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Thursday, 2 February 2012
la cultura è tutto

 

Come in Italia o in Burkina Faso, credo che in fondo sia facile capire dal modo di fare, gli atteggiamenti, la marca di profumo e il colore delle scarpe per chi vota il nostro vicino di posto del tram o il nostro collega di lavoro.  Bene spesso i miei vicini di posto nel tram n. 37, sono barboni che si industriano a travasare il vino bianco da una bottiglia di plastica da un litro e mezzo ad un’altra alle 8 del mattino, e allora vi parlo dei miei colleghi, meglio così.

Sembrerà strano, ma la chiusura di klubradio è stato un atto di forza e autoritarismo ma la ascoltavano quattro gatti e la stragrande maggioranza degli ungheresi non ha ben capito la differenza tra una legge importante e la Costituzione (che il governo ha voluto chiamare legge fondamentale), ma magari il buon ungherese si preoccupa del futuro dei propri figli, questo si che li tocca da vicino. Ho una collega che secondo me è di fidesz (sono i due terzi) ed oggi ho orecchiato un suo “Ieri c’era una riunione a scuola di mia figlia, io nn sono potuta andare, ma ho parlato con la capoclasse, sono guai. Perché mia figlia ha solo tutti 8 e 9 e nn tutti 9 e così sarà difficile che possa entrare all’università. Lei poi vuole fare l’istituto d’arte…” succede che Orban ha voluto i pieni poteri per rivoltare il paese come un calzino, l’è tutto dbagliato l’è tutto da rifare, farla finita una volta per tutte col comunismo (?), fare tutte le riforme necessarie,  basta con i privilegi, i sussidi ai falsi invalidi che nn vogliono lavorare, nn si può più dare tutto a tutti. E finiamola anche con l’università dove possono entrare tutti, nn c’è posto, uno alla volta per carità, nn è mica un parcheggio per sfigati. No, qui nessuno usa il termine sfigati, (anche se un ministro tempo fa disse che se uno è bravo prima dei trent’anni ha già il suo milioncino da parte), in molti si laureano in tempo e in molti già che ci sono si prendono anche una seconda laurea, la cultura è tutto, si sa. Ma largo ai più meritevoli, questo si, borse di studio e università pubblica solo per chi prende tutti 9 e se lo merita davvero. In cifre il numero delle esenzioni si riduce di circa un terzo, da 53.000 a 34.000, per chi resta fuori a conti fatti è quasi piu economico andare a studiare in Austria o in Slovenia, dove l’università è davvero pubblica, infatti sono paesi in condizioni economiche disastrose (ma qui devo controllare i dati)*. Le più colpite le fcoltà umanistiche ed economiche, tra tre anni avremo una bella sfornata di laureati scientifici, che nn potranno lasciare il paese per 10 o 20 anni si è affrettato a precisare il ministro responsabile, cioè se vanno a lavorare fuori, tadendo la patria e i soldi che la paria ha sepso per la loro istruzione, dovranno ripagare tutte le tasse universitarie nn versate, ovviamente compresi gli interessi maturati. Fermate l’ungheria, voglio scendere…

Nella sala mensa mentre mangiucchio il mio riso al forno riscaldato al microonde sfoglio una di quelle riviste che arrivano dalla biblioteca pubblica e restano qui misteriosamente sopra un tavolino, questa è di novembre, potva anche andarmi peggio, ci sono articoli interessanti. Mentre lego entra questa collega, “Tò guarda, le faccio, questa la sapevi?” si avvicina, guardiamo insieme, nelle pagine di cultura dopo le parole crociate l’intervista credo a un intellettuale di origine ebraica, in un riquadro in alto a destra una piccola lista di parole ungheresi di origine ebraica, qualcuna la sapevo come màzli, il modo slang per di re fortuna, poi haver, amico, sràc, ragazzo, e bovli, ora molto usata per dire crisi, confusione,caos..

* è gratuita anche in irlanda e scozia 

 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Sunday, 5 February 2012 11:48 CET
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Saturday, 21 January 2012
Pace (in) marcia

Ancora una settimana fa sentivo in giro tanta incertezza, sfiducia in Orban che li aveva trascinati, in fondo, in una crisi finanziaria perchè vuole farsi re e comandare, la gente incominciava a guardarsi dentro il portafoglio alla ricerca di quel numero di telefono scritto su un pezzo dicarta da chiamare nei tempi duri.

Ma siamo in Ungheria e una settimana dopo tutto è già risolto e cambiato per il meglio, la gente ha qualcosa in cui credere, è incazzata, ha voglia di rimboccarsi le maniche. Si. E' questo quello che ho sentito in questo vibrante paese che mi ospita, e questa grande energia e fiducia nel futuro non gliela poteva dare altri che il primo ministro e leader carismatico Orban Viktor, toccando gli ungheresi nell'unico nervo scoperto che li fa sussultare; l'Ungheria.

Viktor qui in patria ha trasformato la crisi del debito, le remore sulla nuova costituzione, la chiusura delle radio dell'opposizione e l'indebolimento dei poteri dello stato che nn siano lui  in una sorta di volontà di asservire l'Ungheria da parte dell'UE, ormai  l'Unione Sovietica è stata sostituita dall'Unione Europea, il  patto di Varsavia dal patto di Stabilità tra le Banche centrali. l'UE vuole appropriarsi delle banche e dei soldi degli ungheresi, ha distrutto l'economia ungherese, il paese nn produce niente e deve importare tutto dalla germaniaslovcchiapoloniaaustriaitalia, pagandolo per di piu' in euro. E l'Unione Europea vuole anche dire che leggi devono avere gli ungheresi e scrivere la loro Costituzione. l'ungherese che si sente ripetere che il suo paese è stato negli ultimi 500 anni lasciato solo nel momento del bisogno 1.quando sono arrivati i turchi, 2. quando sono stati sostituiti dagli Asburgo, 3. dopo la prima guerra mondiale sono stati il paese piu penalizzato, 4. durante la seconda guerra le sofferenze di Budapest sono state seconde solo a Varsavia (anche qui lo sfigato arriva secondo), 5. poi nel 56 le potenze occidentali si disinteressarono, meglio occuparsi di Suez.., bene, l'ungherese fa due piu due e dice che la storia si ripete.. 

Bene, ora è il turno dell'UE e ora "la guerra è incominciata" mi diceva cosi una collega citando Viktor. Al che io un po' strabuzzavo gli occhi perchè oggi c'era invece la marcia della pace organizzata dai sostenitori al governo.. nome un po' infelice forse, ma sicuramente ambizioso, una manifestazione da piazza degli Eroi al Parlamento,lungo tutta l'Andràssy (mi sa che sono 4 Km) e poi un altro Km e mezzo fino al Parlamento, roba che neanche il turista tedesco coi calzini bianchi e gli shorts progetta con facilità..   

Invece oggi ho scoperto cos vuol dire, marcia della pace a Budapest (si, nn ripetevano la Perugia Assisi, tutta colorata, ed è un peccato, io ci speravo). ecco qua:

arrivo vicino a Hosok tere (piazza degli eroi) facendo a ritroso l'Andrassy, c'è gente, tanta gente e tante bandiere come da noi quando gioca l'Italia. Marcia della pace vuol dire essenzialmente che nn si grida, nn si fischia, non si fa baccano. Ammessi solo l'inno nazionale, un altro paio di canzoni tristi e patriottiche (tipo il szozat), canti di chiesa, inno szekely. Avrò sentito giusto un coro Viktor Viktor e un vecchietto che ha inveito contro gli sporchi liberali subito zittito in malo modo dalla gente. 

Quando è caduto (o almeno si è seduto a rifiatare) Berlusconi mi colpì molto la claque che si era portato dietro il giorno dell'incarico a Monti e dell'ultimo discorso a reti unificate una claque degna di quelli che Gheddafi buonanima si portava dietro nelle piazze verdi di Libia. Una manifestazione a favore del governo, nn si fa in nessun paese democratico, vediamo allora che paese è quello che mi ospita.. anche qui Viktor è stato bravo, nessun eccesso anzi, anche qui una bella manifestazione contro, per dire all'Europa che paese è l'Ungheria, all'ungherese. 

Un po' di cartelli: "saremo schiavi o liberi?"  "EU, USA, noi stiamo bene fatevi gli affari vostri" "il magiaro sarà nuovamente bello" "nn saremo una colonia" "Orban il nostro uomo" ' il mondo ha bisogno di Cristo' ' i nostri valori (con i disegni del crocefisso  della Santa Corona' ' Brussel, IMF basta col saccheggio. l'Ungheria vuole vivere' 'basta bugie e diffamazioni, orban victor e gli ungheresi sono democratici' ' giustizia per l'Ungheria' (disegno della grande Ungheria) ' il mondo è in debito con l'Ungheria' (disegno della grande Ungheria) 'Crediamo nell'Ungheria' 'Rispetta la nostra democrzia' "Colonizzati 1956 URSS 2012 Occidente' 'EU nn applicare un doppio standard' ' Ungheresi di Vancouver', il piu divertente: -1956 Tanks 2012 Banks-

potrei continuare, qualcuno divertente, qualcuo burocratico questa forse è la pace ('EU nn applicare un doppio standard'?? chi andrebbe mai in giro con un cartello del genere???)

insomma il corteo parte puntuale come un corteo ungherese alle 16 e io me ne sto ad aspettate all'inizio dell'andrassy che sfili tutto il corteo e il tempo invece nn passa mai. meno male che nn fa freddo, ( è un inverno insolitamente mitea Budapest, l'albero davanti alla mia finestra è pieno di foglie in estate e ha 3 rami scarni in Inverno, ma quest'anno ha incredibilemente una specie di edera rampicante con ancore 3 foglie verdi che resistono......) 

Insomma alle 16.45 decido di andare a vedere che succede e mi accorgo che ci vuole ancora un po',  saranno stati qualche centinaia di migliaia, ma non li ho contati tutti, insomma tanti

poi risalgo il corteo, per vederli tutti in faccia, l'ncredibile eterogenietà di gente che si incontra in queste occasioni, da quello in mimetica e bandiera a strisce di Arpad (simbolo di estrema destra) alla vecchina col bastone portata a braccio,

 Mi colpisce un gruppo di ragazzi, tipo una classe scolastica avranno 14-15anni, nn ce l'ho fatta  a dire "ma tu che ci fai qui??" e poi a un certo punto vedo una bandiera strana e familiare, una ruola rossa su sfondo verde e blu, faccio mente locale.. curdi? tibetani? no, ci sono, la bandiera dei Rom. Bambini e Rom, gli ultimi che mi aspettavo di trovare, ma sappiamo come vanno queste cose e come ci si deve da fare.

Comunque è una sensazione strana, angosciante, quando viene il buio si accendono candele fiaccole e lumini,  si attraversa la città chiacchierando, ma senza cori o ...

alla fine taglio un po' per le strade scure di Pest e arrivo a Kossuth tèr, la piazza del parlamento, punto di arrivo. se alle altre manifestazioni dlel'opposizione c'erano transenne in tutti i giardini del parlamento qui invece la folla progovernativa si può accalcare anche lì, calpesta i fiori, si arrampica sul piedistallo in granito rosso di Kossuth. Si aspetta qualcosa che nn succede, (per fortuna), un palco superimprovvisato, pare abbia parlato quel bravuomo di Bayer Zsolt (uno degli organizzatori, diciamo che gli ebrei non gli stanno simpatici) poi mentre ancora tanta gente deve arrivare,arriva il segnale "Disperdetevi". Bene.

Mentre vo via vedo una bandiera gialla e azzurra con una stella e una mezza luna. Vuoi vedere che ci son davvero i musulmani e sostengono Orban perchè ce l'hanno con l'UE? invece no, è la bandiera dei Szekelyi (di nazionalità ungherese che vivono in ua regione della Romania). il tipo che regge la bandiera, bassino, robusto, biondo, piu simpatico e affabile della media (come molti dei transilvani) mi spiega i simboli della terra dei Szekely, il sole e la luna, i Szekely mantengono ancora il culto degli astri. quando sa che sono italiano, mi dice che ama l'italia e che l'anno scorso è stato con la moglie che gli è al fianco e la figlia che è avvinghiata alla gamba della mamma, in toscana, pisa, lucca e tutta la val di chiana. Vorrei chiedergli perchè è qui, ma desisto. E in cuor mio spero che la figlia nn avrà bisogno del passaporto per andare a Firenze quando sarà grande..


Posted by alessandro grimaldi at 21:50 CET
Updated: Monday, 23 January 2012 14:57 CET
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Wednesday, 11 January 2012
Budapest 11.1

E' uno di quei momenti in cui il blog torna a essere un blog vecchio stile, si cesella di meno, si racconta la giornata, le impressioni, per far sapere, per cercare di capire... 

oggi  si parla di Istvàn, Attila, Orsi,  Helga e Bogi.. 

Istvàn: Ieri al Vittula. Parlando un po' col barista mi scappa una frase del tipo "a parte la situazione politica incasinata.." lui nn capisce, , poi fa :"Ah ok,.,.. (pausa)... perchè sta veramente succedendo qualcosa secondo te?, ma .... (pausa) (sguardo assente)... io nn credo... Mi sa che vedi troppi telegiornali... eh si ,davvero nn succede niente.."

-- 

Attila: l'indomani cioè oggi, incontro in trattoria (ah, le stupende trattorie di quartiere ancora rimaste a budapest, con la tovaglia a quadretti, il menu a prezzo fisso per i lavoratori e il cameriere che ormai ti conosce, con un dito nella minestra).. dicevo in trattoria appena entro incontro il mio elettricista, nonchè quasi amico fraterno Attila (nome comune qui, noi nn chiamiamo i figli Cesare?)).  E' un omone grande e grosso e muscoloso, ex pugile, grande cicatrice sul cranio, con tanti tatuaggi come la bilancia della giustizia, Cleopatra. Ricordo quando mi mostrò quello che il suo amico Arpi gli stava facendo su tutta la schiena: l'immagine del manifesto di Apocalypto di Me Gibson, chi non lo vorrebbe?.. Ma Attila è anche buono come il pane, il gigante buono delle favole, tenerissimo quando è insieme alla figlioletta di 8 anni; ora sta parlando fitto fitto ol proprietario... noi ci si abbraccia calorosamente e mi invita a sedere. E' un po' che nn ci vediamo, da quando per poco ho rischiato di mandare a fuoco la casa e sapevo che solo lui poteva aiutarmi.. Allora Attila  come va? "Terribile, Alessandro, terribile, ma hai visto che succede???... nn ho voglia di far niente, so che devo star calmo ma nn ci riesco, il lavoro va anche malissimo....." ("ma come se tu lavoravi tantissimo da mane a sera..?") "cioè, sì, lavoro, ma ora nn mi pagano, forse, chissà, un giorno, mi dicono ora non abbiamo soldi, quando ci saranno.... ecco per esempio ora ho 2 appuntamenti alle 14 e alle 14.30, ma tanto so che nn mi pagheranno.." altro abbraccio fraterno, il parchimetro sta per scadere.. Quando faccio per ordinare mi accorgo che i prezzi sono aumentati da un giorno all'altro di un 10%, pago sempre poco, ma ..

--- 

Orsi, Bogi, Helga:  la musica cambia ancora nel pomeriggio tardi al secondo lavoro, (molti hanno un secondo lavoro qui in Ungheria, si sa, è la terra delle opportunità) dove i colleghi sono uni e trini con Fidesz, famiglie conservatrici che hanno fatto gli investimenti giusti nei primi anni 90 e ora passano anche il giorno di Natale in fabbrica per timore di furti... mi chiedono che vuol dire corrotto, che è riportato come contrario di integro. Bene. Corrotto. corruzione morale certo, poi corruzione politica.. "tutti i politici sono corrotti" fa una, lei nn ha fiducia più in nessuno, certo ha le sue idee ma è delusa (sarà lo stato dele cose, lei poi ha un parente prossimo portatore di grave handicap e ha perso i sussidi statali). Gli altri invece inorridiscono, loro una certezza nella vita ce l'hanno e si chiama Orban Viktor. si parla poi di libri, Al momento il libro in cima alle classifiche di vendita ungheresi (un po' il libro di Bruno Vespa) è di un famoso giornalista autore di inchieste e reportage che nn è che consca bene, In un momento in cui tutti ce l'hanno con le banche cattive che soffocano l'Ungheria, lui ha fatto proprio un libro sulle banche, i banchieri e la finanza internazionale che trasuda avidità . difficile dargli torto.

 

  


Posted by alessandro grimaldi at 20:39 CET
Updated: Tuesday, 17 January 2012 15:19 CET
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Thursday, 5 January 2012
c'è del fumo che esce dalla mia Costituzione..

Tornando in Italia per Natale all'aeroporto ho preso il giornale, perchè è figo leggere il quotidiano in aereo e vedere gli italiani sull'aereo che nn capiscono chi sei..

E sul giornale di quel lontano 20 dicembre c'era un bell'articolo sulla nuova riforma del lavoro e della scuola,  cambia un po' tutto, questo governo vuol cambiare tutto e anche di più.

Al mio ritorno in terra magiara, allora, immaginavo nel posto di lavoro (come si dice anche in ungherese) fitte discussioni, informative e circolari, invece nella riunione plenaria nn si parla di questo o di politica ma l'argomento principale è il fumo. Già, perchè dal 1 Gennaio è entrato in vigore il divieto di fumo nei locali, negli istituti scolastici, negli ospedali, nei locali pubblici. La discussione dura più di mezz'ora, un mare di domande, gli animi si accendono, i colleghi si accalorano... nn si puo' fumare neanche sul terrazzino?, il divieto è esteso ad un raggio di 50 metri dall'edificio?, e se qualcuno fuma in bagno?. e se nei 15 minuti di pausa esco e fumo faccio in tempo a tornare? e se vedo un collega che fuma lo devo denunciare alla famiglia? ma scusate se io cammino per strada tra fermate del tram, scuole, ospedali, uffici,  quasi ogni 100 metri, praticamente nn si può fumare, questo è assurdo...(quest'ultima un'osservazione di Zsolt cervello fine e uno che si gode ogni sigaretta che fuma). E in effetti fa un certo effetto entrare in una kocsma, accorgersi che c'è qualcosa che non va e capire che quello che manca è la nuvola di fumo del vicino e i posaceneri ai tavoli..

il fumo è un tema che appassiona e coinvolge tutti, altro che la politica di cui in fondo si parla poco... Ne parlava l'altra volta giusto chi è contro Orban ma in modo scherzoso, tanto noi siamo italiani e si può scherzare.. chi ama Orban invece sta in silenzo perchè il fatto è delicato, nn interviene e ascolta (meno male che nn prende appunti).

Perchè in politica l'Ungheria è sempre molto divisa, come lo è sempre stata da quando son qua, chi vede i comunisti e chi vede i fascisti e chi sceglie uno perchè soprattutto perchè odia l'altro.. Generalizzando (cosa che nn fa mai bene) da un lato gli ungheresi cosmopoliti, che viaggiano in Europa e parlano le lingue, dall'altro chi si lascia vincere dalla tentazione di "ripiegarsi su se stessi, appigliandosi all’idea di una Grande Ungheria, magari con un pizzico di ottuso vittimismo, per ciò che è successo nel corso della Storia (...)" (-link Bruno Ventavoli-).

Eh si, gli ungheresi son molto divisi e pure in maniera strana, qui dove la sinistra è liberista e liberale e la destra ultraconservatrice, nazionalista e pappa e ciccia con la chiesa (ohibò sembra normale), ma insomma si sente gente che noi definiremmo di sinistra lodare Orban per la sua politica contro i grandi capitali stranieri e le banche e poi si, dire che insomma, si deve chiudere un occhio sul deficit di democrazia della costituzione, lasciamolo lavorare, per fortuna che Viktor c'è..

Sembrerà strano, eppure il clima generale, almeno tra i comuni mortali,  non è da scontri di piazza e tensioni sociali.  A parte la grande volatilità politica dell'elettorato (non sorprende che ora la popolarità del partito unico di governo è precipitata),  l'ungherese medio è in fondo molto rassegnato, con la stessa  sfiducia nella politica che viviamo in Italia, che si somma a quel distacco che si aveva qui fino a una ventina d'anni fa, in cui tutti dovevano scendere in piazza col fazzoletto al collo il primo maggio, e giurare di credere anche se non credevano ... e poi la gente si interessa di politica, e di diritti del cittadino, ma è molto piu spaventata dalla crisi finanziaria, dal fiorini arrivato a 324 contro euro, dal che fine faranno i nostri soldi..

Per capirci qualcosa il consiglio migliore è sempre quello di studiare le fonti, allora ho letto l'inizio della costituzione nuova ma i dubbi sono restati... saltando a piè pari l'ampio preambolo che inizia con Dio salvi l'Ungheria, la parte I (c'è anche la II e la III, insomma una trilogia) comincia con: articolo A: il nome della nostra patria è Ungheria [e non più repubblica ungherese, come sta scritto sulle monete per esempio]; articolo B: (1) la forma legislativa (?) in ungherese jogallam) è la democrazia (2) la forma di stato è la Repubblica (3) la fonte del potere è il popolo (4)....

sembra un po' di fare i salti mortali, vuoi mettere con: articolo 1: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. la sovranità appartiene al popolo.

 Ieri al Vittula (la mia bettola di fiducia) ne parlavo con un'amica che lavorava al ministero degli interni, poi si è intromesso Arpad, con la sua cresta e camicione da neorockabilly, che era in una serata no, taciturno, con le guance scavate "scusate parlate dela costituzione?.. ma Alessandro, è solo un pezzo di carta, nessuno la segue veramente è solo fumo negli occhi che nn lo sai...??" ho risposto subito che "quella è la legge a cui tutte le leggi dello stato si devono uniformare, quindi è importante.."  ma nn volevo rovinargli la serata o impelagarmi in discussioni politiche..

..allora ho fatto un esempio, quello giusto, l'articolo che ricordo meglio della nostra costituzione (che è bellissima): L'Italia ripudia a guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali..." ecco non è straordinaria? e i nostri soldati poi vanno a morire in Afganistan, Iraq e dov'altro.. "hai ragione è solo sulla carta (pausa) ma almeno sono contento che la mia costituzione dica questo...." (pausa). ogni tanto qualche numero mi riesce..


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Sunday, 8 January 2012 01:38 CET
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Tuesday, 3 January 2012
viva la Repubblica!

ieri mi sono ubriacato, la sbronza peggiore della mia vita, mi sono svegliato oggi e nn trovo più la mia Repubblica. (Cartello di un manifestante)

Stasera torno a Budapest e sono agitato. Perché come premetto sempre quando parlo di Ungheria, nella nuova costituzione è scomparsa la parola Repubblica. La Repubblica d’Ungheria è diventata semplicemente Ungheria.  Chi lo ha fatto, dice che cosi’ lo stato che ha cambiato nome svariate volte anche solo negli ultimi 100 anni (il Regno di Austria-Ungheria, Regno d’Ungheria, Repubblica Popolare Ungherese, Repubblica Ungherese e sicuramente scordo qualcosa) ora sarà solo Ungheria. ma nn è una bella motivazione.

Sono agitato perché torno in un paese dove il partito unico di governo che ha oltre i due terzi del parlamento si è scritto da solo la costituzione, la legge di tutti (le altre forze hanno abbandonato quasi subito i lavori), se l’è approvata senza sottoporla neanche a referendum confermativo (come succederebbe in Italia). E il paese si ritrova a protestare  non nel giorno in cui l’hanno approvata, solo il giorno dell’entrata in vigore e magri solo perché seguiva di poco le manifestazioni a favore della libertà di stampa, l’unica cosa che ha avuto eco all’estero. Mentre quella non è che una piccola parte dell’opera di erosione e indebolimento degli organi indipendenti (dal potere esecutivo) e di controllo che configurano uno stato democratico (magistratura, discussioni parlamentari, corte dei conti, corte costituzionale, banca centrale, comitato di vigilanza sui mezzi di informazione, etc.) che mi rende agitato mentre torno in Ungheria. (per qualche dettaglio andate qui). e ora mi ricordo perché delle lezioni di educazione civica alla scuola media ricordo solo: i poteri dello stato sono tre: legislativo, esecutivo e giudiziario…

Il perché lo fanno è nello stesso discorso di fine anno del presidente del consiglio Orban che ha affermato col suo profilo da Paperino:

“Abbiamo rioccupato la nostra posizione in Ungheria in una maniera senza precedenti.  Abbiamo deciso di serrare le fila e abbiamo deciso di riparare agli errori per cui abbiamo sofferto nel corso degli ultimi anni. Abbiamo lavorato molto nel 2011, quest’anno è stato per l’Ungheria l’anno del rinnovamento. Abbiamo cambiato quello che doveva essere cambiato. Sappiamo che le famiglie ungheresi dovranno affrontare sacrifici(…) quest’anno l’augurio è che sarà l’anno della speranza. Che il signore protegga voi, le vostre case e le vostre famiglie, buon anno.”

Abbiamo cambiato quello che bisognava cambiare” dopo gli scandali corruzione, i socialisti sono scesi dal 48% al 18%, in un paese con storicamente una forte volatilità elettorale. E Orban dell’odio contro i socialisti (liberisti) e il loro leader milionario Gyurcsany ne ha fatto una questione personale, vuole cambiare la costituzione, perché i comunisti e i loro amici capitalisti non possano più essere un pericolo per l’Ungheria.

Un po’ come quei colpi di stato in cui l’esercito (o il Berlusca) prende il potere per impedire ai comunisti o alle forze imperialiste di occupare il paese, in cui uno chiede poteri speciali, perché la situzione è grave e ci vogliono misure speciali, come quei tiranni come come la nascita dell’Impero nell’antica Roma o in guerre stellari, fate voi..

Ieri è stata una giornata particolare. Era in programma la festa di Gala per festeggiare la nuova costituzione, entrata ufficialmente in vigore. Nn un posto a caso in fondo, il teatro dlel’Opera di Budapest è una specie di colpo di coda reazionario dell’aristocrazia ungherese alla fine dell XIX secolo, quando la borghesia stava realizzando la sua tumultuosa ascesa sociale, Un tempio del conservatorismo, mentre una ventina d'anni dopo nel VII distretto sorgea la Nèpopera, il teatro d’opera del popolo. Ricordo anche un film degli anni 50, quando nell retorica comunista il giovane operaio approfitta dei biglietti scontati per gli operai allora disponibili, per andare all’opera, e qui conoscere una bella ragaszza..

La cronaca dall’interno raccontava di belle parole e discorsi in doppiopetto del presidente della repubblica (un ex campione di scherma, indovinate chi lo ha messo lì e che potere di controllo espleta?) e di musiche ungheresi  ovvio, soprattutto Kodàly, che magari si starà rivoltando nella tomba. Fuori invece Brody Janos (uno dei componenti degli Illés, celebre rock band del passato) e soprattutto tanta gente unita, finalmente unita. Ricordo di essere stato in piazza il giorno in cui approvarono la costituzione, aprile scorso. Si c’ero, anche se mi era completamente passato di mente. e so anche il perché, perché era una cosa molto triste, nei 3 giorni precedenti ci furono almeno  una dozzina di manifestazioni,  tutte minuscole, dei 3 partiti(ni) di opposizione (nn importa elencarli) e delle categorie toccate dai provvedimenti come gli omosessuali ora che la costituzione dice che l’ungheria è un paese basato sul matrimonio tra un uomo e una donna. Io ero stato al comizio dell’LMP (4 gatti). E la cosa più triste era che ad aver fatto più discutere era stata la sfilata delle forze dell’ordine (che uscivano dai lavori usuranti e dovevano andare in pensione piu tardi) che aveva causato un po’ di caos.. (ma dov’era la polizia a fermarli..?)

Ieri invece c’erano tutti, anche quei movimenti della società civile che finora avevano tenuto alta la bandiera della protesta a difesa della libertà di stampa, ricordo le assemblee al freddo un annetto fa, davanti al parlamento o la grande massa umana all’imbocco del ponte Elisabetta, con il  primo sole di primavera negli occhi, il comizio più seguito del 25 marzo, festa nazionale ungherese e giorno di adunate, quando Orban era al Consiglio d’Europa credo e Fidesz neanche tenne un discorso…

La bella notizia è questa, ieri c’erano tutti. Nn parliamo oggi di sovranità nazionale, banche, rating, politiche sociali, finanza, riforma della scuola, anche se sarebbe bello discuterne, no, oggi  parliamo di tutti quelli che credono nella Repubblica, e citiamo un cartello che diceva: ieri mi sono ubriacato, la sbronza peggiore della mia vita, mi sono svegliato oggi e nn trovo più la mia Repubblica.

Viva la Repubblica


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 CET
Updated: Wednesday, 4 January 2012 22:45 CET
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Sunday, 11 December 2011
Ungheria - XXXXX X - 3

Mi ero spinto in un angolo buio del IX distretto quel pomeriggio, alla ricerca del miglior ristorante cinese di Budapest, come dicevano i miei appunti almeno, il ristorante del signor W., e ho camminato davvero tanto, per una via che prima era figa e aggiustata, tutta sampietrini e case colorate a toni pastello e e poi finalmente dopo un bel po di isolati diventa una strada normale un po’ decadente, con l’emblema della vecchia stazione dei pompieri, un edificio enorme, abbandonato, senza i vetri alle finestre, dove un 4 anni fa c’era un locale incredibile con un grande fuoco che ardeva al centro e poi la via diventa una zona residenziale, ma sempre urbana , che è una bella definizione..

Il  ritorno si sa sembra sempre più breve e mi ritrovo in poco tempo al korut, il viale ciroclare che unisce i vari distretti centrali di Pest.. Da  lì in 15 minuti trovo una stada dove ero stato qualche anno fa inseguendo una commercialista, vicino a un ponte, importante,  qui c’è una bettola, la conosco ma nn ero mai entrato, per timidezza ovvio.  Immaginate un bar a Roma che si chiama come Italia Germania 4:3, anche qui la bettola porta il nome  di un’incontro di calcio cher ha fatto la storia, la storia dei meravigliosi anni 50. Dentro per fortuna è pulito penso e la signora al banco pure simpatica. C’è una coppia di anziani normali a uno dei tavolini, tavolini di legno pesante, con dei centrini rossi tradizionali. E’ come in un sogno uno stilista disegnerebbe una bettola, c’è una signora in là con gli anni dietro al bancone, dicevo simpatica e premurosa, ci sono i tavolini ma ci sono anche i tavolacci alti su cui bere in piedi o sugli sgabelloni, ci sono le tendine bianche ricamate alle finestre, c’è una TV sempre accesa sul canale nazionale che tutti ma proprio tutti guardano con estremo interesse. Tutti vuol dire 5 persone, si, in un angolo di un angolo, come se l’avessero disegnata c’è una donna, con dei lunghi capelli grigio biondi, sfibrati, lisci, che fuma una sigaretta dopo l’altra, con un  posacenere strapieno di mozziconi e una nuvola di fumo denso attorno. Bene, prendo il mio bicchiere di vino e szoda e scelgo il mio posto. Come in un film di Woody Allen faccio un movimento maldestro e rovescio il bicchiere di vino. Nessuno fa una piega, neanche se ne accorgono, io  mi scuso, per fortuna la signora è tranquilla “ il secondo giro è arrivato subito..” sorride e mi serve un altro bicchiere di vino e szoda, do un’0altra generosa mancia di 50 fiorini, 15 centesimi di euro..  Sono giovane e sicuramente il mio accento mi tradisce, ma prendo il vino della casa, il vino “che scorre” non il vino “di qualità” dalle bottiglie..

 Stavolta cambio posto, mi metto sui tavoli alti, su uno sgabello. In un certo senso provo un senso di protezione, come in un nido. E’ bello star qui a vedere M1, magyar televiziò 1, danno “l’isola del tesoro” il protagonista è biondo e con i boccoli, curioso il doppiaggio ungherese.

Mi guardo meglio intorno, c’è un juke-box fantastico, rosso acceso, spolverato, sicuramente coevo della grande partita, c’è la prima pagina del giornale ungherese del giorno dopo e anche del giornale straniero, eh si, era la partita tra due nazionali, c’è una foto con Ferenc Puskàs, mattatore di quella partita in visita alla bettola dove sono ora, una foto dai colori sbiaditi, dove Puskàs ha i basettoni anni 70. C’è una vetrinetta con dei cimeli, un pallone di cuoio, un paio di libri sul calcio.. ma ho dovuto fare uno sforzo per vedere questi particolari, verrei qui anche se non si chiamasse Ungheria – XXXXXX X-3. C’è pure un poster del Ferencvaros, siamo sempre nel quartiere di Ferencvàros in fondo, stagione 82-83, con le caricature dei giocatori, l’unico che riconosco è Nyilasi, che mi dicono più forte di van Basten, quand’era in giornata….

Entrano un uomo calvo ed uno più giovane, poi una coppia ben vestita, poi un vecchio quasi in pantofole con una tuta da ginnastica e gli occhialoni spessi. È una kocsma, una bettola, o traducendo dall’inglese pub una casa pubblica dove cercare conforto…

Verrai a Budapest e vorresti visitare questa bettola, farti un bicchiere di vino e szoda, girare per i dintorni, e poi spostarti in un'altra bettola tradizionale con la storia dei suoi avventori e dei palazzi che vi sono attorno...? clicca qui


Posted by alessandro grimaldi at 22:50 CET
Updated: Sunday, 11 December 2011 23:06 CET
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Saturday, 29 October 2011
Rio Bravo

In uno dei piu bei palazzi dell’ottavo distretto, un colore amaranto slavato dal tempo,  un palazzo degli anni 10, quando il liberty trasformava i suoi spettacolari fregi sulle facciate in simboli quasi astratti legati ai motivi tradizionali ungheresi,  bene, qui c’è c’è una bettola, mi hanno assicurato la bettola più a posto della strada, ce ne sono tre e sono sempre nel quartiere malfamato,  anche se Budapest è una città sicura.

Cmq mi hanno consigliato bene, è proprio una rendes kocsma, una bettola a posto, con una donna dietro il bancone, una dona in posti che sono come il barbiere da noi, per soli uomini o quasi,succede spesso qui, un modo per assicurare che nn ci siamo problemi,  questa poi è anche carina e gentile, anche se forse io sbaglio a ordinare, ho preso una Aszok alla spina, mentre tutti la stanno bevendo in bottiglia. Tutti vuol dire un paio di uomini di mezz’età sugli sgabelloni, con i baffi forse, io invece mi siedo nella saletta oserei dire, la saletta è tutta in legno, sembra davvero di stare nella bettola Rio Grande (nome di fantasia, il nome vero è T….) come si chiama questo posto. Il pavimento, il soffitto, le panche sono tutte di listarelle di legno scuro, c’è un solo tavolo vicino alla finestra, dal quale entra un po’ di luce in questo grigio sabato pomeriggio d’ottobre, sulla finestra accanto al tavolo persino una pianta di geranio. Posso tirare fuori un pezzo di carta e un mozzicone di matita, di fronte la gente delle strade dell’ottavo distretto, che aspetta alla fermata del tram, anche se tutto è rallentato oggi, è sabato, primo pomeriggio, anche i barboni si prendono una pausa di riflessione.

Sono venuto qui su suggerimento di R. (questo nome  davvero nn lo ricordo), ero in giro per il quartiere e mi ero adocchiato questo kebabbaro, ai confini del quartiere Maddalena, vicinissimo a Blaha e al centro, ma dove vedi passare molti zingari, quasi un’atmosfera di villaggio, e ogni tanto alzi la testa e vedi capolavori del tardo liberty, e poi è ottobre, che qui in est europa è un mese bellissimo, foglie gialle che cadono e luce soffusa.

Entrato, ho scoperto che era un kebabbaro di qualità, di quelli che ti offrono riso giallo alla turca o altri contorni ricercati e porzioni piccole, medie o grandi, anche se è pur sempre un buco un po’ spartano. Ma poi la sorpresa maggiore è la donna di mezz’età che mi prepara la sbobba.. Sono sicuro di nn aver fatto errori quando ho chiesto il piatto, ma lei mi chiede di che nazionalità sono (il modo ungherese gentile per chiedere di dove sei) ed è così che ci conosciamo e mi racconta la sua storia..

E’ romena, (romena romena, nn come tanti qui, romena, di nazionalità ungherese, ce ne sono quasi un milione e mezzo in Transilvania, pardon Erdelyi). È strano, qui ci sono pochi romeni, chi può va piuttosto in italia o in spagna, la lingua è simile, certo, si guadagna di più, anche il modo di pensare è proprio identico. E’ quello che aveva fatto suo marito, lei era rimasta in romania, (la storia è iniziata 10 anni fa), faceva la poliziotta, badava alla famiglia, la paga era molto molto bassa.

ma facciamola parlare in prima persona...“poi avevo un’amica, una cara amica che lavorava qui, al mercato cinese, -il mercato delle quattro tigri”, sicuramente lo conosci…, e allora sono venuta anch’io, il primo anno era diffiicile, nn avevo un lavoro, nn parlavo la lingua, ma mi son detta: io indietro nn ci torno..  poi è arrivato un lavoro, nn un buon lavoro, ma un po’ di soldi, meglio di niente, alla fine son qui da 6 anni (anche questo è raro, soprattuto nella ristorazione c’è un grande e veloce ricambio di personale..). molti mi chiedono se io e il padrone siamo sposati, no, è solo il proprietario, mi raccomando, nn metterti con un’ungherese, si sono carine, sono gentili, ma poi nn è proprio così, io anche, ho avuto storie con ungheresi, ma poi, ho capito questo… " siprende una pausa, prchè son affamato e le do le spale mentre mangio.. “E’ buono il gyros?...”mi fa si, il gyros è buono, e io son contento, che qualcuno mi abbia chiesto chi ero e mi abbia detto chi è, qui, nell’VIII distretto..    

vieni a Budapest e ti interesserebbe fare un giro delle bettole di Budapest o visitare l'VIII distretto, il quartiere multietnico? clicca qui o qui.. 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Wednesday, 9 November 2011 00:30 CET
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Sunday, 4 September 2011
finale di regina

io sapevo solo che c'erano tanti concerti lì al parco del popolo, al Népliget, (ma quando ci arrivo, con grande fatica, perchè ci arrivo senza pagare il tram),  il parco del popolo è strapieno di tantissimi stand, una specie di majalis (la fiera-baraonda che si fa il primo maggio al Varosliget) c'è pure una ragazza con un boa enorme attorno al collo (giura che era enorme)pagliacci, Dart Veder, auto d'epoca socialista, gara delle magliette bagnate e almeno 3 palchi con musica dal vivo, manca solo berlusconi insomma.. 

Dopo tutta questa baraonda, stanco, di una stanchezza eterna, che mi fa pensare al senso della vita, mi trascino a prendere una lattina di sanissima birra Borsodi e mi piazzo sotto un albero, ben dietro gli stand, ma un po' rialzato che si puo' sentire per bene la voce rocker della cantante del gruppo che ho scelto di ascoltare..

nn so da quanto nn mi stendevo sotto un albero. dopo un par d'ore che faccio per andarmene vedo su un tavolo lungo delle scacchiere, ci metto un po' a capire che è una simultanea,  dai su gioca che c'è posto, dai, si, è na campionessa che gioca contro tutti, ma dai che ti diverti.. sono stanco e ho attacchi di ansia dalla mattina, ma mi siedo, conl'orribile sensazione di trovare strano avere davanti una scacchiera con pezzi veri sotto un albero anziche giocare contro uno sconosciuto che ha solo un nome di comodo e nn so neanche da quale parte del mondo venga, guardando una scacchiera sullo schermo..

[ok, è il mondo che va cosi', quando hanno chiesto al numero uno delle liste FIDE, la federazione internazionle degli scacchi, insomma il piu' forte, un ragzzetto norvegese di 20 anni, Magnus Carlson, che scacchiera ha a casa, pare abbia risposto, si, devo averne una da qualche parte..] 

insomma sono al parco,emozionato e con la testa troppo leggera per la birra. per di piu' la signora apre di donna, e io rispondo con la mia difesa indiana di re, che ha un certo fascino, ovvio, e di cui ho capito appieno i principi generali, occupare la diagonale scura, fare attaccare al centro per contrattaccare violentemente sul lato i re, ma che ha tantissima teoria che nn conosco assolutamente, e difatti la variante della signora, con un fianchetto anche lei, mi è ignota. 

si possono fare due partite, finiscono per essere quasi uguali, alla fine cambiamo i pezzi, e vince il finale, sconfitte onorevoli in fondo, ma accanto a me un ragazzo che mi pare di conoscere la batte e la signora inizia a perdere colpi con altri due o tre che si trovavano a passare. la signora ha 83 anni, ha uno sguardo gentile ma deciso che fa molta ungheria, si aggira in piedi tra i banchi, mentre noi siamo seduti. Strano in fondo che abbia ripetuto la stessa apertura contro di me, dico il fianchetto contro l'indiana di re, in genere variano per provare nuove cose o varianti insolite nel loro repertorio, contro umili dilettanti.

tra i ragazzi che fanno parte dell'organizzaizone c'è un DVD a 2 euro, un dokumentumfilm come si dice qua sulla signora, 83 anni, il risvolto di copertina dice che si chiama Sinka Brigitta, nata nell'Ungheria profonda, maestro di scacchi (una specie di titolo di elite nazionale) ha giocato anche contro grandi campioni come Korchnoi e Bobby Fischer (e Grimaldi ora).

passa uno un paio di volte da me, si stupisce come nn abbia vinto, eppure sembravo averla messa in difficoltà, poi vengo a sapere che la signora gioca queste simultanee lì al Nèpliget da un 8 ore buone e ne avrà ancora fino alle 21.30. a tutti dice dopo la partita, se vuoi puoi farne 2, vai a ritirare un ricordino, lì dai ragazzi, mentre completa lei stessa e firma il cartellino della partita.

quando la cerco su google, apprendo che la signora dopo aver giocato a livello professionistico per 50 anni, si è accorta di potersi far certificare 12000 partite di scacchi e vuole arrivare a 13000 con queste simultanee per entrare nel libro dei record.

in giorni in cui mi interrogo sul senso della vita, chissà se Brigitta abbia trovato la risposta o se stia concludendo la sua nel vortice di una passione, compulsiva come gli scacchi sanno essere piu di tante altre, che la fa stare 10 ore in piedi mentre dietro di lei inpazza un concerto metal (vero erano a 30 mt da noi scacchisti...)

FOTO: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.2137299666819.116558.1075926659


Posted by alessandro grimaldi at 23:28 MEST
Updated: Monday, 5 September 2011 01:08 MEST
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Wednesday, 29 June 2011
Màrk e il giro delle bettole

Allora vediamo un po’, tornavo dal lavoro, vedo una collega davanti, una con cui nn ho mai parlato. Madonna com’è facile nn parlarsi al lavoro. È carina e dolce e mi fa paura, perché ha la mia età, ma si vede benissimo che non è piu’ una ragazzina, eppure nn ha fatto niente di che nella vita, tipo credo niente figli, nő lavori usuranti, ha i capelli corvini e l’ara un po’ sciupata, se nn ci fosse Facebook nn avrei neanche saputo che parla slovacco anche lei.

La notte prima nn è che avevo dormito molto e avevo gli occhi gonfi e stanchi. E anche lei ha gli occhi gonfi e stanchi quando la raggiungo. Cerco di fare il simpatico nel breve tratto che ci porta dal luogo di lavoro alla fermata del mio beneamato tram 37 Poi si infila nel sottopassaggio di Kobanya felso. Bene.

Verso casa, 30 minuti di tram dopo, appena svoltato dal Nagykorut in Dohany utca, appena superati i satiri con gli zoccoli che reggono i lumi fuori dal New York kavezo, vedo Markò, con degli occhiali da aviatore che gli coprono tutto il volto, finge di nn riconoscermi e mi passa accanto e lo colpisco col rotolo di giornale che avevo in mano. Si leva gli occhiali da aviatore, anche lui ha lo sguardo pesto e pesante. Nn ci vediamo da 8 mesi, da quando ha deciso di non venire più al Vittulà. Hanno litigato. Si. E’ successo che i camerieri fattisi gestori si erano rotti di vedere i clienti fissi passare da dietro al bancone per mettere il soprabito e volevano mettere un guardaroba, 100 fiorini. Cose dell’altromondo. Allora Markò si è incazzato davvero e ha giurato che nn ci avrebbe messo più piede. Dev’essere stata una grande scena e io me la sono persa..

Allora decidiamo di andare a giro una sera per recuperare il tempo e le birre perdute. Si inizia da uno di quei posti dove nn sarei mai andato, uno di quei posti nuovi che sono nati negli ultimi due anni accanto al Szimpla, e hanno reso almeno quel lato di via Kazinczi troppo illuminato. Si scende giù, il posto è strapieno di chincaglierie dei bei tempi, sono anche in vendita, la figa dietro al banco, accanto al frigo è carina e dolce. Ma il posto è tristemente vuoto, fa già caldo e solo noi tre scenderemmo in questo posto claustrofobico tra chincaglierie del passato regime. Fatto sta che ci accomodiamo su delle poltroncine in linoleum..

Markò è la cosa più vicino a Nicholas Cage in “Cuore Selvaggio” di David Lynch che io abbia incontrato a Budapest, e ne ho incontrato di tipi al Vittulà. Andava in giro con un cappellaccio, un cappotto di pelle marrone, molto consunto e una sacca legata in cima, come i marinai.. e pensare che è il figlio ribelle di un pezzo grosso della TV di stato.

Ora Markó se la fa a “L.C.” un posto di fronte alla grande sinagoga. Sembra buono. Qualcuno della tarsasag  (gruppo di amici) è un nazista o quasi, Markò si  è ritrovato anche  a qualche raduno di bikers dove per un po’ ci rimetteva la pelle per aver gridato qualcosa di troppo. Nn ho capito bene ma fino a poco tempo fa Markò per vivere si accompagnava una compagnia teatrale itinerante, nei sperduti villaggi della Transilvania, o almeno io cosi ho capito o nn ha voluto spiegarsi meglio. Ora almeno fino all’estate resterà in città, dice. Una volta l’autista che lo riportava a Budapest ha cercato una puttana su internet e si è fermato in un villaggetto sperduto a metà strada, vatti a fare un giro, ragazzo, ci rivediamo qui tra un paio d’ore. La cosa piú memorabile  gli è capitata il primo dell’anno. Picchiato da un croato, metà croato e metà ungherese, perché parlava in tedesco e inglese con degli stranieri, lui che è ungherese. Si è ritrovato con un labbro spaccato. Questo croato era grosso e cattivo. Poi come in Guerre stellari i clienti dopo essersi girati per un attimo si voltano e riprendono le loro conversazioni e la musica continua. Va a casa a sciacquarsi, torna e quello è ancora lì, parla col barista, gli sguardi gli fanno capire che è stato lui che se l’è cercata. Cerca di fare il duro ma poi verso le 2 va al traumatologico, deserto, lunghi corridoi con le porte chiuse. Esce con il labbro ricucito solo verso le 10, il dottore mentre gli metteva i punti sorrideva all’infermiera e l’infermiera faceva una sega al dottore, a sentir lui..

Poi si va al W., una vera vecchia birreria, senza insegna, fumo, gente che vuole sentirsi ai margini della società, dove il sabato si fila la fila dice Markò, sempre lì nel VII distretto, il proprietario  è il famoso campione di canoa W., che ha dominato la scena per 10 anni e più, ha vinto 5 o 6 mondiali ,ma poi alle olimpiadi di Mosca, le sue olimpiadi, nn ha manco preso una medaglia. Lì Markò ha un suo conto, cioè beve a credito, il tizio gli segna i bicchieri di vino rosso e soda su un blocchetto. Markò mangia quando capita, questa volta i famosi panini di W. con la cotoletta, che il campione frigge personalmente e che gli offro in segno di amicizia. Si parla di politica, di governo, di una di quelle cose pseudo fasciste che la gente ormai accetta perché si disinteressa pian piano di politica..

Attraversiamo di nuovo le 4 corsie della Rakoczi quasi senza guardare e torniamo nelle scure strade di Pest, a Puskin utca, che ancora è rimasta, dopo che hanno cambiato nome a piazza della Repubblica e piazza Mosca. Questa è zona sua,abita qui dietro, il basso VIII distretto, zona di vecchi residenti e giovani tedeschi o stranieri. E qui hanno aperto il H.,  quasi birreria ceca, in via Puskin a Budapest. H. è un posto che nn capisci bene cos’è, nn capisci se la birra è davvero piu’ buona, nn capisci se la cameriera è troia come sembra, nn capisci se c’è gente vera o no, l’unica cosa che capisci è che hanno fatto bene a tenere quei mezzi separè che qui c’erano sempre nei posti vecchi. Ed è qui che mi accorgo di cosa vuol dire uscire a bere con amici alcolisti, che dopo una quantità ragionevole tu ti senti al limite, mentre loro nn sono nenache a metà del cammino…

Si va in uno dei posti nuovi che stanno aprendo qua, se i negozi 24 ore che erano spuntati come funghi ad inizio anni 80 sintomo della libertà di piccolissima impresa che c’era, ora invece spuntano kocsme (bettole) aperte 24 ore su 24, che sono in fondo una liberazione, se sono le 3 ed esci dall’ospedale dove hai accompagnato la tua ragazza, lei è stata ricoverata lì e tu ti devi prendere almeno un Unicum e una Aszok piccola prima di tornare a casa.

E poi la brutta gente è già a casa per riposare e ricominciare un’altra brutta giornata, resta solo la gente della notte, come Markò. Qui io prendo solo per compagnia una birra piccola piccola, mentre lui prende una birra grande e un unicum, dopo 10 minuti le birre diventano due. Le ultime birre gliele ho offerto tutte io, ha finito i soldi, ma era inaccettabile contarsi le birre o fermarsi ora. Ha stile, un aviatore a riposo dopo la prima guerra mondiale, disadattato. Si intromette nei discorsi del tavolo accanto, con una lunga esposizione filosofica, mentre loro parlavano di cose normali. Inutile dire che fa subito colpo sulle ragazze.

C’è solo un altro cliente, solo, con pochi capelli, messo male. Si intromette e Markò gli risponde con ironia troppo tagliente. Si fronteggiano un po’, poi uno lascia. Sgattaiolo fuori e torno nel mio distretto.

ti interessano le bettole di Budapest? clicca


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Friday, 16 December 2011 00:03 CET
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Sunday, 29 May 2011
Orban a Wembley

"Il calcio è l'ultima rappresentazione saca nel mostro tempo. E' rito nel fondo, mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa sono in declino, il calcio è l'ultima rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro" ("PierPaolo Pasolini)

 Quando c'era a finale della Champions'League a Roma al momento della premiazione una risata colse noi italiani, qui a Budapest, nel vedere Schifani,  in tribuna a consegnare medaglie e stringere mani, nel comitato d'onore. O forse era la coppa italia e la Russa? boh, no, Larussa era apparso a una finale di coppa italia a premiare la sua amata inter

Bene, io quest'anno ero al G., che è un posto cosi' significativo della Budapest che cambia. un kert nell'VIII distretto, un tempo il West Balkan estivo, in via della grande chiesa,  accanto a un rudere tenuto in piedi perchè casa natale di Molnar Ferenc, l'autore dei ragazzi della via Pàl. C'ero stato un paio di estati fa, in parte dventato ostello, uno splendido piccolo baretto ocn le sedie gialle e le piante. Ora è diventato un posto enorme una specie di biergarten, con grandi pubblicità dell'Heineken, prezzi esorbitanti e security che controlla le borse per vedere che nn ti porti gli alcolici da casa.

Abbiamo visto una delle più belle partite di calcio degli ultimi decenni e poi tutti ni, qui a Budapest, abbiam riconosciuto nella cerimonia di premiazione, due posti accanto a Platini ieri, Orban Viktor, il primo ministro ungherese

sembrava un po' come in Zelig, un viso conosciuto che spunta dove nn te l'aspetti, come Leonard Zelig sulpalco accanto a Hitler Adolf..

Orban l'è un grande appassionato di calcio, che si gloriava di giocare in una squadra di d terza categoria durante il suo precedente mandato..qui in qualità di presidente di turno dell'UE, o di uomo potente, almeno a sentire il Budapest report, ha avuto i biglietti gratis, perchè la sua squadra del cuore è il Barcellona e ha chiesto di star li' a premiare, uno come noi...

come il palco reale dell'opera, che guardo dal mio posto di fiducia nel loggione a 3 euro e mezzo  durante i cambi di scena quando vado all'opera, perchè io sono un signore, si,  per vedere le teste bianche e i vestiti luccicanti accanto ai giapponesi.. lì, nel palco reale..


Posted by alessandro grimaldi at 10:43 MEST
Updated: Tuesday, 13 December 2011 18:39 CET
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Friday, 20 May 2011
Ta Ta Ta Tabù, anche bianchi

"tabu', si è un tabù. E' così ma nessuno ne parla.. Magiari? ma quali magiari, parlano tutti dei magiari come se fossimo ancora lo stesso popolo di 1000 anni fa, e invece la storia [in Ungheria la storia è una passione nazionale, le riviste storiche specializzate (Rubicon, Historia) sono tra le piu vendute, una specie di Focus ungherese) è un lungo elenco di popoli che sono venuti nel bene e nel male sul nostro territorio e si sono mescolati a noi.. Tatari, Unni, Serbi, Sassoni, Turchi.. [ma questi sono solo i nomi che ricordo oggi in una tarda mattinata postalcolica]. Guardati intorno, oh Alessandro. Siamo di tutti i tipi, mica come slovacchi o polacchi.. ci sono gli ungheresi biondi e smilzi e quelli mori e bassetti (il primo ministro), quelle con (la tendenza al) culo grosso e quelle secche, quelli con una bella barba e baffi e quelli che neanche gli spunta un pelo sul mento..., guarda le donne, riusciresti a descrivere la donna ungherese?..

Eppure questo è un tabù, un mito, la gente si cuole sentir dire che siamo un popolo unito e siamo un vero popolo e che un vero popolo significa che siamo tutti una razza, mica che abbiamo storia e cultura comuni..." (E.K.)

[al che io rispondo sempre: io sono di Bari, abbiamo avuto i Longobardi (germanici) e i Bizantini dell'est, gli Armeni, gli Svevi, i Normanni, gli Spagnoli.. il risultato è che il barese è sempre barese e si riconosce e che il barese più famoso al mondo è rosso di capelli.. lode a te Antonio Cassano


Posted by alessandro grimaldi at 11:04 MEST
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Tuesday, 10 May 2011
tutto va bene

L.C. Ieri con mia moglie ho incontrato una sua ex insegnante di liceo. Mi ha detto: prima gli italiani mi erano simpatici ma ora nn ne abbiamo più bisogno, perché ora c’è Orban e vedi le cose come stanno migliorando.

G.A.(nn so se Orban sta facendo bene, a parte la deriva autoritaria), ma sicuramente le cose nn sono certo strameglio di prima ohibò, dico: i miei amici sono sempre senza lavoro il potere d’acquisto è basso e quelli che ce l’hanno un lavoro faticano ad arrivare a fine mese, ma mi sembra un po’ come in Italia: in TV al telegiornale tutti ti dicono che le come vanno benissimo e la gente ci crede pure e tutti sono onesti e tutti sono uguali

(discorso origliato al bar)


Posted by alessandro grimaldi at 20:48 MEST
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Saturday, 30 April 2011
il nucleare ungherese è sicuro e ricco di iodio

Il sottopassaggio di BlahaLujza tèr non si riconosce piu', cos'è un sottopassaggio di una metropolitana con il divieto di fumo e i barboni mandati via dai celerini? Il governo si occupa di cose importanti. Una cosa almeno è rimasta, i poveracci che ti danno i volantini, ma neanche quelli sono più quelli di una volta. Un tempo erano mezzi barboni anche loro che ti guardavano con cattiveria e ti nettevano a forza in mano un foglietto su svendite colossali per fine attività..  ora invece c'è un giovane come tanti a cui mi avvicino con noncuranza per prendere il volantino. Perchè l'ho visto prima in mano a un altro e mi ha incuriosito.. E' bello, colorato, piegato in 3, e poi sulla copertina c'è la sagoma del Giappone, il smbolo del nucleare e la scritta: "Cerchi iodio?" 

(come tutti sanno in caso di fuoriuscita di materiale radioattivo, una delle sostanza più pericolose è lo iodio radioativo, si accumula nella tiroide e nn ti fa tanto bene. allora l'unica profilassi decente è prendere pillole di iodio normale, per saturare la tiroide, così l'organismo nn ne assimila altro.."  n.d.r.)

è il volantino di un integratore alimentare, c'è la ditta che lo vende insieme a quelli per il calcio o per la vitamina C, lo slogan della ditta è "Vivi bene".

Vivi bene. fa quasi sorridere. Una specie di terrorismo psicologico, meglio giocare con le paure della gente. Che qui mica c'erano. In Ungheria c'è una bella centrale, a PAKS, nel sud, asulle rive del Danubio,..sui trent'anni, 4 reattori, tecnologia sovietica, ma quella buona, la VVR, avevo pure sfogliato un libretto in biblioteca, alla Szabo Ervin,  le memorie del padre del nucleare civile ungherese (quello della centrale) che aveva studiato a Mosca, che aveva scritto su un fgliettino tutti i suoi dubbi sulla tecnologia RMBK di Chernobyl, che aveva conosciuto in un bar un giovanissimo e promettente politico russo,  con la puzza sotto il naso, ma poi un gran simpaticone ubriaco, Boris Yeltsin.. Nello zainetto, che porto come se fossi un giovane, c'è un settimanale di 2-3 settimane fa avuto gratis da un'altra biblioteca (ne stamapno moltissime copie regalo, come da noi lo stato ti paga un tot per numero di copie, sovvenzioni all'editoria ed è loro interesse stamparne molte copie omaggio o quasi..) con una bella intervista a un esperto di nucleare.. Non lo sto a riassumere, il tipo era anche bruttino in foto, ma in questa gran confusione e distorcimento della realtà da parte dei nostri politici, come visto in settimana in un terribile anno zero di Santoro, voglio citare due cosine:

- la prima è che è inutile fare centrali sicurissime con 3 livelli di sicurezza passiva etc. se poi per errori umani (e soldi, perchè fermare una centrale costa assai) ogni 20 anni (la statistica ormai è quella) si verifica un incidente "definito grave" anzi gravisimo..

- la seconda è che qui in Ungheria c'è stato un bel terremoto un mesetto fa, io credevo di stare in una zona a basso rischio sismico, e invece il letto ha tremato e cosi via, e al precedente scuotimento della terra (dall'ungherese) credo nel 93, già si era fatta qualche miglioria alla centrale di Paks, dato che allora nn si era pensato a questo, come il Giappone..

 ma in fondo il diavolo non è poi così brutto ocme lo si dipinge, il nucleare è buono è pulito e fa del bene, per esempio la centrale sponsorizza la squadra locale di pallacanestro che è in serie A (ve lo immaginate una squadra di basket: il Tepco Fukushima).. e poi quest'anno il Paks è addirittura secondo nel campionato di calcio, se qualcuno ci viene a giocare in coppa uefa e nn si fida mi chiami pure,  lo iodio lo procuro io... 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Monday, 2 May 2011 12:39 MEST
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Wednesday, 13 April 2011
ma questo è comunismo

Di ritorno dal Vittula, in una sera in cui volevo camminare perchè stavo diventando un po' come Jack Nicholson in Shining quando scrive " Too work and no play makes Jack a dull boy" per 1000 fogli

mi ritrovo al Vittula allora, poca gente, musica al minimo, poco fumo, ordino un timido bicchiere di birra del fagiano (Fàcàn), la birra di Komàrom..

accanto ame un piccolo csavo (ragazzo) col pizzetto, un artista, perchè si sa, ognuno al Vittula pretend to be an artist, come diceva un amico che avevo.. parla con Akos il barista, io sono lì accanto e sento, ogni tanto mi guardo nello specchio, con la sciarpina beige di natale sopra la camicia bianca. poi mi intrometto e chiedo spiegazioni, lui ha gli occhi lucidi, segno che gli ungheresi se apri una breccia si aprono.., parla di politica e diarte..

dunque in ungheria c'è un partito unico che ha piu dei due terzi del Parlamento, è un partito di destra e si chiama Fidesz ora sta riscrivendo la costituzione, tanto se la puo' votare da sola, parte prima, parte seconda, anche parte terza nel caso..

ora stanno mettendo un'articoletto per gestire l'arte ungherese, a quel che dice il mio interlocutore, laureato in belle arti, "l'ente che gestisce le arti ungheresi diventerà statale, sarà nazionalizzato, alla guida  o mentore un artista noto esponente della destra conservatrice, gestirà tutti i soldini.. e tutto sarà di stampo di superdestra e lo dirà la costituzione e poi sempre i politici in TV dicono che lo fanno per salvaguardare la nostra morale ed educare il popolo ad essere migliore e un vero ungherese... Ma questo lo dicevano tale e quale sotto il comunismo, si' questo è comunismo"..

al Vittula c'era anche quello delle salsicce, mi sono presentato oggi, ha un vero accento british, si chiama John Smith, qui ha messo su una fabbrica di salsicce, le prossime le fa giovedi', lo devo chiamare..


Posted by alessandro grimaldi at 00:15 MEST
Updated: Friday, 16 December 2011 00:08 CET
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Wednesday, 16 March 2011
sotto il sole con un passamontagna

il 15 marzo ho sempre scritto qualcosa e allora anche ora devo. scrivo qualcosa perchè qui è festa nazionale, una buona fetta dei budapestini vanno videkre, in campagna, fuori, specie quet'anno che c'era un ponte di 4 giorni. Gli interessati alle vicende politiche nazionali possono sempre passare una giornata che farebbe invidia a Pannella, in cui ad ogni ora c'è un comizio in diversi punti della città di autorità istituzionali, sindaci, capi di partito ed affini..

quest'anno ho avuto un impegno, maledetto lavoro, e sono arrivato davanti al museo nazionale tardi, proprio quando la gente già sfollava sotto uno stupendo sole dopo il discorso del primo ministro, l'uomo che si vuole fare re, Viktor Orban. C'è tanto sole e la gente sfila, io sono lì impalato, senza la coccarda (kokkarda in  ungherese) e riesco a perdermi, poi, anche il discorso del nuovo sindaco di budapest, Tarlos Istvan (maledetto  lavoro). e dire che da giorni sulla free press nn si parla d'altro che della sua idea di dedicare una piazza a elvis prestley, che a quanto pare nel 56 alla tv americana cito' i moti d'ungheria o dedico' una canzone ....

riesco a perdermi anche i comizi dei liberali, LMP, e dei socialisti, MSZP; maledetto lavoro, questi ultimi sempre in un vicoletto del centro, come un partito piccolo e indifeso (che realmente sono se nn fosse per i pensionati e pochi altri), e pensare che fino a 5 anni fa erano un partito al 48%.. e governavano con i socialdemocratici, che ra si sono sciolti.. se la politica ungherese ha un piccolo fascino è ancora questa immensa volatilità del voto, questa nn fidelizzazione dell'elettorato..

Almeno riesco ad essere a Dèàk per il comizio dell'estrema destra, cose già viste, grande palco, gente simpatrica e pittoresca nelle loro teste rasate o aria da saggi di provincia in cappottoni improbabili e un simbolo magiaro del XIV secolo sul bavero

ma la sorpresa è alle 4, al ponte elisabetta, nn un posto e un ora a caso, qui negli ultimi anni parlava sempre davanti a tanta gente Viktor (Orban, il primo ministro), sarà un segno. Infatti ora quando sbuco dall'angolo dello jègbufe, c'è una visione da sogno, un fortissimo controsole e un mare di teste che ondeggia, tanta, tantissima gente, nella leggera salita verso il ponte.. Gli organizzatori dicono 30000 persone, la piu' grande manifestazione apartitica di protesta dal 1989, gli organizzatori sono civil mozgalom, associazioni, e la gente qui è gente normale, la società civile, come quella che scese in piazza e prese il comando nel 1989 qui, come quella che sta facendo la storia a tunisi, al Cairo, a BeNGASI:

Attenti allora a nn rifare gli errori di 20 anni fa, gente di brava volontà, ingegneri, professori universitari, intellettuali che guidano la società, ma finiscono per litigare fra loro, corrompersi, e farsi corrompere, o nn sanno bene cosa fare quando e perchè.

o forse importeremo oi le rivoluzioni, nn sarebbe male, come una bella vignetta politica di un mese fa:"Hai visto, migliaia di tunisini sono sbarcati a Lampedusa" "Evviva! vengono a liberarci..!!"

3 settimane fa ero in una specie di biblioteca-bar-associazione, c'erano due con una videocamera semirprofessionale e che giocavano con i video di un telefonino al tavolo accanto e facevano casino, dopo mezz'ora si avvicina uno, dimesso, inerme, barbetta, si mette dietro un muro e nn lo vedo,    registrano un video, in cui fa un pistolotto  sulla libertà, belle parole, lo ripetono piu' volte per vedere qual era la meglio, due ragazze carine che studiano ad un altro tavolo dicono che secondo loro era meglio la seconda.

Mi alzo per andare a prendere una tazza di te, e vedo il tipo mentre si toglie un passamontagna, wow


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 22 March 2011 19:16 MEST
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Wednesday, 16 February 2011
Ai grandi magazzini, per grandi e per piccini

nn chiedetemi perchè ma cercavo fazzoletti da naso da donna quel giorno, cosi' è la vita.

Ero a Blaha, e allora faccio un salto al Corvin Aruhaz, i grandi magazzini Corvin, lì a Blaha, gli Harrods di Budapest dicevo, forse oggi piu' famosi per il tetto, cosi' è la vita, perchè sul tetto ci hanno aperto un pub, proprio sul tetto, il parapetto è alto e la vista nn è sul Danubio, ma il posto è carino e in effetti ti senti  a 50 metri d'altezza.. .

per salire prendi l'ascensore del retro, per scendere le scale,  strutture vecchiotte mai ristrutturate, di quando nei grandi magazzini  fu inaugurata la prima scala mobile d'Ungheria., era l'età dell'oro forse la prima scala mobile in Italia è pure posteriore..

ero stato ai Corvin Aruhaz prima di Natale, a curiosare,  l'epoca d'oro è finita, da un pezzo a me piace ricordarlo cosi' come nel film "Allami Aruhàz - i grandi magazzini statali",  (http://www.tvarchivum.hu/?id=142129) quando i grandi magazzini erano diventati i grandi magazzini nazionali..  

 lì avevo trovato, in incredibile offerta, i cappelli, estivi e invernali, quelli servono sempre, caso mai li perdi ina eroporto durante perigliose trasferte..

Ieri già mentre ti avvicini capisci che c'è una grande svendita, tutto al 70% solo i capi di marca al 50%..uhah Le scale mobili ci sono ancora, 4, appena davanti all'ingresso. Follia dei nostri nonni. Oggi ogni buon architetto sa che le scale mobili devono essere quanto piu' difficili da trovare o almeno bisogna fare un po' di strada per arrivarci, cosi' nel mentre puoi guardarti attorno e trovare una cosa a cui nn avevi pensato ma che devi assolutamente comprare.

Al piano terra c'è un supermercato, sopra il business è retto da Skala, una specie di Standa ungherese. Al primo piano c'è l'abbigliamento, al secondo l'arredo casa. L'aria è triste, scaffali mezzi vuoti, metà dei locali già liberati, sono rimaste solo camicie di collo 50 e a tinta unita, di un giallino o arancione, tanta gente, dove altro lo trovi uno sconto (reale) del 70% su tutto??

alla fine mi convinco anch'io  a prendere una camicia che definisco rosso mattone, mi trattengo dal prendere una delle cravatte anni 70 degne di una copertina di una band sballata, ma soprattutto prendo a un prezzo accettabile il sogno di una vita magiara, un accappatoio..

per fortuna avevo qualcosa da leggere, perchè faccio 45 minuti di coda, le cassiere di mezz'ètà impazziscono con i cartellini sbiaditi e le percentuali dello sconto, e poi sì c'è molta molta gente, qualcuno si compra un borsone e mette tutto là, le donne dell vicino VIII distretto hanno i cestini pieni di biancheria intima sexy e vestitini per bambini.. 

mi guardo in giro, erano rimasti gli ornamenti a mosaico delle colonne, come le vediamo  in qualche vecchia kocsma selezionata, anche il pavimento è lo stesso, nn so chi arriverà ora con vetrine scintillanti, ma credo cambierà gli arredi, la gente resterà la stessa credo..

Sono qui da 6 anni, ho visto la vecchia Kiràluy utca e tantissimo l'enorme agenzia dell'Aeroflot all'angolo tra Nagymezo" utca e l'Andràssy, grande e vuoto, assolutamente inutile se nn per farsi vedere, come i negozi  di alta moda all'aeroporto..  Se dovessi esprimere in una foto la situazione in Ungheria la farei a questo stesso locale.. L'aveva preso la catena di librerie Alexandra, che si è ingrandita enormemente n questi anni, per farci un Aantikvarium i negozi di libri rari e di seconda mano che gli ungheresi amanotantissimo.,. é durato una manciata di mesi, ha già chiuso, ora all'interno carrelli pieni di libri, sui vetri le scritte "Megnytottunk - abbiamo aperto" e "Kiado , Elado .- affittasi, vendesi".

 il perchè è semplice, i prezzi erano alti e la merce scadente.. 


Posted by alessandro grimaldi at 18:37 CET
Updated: Friday, 16 December 2011 00:17 CET
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Tuesday, 18 January 2011
Se fossi una bandiera non mi piegherei al venti

ho scritto qualcosa sulla nuova legge dei media, molto discussa...

leggete www.peacereporter.net a questo link:

http://it.peacereporter.net/articolo/26342/Se+fossi+una+bandiera+non+mi+piegherei+a+nessun+vento


Posted by alessandro grimaldi at 10:30 CET
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Tuesday, 30 November 2010
quando ho incontrato Monicelli al Szimpla

[a ricordo di Mario Monicelli 1915-2010, gettatosi dal balcone della sua stanza d'ospeda all'età di 95 anni, con un cancro terminale alla prostata..] 

in un divertentissimo gioco che faccio con i miei amici ungheresi che desiderano imparare l'italiano ci chiediamo a turno se l'altro ha mai scritto una lettera d'amore, è mai andato a cavallo, ha mai perso il portafoglio.. uno spasso insomma..

la mia domana preferita è pero': "hai mai conosciuto una persona famosa?". E' una domanda divertente, perchè in genere il mio simpatico interlocutore ci pensa, fa si con la testa e poi dice di aver visto per strada o nella metro un signor Tizio Caio Kovacs Szabo, che ovviamente a me nn dice assolutamente niente, mentre risulta essere un personaggio televisivo o un politico o un famoso giudice della Corte Suprema (solo uno mi ha fatto: "si certo, ne ho conosciuta una, mio fratello vive a Miami, una volta ho visto uscire da un negozio Sylvester Stallone." ecco lui è una persona famosa..).

Se mi dicono "e tu?" io rispondo beh, si,ho conosciuto una volta una persona famosa, ho conosciuto proprio qui a Budapest, al Szimpla, (pausa tattica)..... Mario Monicelli..

L'ungherese si stringe nelle spalle, Mario Monicelli qui l'ungherese medio nn lo conosce, ma io mi sento in dovere di spiegargli chi è e di raccontare..

"...Ero povero e solo e vivevo di elemosina o di quello che i supermercati mettevano a metà prezzo perchè ormai quasi da buttare e passavo ore al Szimpla (un pub figo e famoso del VII distretto)  nelle ore di luce per sfruttare la connessione gratuita alla rete. Orbene era un sabato di fine novembre, ero ad uno di quei tavolini circolari accanto alle scale, su uno scrannetto, forse di buon umore. Di buon umore perchè se vedo entrare due coppie di signori, di cui ne conosco uno nn sono portato a distogliere lo sguardo ma a stringere la mano. Il mio conoscente è di mezza età, l'altra è una coppia di anziani, lui col basco di lana, lei schizzinosa.

Dovevamo parlare di qualcosa, non so, i vecchi si allontanano a curiosare per quel posto curioso che è il Szimpla per chi ci capita la prima volta-.. "Ma nn l'hai riconosciuto mi fa?" "Kicsoda? [chi diavolo] faccio io. E' Monicelli. uh aspetta che te lo presento..

Monicelli era un vecchietto, un signore di 92 anni, con dei peletti bianchi she spuntavano dalla pelata, un po' sordo, dovevo alzare la voce, e tremolante che a fine Novembre fa un po' freddino a Budapest lo sguardo vivo e intelligente, nn banale, come si vedeva in tv. Ma in queste situazioni è difficile nn essere banali, ci presentano, ovviamente io nn so dir niente mentre è lui che si informa su quello che faccio, mi fa i complimenti per vivere e lavorare a Budapest, riesco a salvarmi dicendo “grazie a lei di tutto quello che ci ha dato”.

Poi con garbo si allontana e io mi sorbisco la sua compagna, che si vede che era una bella donna, ed ora è una signora un po' snob con l'evve moscia che mi kviede se zi zarà kvalke konzerto lì al Szzimpla.. La morale di quel giorno era che anche un grande come Monicelli anche a 92 anni doveva sorbirsi una un po' rompiballe, come tutti noi...

Monicelli era Budapest per presentare il suo ultimo lungometraggio, al fesztival dei film italiani che si fa qui, e ha sempre avuto un rapporto preferenziale con Budapest, qui ha girato giovanissimo il suo primo lungometraggio, nel 34, i ragazzi della via Pàl, etc. o ad esempio una sera eravamo in un casermone di Pesterzsebet, tra italiani esuli, per cena, e poi si è messo Brancaleone, dove all'inizio arrivano i barbari, razziano il villaggio, staccano a morsi la testa ai pulcini, parlano una lingua incomprensibile.. "Hajrà!... Hajrà!!, Nincs kegyelem!.." 

quei barbari parlavano ungherese."

Ci mancherai anche qui a Budapest, maestro.. 


Posted by alessandro grimaldi at 11:02 CET
Updated: Tuesday, 30 November 2010 14:12 CET
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Friday, 5 November 2010
una storia della grande depressione

quando Alberto se ne va, il presidente si affretta allì'appendiabiti per precederlo e porgergli il cappotto, "vero italiano gli fa". e poi verso compiaciuto. elegante.

 Alberto conosceva già la zona, Mom park gli avevano detto al telefono, uno dei grandi centri commerciali di Buda, ma no, era zona Deli per lui, giusto dietro la stazione sud, oltre il cavalcavia, quella zona dove Buda assomiglia ancora a Buda, con il Vermezo, il parco tra la stazione e piazza Mosca, dove c'era l'ultima grande statua comunista, di Varga Imre,a Buda con gli eredi dei tedeschi che erano voluti diventare magiari, le case, i borozo, vinerie, la gente che ha una faccia normale addosso.

ora poteva uscire a respirare, era distrutto.., certo vestirsi elegante era bello, mettere la cravatta blu e la camicia bianca, ma ormai .. era uscito dal mondo della grande economia o era rimasto solo con la porta di servizio aperta, ma gli arrivano ogni tanto telefonate a cui nn poteva dire di no " sig. Rinaldi, abbiamo trovato il suo nominativo da qualche parte, si tratta di un lavoro di prestigio e ben pagato se le interessa.." poteva forse dire me ne sbatto, io sono me stesso, fottetevi fottetevi fottetevi?? e poi mica lo sapevano che lui con quel mondo aveva quasi chiuso e ora per lavoro scriveva qua e là quando gli pubblicavano qualcosa e andava  a vedere le partite e mandava gli aggiornamenti in tempo reale alle agenzie di scommesse, un lavoro di responsabilità insomma e anche divertente.

ma in fondo meglio andare a sentire cosa gli dicevano, meglio conoscerli, guardarsi negi occhi, comunque insomma, ed era una situazione cosi' e cosà e dall'altro lato lo aspettavano genti che tra sorrisi e diti su pel culo l'avrebbero salutato gentilmente pensando tra se e se ma guarda questo, ci ha fatto anche perdere tempo.. 

ne aveva fatti tanti di incontri cosi' e in fondo come gli disse una volta Michele,  lui Alberto aveva fatto di tutto per nn fare un lavoro normale..

il giorno prima con un supremo sforzo della sua natura pacifica aveva dato un'occhiata al sito dell'azienda, e sembrava una cosa diversa, piu umana, come se gente normale lo facesse, gente con gli occhi per vedere e la bocca per parlare, è meglo cosi..

il supercapo era un australiano, bassino, da 15 anni a Budapest, uno di quelli che avrebbe potuto incontrare al Beckett's a vedere il rugby, un expatriate, come Adrienne, come lui, uno che vive a Budapest o almeno gli pareva, che ci è restato da 15 anni. Ci aveva pure un blog, quasi letterario, insomma si vedeva che era uno che amava scrivere, personaggi, dialoghi, piccole esperienze e discorsi con gli amici certo sulla finanza aliena dell'azienda, ma in fondo uno degli ultimi post si intitolava pur sempre" E' finalmente uscito il mio libro, "la crisi del credito spiegata a un frequentatore dei mercatini di seconda mano"

ma poi dopo il colloquio  poi si era subito rifugiato con la cravatta e tutto in un borozo, si, un posto dove bere, l'aveva programmato fin dall'inizio quello si, come un personaggio di un film, ficcarsi a bere alle 12 del mattino in una bettola di classe, dopo un colloquio di lavoro con supermanager 

era pure vicino il borozo dove un anno prima se ne andava a leggere e a scrivere la mattina dopo l'appuntamento di lavoro settimanale con uno pieno di soldi, muscoloso e sorridente che  stava da quelle parti.. ma l'aveva trovato chiuso, eppure erano già le 12, semplicemente ora al suo posto c'era un negozio di elettrodomestici..eppure era passata solo un'estate dall'ultima volta, era un pince (un seminterrato), in fondo pulito e ben tenuto, tutto im legno, odorava di legno, e gli avventori erano vecchietti, pensionati, anche coppie, che lì si prendevano un mezzo bicchiere di acqua e vino dopo la spesa, come in molti di questi posti c'era una donna di mezz'età a servire dietro al banco, ... e si davano tutti del tu e tutti si conoscevano

per fortuna a Buda di questi posti  ce n'è ancora qualcuno, c'è ilK.L., proprio di fronte al grande centro commerciale nel centro di Buda, quello era ancora rimasto in piedi per ora, ne era certo,

ma anche lì c'era qualcosa che nn andava, va bene era vuoto, solo un banco con vecchietti che giocavano a carte e lui era a un tavolo accanto con un unicum e una birretta, nel suo completo blu scuro da 500 euro.. Ora il Duebuchi, teneva appesi ai 4 angoli delle scritte incise su tavolette di legno rossastro, scritte inneggianti al vino tratte dalla letteratura, se lera anche appuntate la prima volta che era capitato là. Le scritte ti facevano sentire un animo nobile mentre bevevi, ma ora erano scomparse.Quando ne aveva chiesto notizie al gestore tutttodunpezzo, "Oh che vuole signore", gli era stato risposto, "una me l'han pure rubata, l'altra rotta" allora ho deciso di levarle ,

è meglio cosi' 


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 15 November 2011 12:17 CET
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Monday, 11 October 2010
fango rosso, 7o giorno

E' passata una settimana da quando un blocco di contenimento della fabbrica Magyar Alluminium di Ajka ha ceduto, riversando sul paesello sottostante (Kolontàr) tonnellate di fanghi rossi, residui di lavorazione.

8 morti, 100 feriti, 2-3 dispersi

E' passata una settimana e ora se ne parlerà di meno, perchè è sempre stato cosi', altre notizie ci attendono, e allora è opportuno dare qui uno spazio a perchè la situazione non è affatto conclusa..

Leggo le brevi, traduco, nn ho tempo di controllare e approfondire, ci sono sicuramente imprecisioni, nn mi pagano, nn è vangelo, prendete tutto come una favola, un fondo di verità c'è

Oggi hanno costruito a tempo di record, dopo aver evacuato kolontàr, una nuova barriera, perchè il primo ministro in persona, Orban, aveva allertato per la presenza di nuove crepe sulla barriera rimasta integra. Sarà pronto per mercoledì.

Hanno anche arrestato il direttore della fabbrica. e già. Ieri c'era un'agenzia che diceva: Nel 1995 i controlli avevano trovato la fabbrica in perfetto stato. Tuttavia trent'anni prima un esperto aveva detto che c'erano gravi rischi. La MagyarAlluminium ha ribadito che al momento della privatizzazione, anni 90, nessuno li aveva avvertiti di eventuali problemi. Se vado a cliccare leggo che nel 1980 un esperto del politecnico di Budapest, la BME, aveva evidenziato la presenza del blocco su una zona in cui si intersecavano due diversi tipi di terreno, di cui uno fangoso, melmoso, che per forti piogge tende a dare smottamenti. Insomma un po' la parabola del castello costruito sulla sabbia. Oggi hanno sentito il direttore comandante  negli uffici del capitano della polzia (traduco alla lettera dall'ungherese, ovvio) ed è stato trattenuto per paura di inquinamento della prova. Secondo il Magyar Nemzet, il giornale del partito di governo, ci sono gli estremi per l'esproprio della fabbrica. (il cui prorpietario è Gyurcsany Ferenc, il grande capo del partito socialista). Lça Magyar Allumnium fa sapere che ha speso negli ultimi 10 anni  piu' di 30 miliardi di fiorini per opere di manuntenzione (bene, la sicurezza prima di tutto).

Le brevi di agenzia sono fantastiche, si va dalla paura per l'aria che respiri, perchè ora che il fango secca l'aria diventa pericolosa, tutti sono ocn le mascherine, all'opera meritoria di messa in salvo dei poveri animali rimasti nel paese, cani, gatti e altre amienità, donazioni e soldi piovono da tutta la nazione, paura degli sciacalli nelle città evacuate (ieri, con una spettacole operazione con pullmann), vietare o nn vietare la pesca, alle ispezioni straordinarie fatte negli impianti simili cechi e ucraini. Chi la fa, l'aspetti.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 12 October 2010 11:06 MEST
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