I have never voted in an US elections despite despite being a resident in the country for 50 ytears.
I’m called a resident alien and this suits me.
(Newscientist 2 Ottobre 2010, intervista ad Oliver Sachs)
[Quest’uomo nn ha bisogno di essere amato, Alessandro Grimaldi]
Appena tornato a fine agosto il mio primo pensiero è stata la cassetta della posta, ovvio, per fortuna sono arrivato giusto in tempo per pagare le bollette, sepolte da un mare di pubblicità. C’era pure una letterina, del comune, timbro ufficiale. Dentro c’era la cedula, la scheda elettorale, il comune con 2 mesi di anticipo mi dice che posso votare, già perchè io ho un lakcim, una specie di documento di domicilio, qui a Budapest, e chi ce l’ha puo’ votare, almeno per le amministrazioni locali. Come voleva Fini in Italia. Il buon vecchio Fini, com’è popolare oggi.
Non ci ho pensato due volte, esprimere se stessi, il voto,democrazia, io che in fondo vivo qua e questi amministrano il mio quartiere, la città. Ma qualcuno nn ne voleva sapere.
Ero al telefono con uno scoiattolo che mi fa:
- -Ma allora per chi voti?
- -Per i ********, ovvio
- -Ma davvero vuoi votare per loro?
- - Beh io sono ********* e allora voto ********,
- Ecco voi stranieri venite qua e poi vi fanno votare e votate male, contro i principi ungheresi, contro le tradizioni, che ne sapete voi..
Il risultato era scontato, ha vinto Fidesz, la destra conservatrice, il nuovo sindaco è Tarlos Istvan, l’ex sindaco del distretto di Obuda, ma questa è un’altra storia. La notizia è invece che nn è più sindaco Demsky, Demsky Gabor, l’uomo che ha governato Budapest dall’89 ad ora, da quando ci son le libere elezioni. Demsky è un biondino dall’aria trendy, il suo partito, l’SzDSz è virtulamente scomparso l’anno scorso, sepolto dagli scandali. Demsky è una specie di eroe, figura mitica della poltica ungherese. Tre settimane fa ero dentro gli archivi di radio Free Europe, la radio che da Monaco di Baviera registrava i media dei paesi socialisti e mandava un proprio giornale radio con le notizie vere che la gente captava di nascosto, come nei film. I suoi archivi son custoditi qui e quel giorno c’eran visite guidate per la settimana del patrimonio culturale mondiale. Il tizio che ci accompagna prende a caso le trascrizioni di due giornali radio di due giorni a caso del 62 e dell’ 82. Poi afferra anche una copia del gionale illegale, „carbonaro”, un samizad, che cricolavano illegalmente ovvio, tra le mani degli oppositori. L’editore era Demsky.
Nn so come cambierà Budapest, io spero nn molto, sono molte le cose che nn vanno ma spesso ci si affeziona proprio a queste. Nn so quanto farà meglio Tarlos e a pensar male spesso ci si azzecca. E poi in quanti nella storia hanno invocato cambiamenti radicali, sapendo che per far si che tutto cambi,..
Oggi nella vasca da bagno apro un libretto del mio scrittore preferito, Moldova, la copertina è orrenda, l’ho pagato 100 fiorini (35 centesimi), era in uno scatolone di cartone fuori da un antiquario. Moldova è uno scrittore molto prolifico, questo è il suo libro del 91. Il libro è quindi ambientato nel cambio di regime, subito dopo l’89, i protagonisti sono gli avventori di una kocsma, una bettola, uno pretende di essere il direttore del Vidampark, il parco di divertimenti accanto al circo stabile, a fianco del Varosliget, il grande parco municipale di Budapest e sbronzo dice gli importanti cambiamenti che ha fatto fare, ora che il comunismo è caduto: „Abbiamo cambiato il nome del Vidampark (parco dei divertimenti) tornando al vecchio Angolpark (parco inglese) e all’inaugurazione ho chiamato l’ambasciatore inglese e ho assicurato a tutt l’ambasciata un abbonamento a metà prezzo sul trenino fantasma. Ho rinnovato parte dei decori, ho fatto in modo che sul trenino nella caverna, nel tunnel si veda la luce dell’uscita, Oltre a questo il Twister ora girerà non verso sinistra, ma verso destra e bisognerà sempre andare verso destra per restare in piedi. Nel tiro al bersaglio le statuette di Lenin che prima erano premi, ora sono state messe al centro del bersaglio e se uno lo centra parte una musica che dice corso Lenin (il vecchio korut) se ti attraverso fino alla fine..