molto eterogenea, all’opposto, incoraggia l’innovazione…». (Dalla prefazione di Nicholas Negroponte a "Top 20 Le tecnologie emergenti" di Alessandro Ovi, editore Luiss press University 2006)
A me Negroponte, e tutti questi pseudoguru del futuro che verrà che si pongono questioni e dan risposte a cui forse solo il buon Dio o Kapuscinski potrebbe rispondere bene mi stava abbastanza antipatico, ma la mia cultura molto eterogenea me lo ha fatto leggere comunque, casomai ci avessi trovato qualcosa di buono.
Infatti così è stato.