La domanda che nn si deve mai fare a chi vive all’estero è perché vivi là, perché ognuno ha le sue buone ragioni, perché magari qualcuno scappa e non lo vuol dire. Chi viene qui per poco tempo invece è un’altra storia. Una bella mattina di Marzo, mi squilla il telefono e risponde una voce squillante e italiana, E’ appena arrivata in Ungheria, ci resterà per 6 mesi, ha bisogno di un professorino per la figlia di 11 anni. Va bene dico io. Allora ci vediamo qui per discutere, vieni al circo, chiedi di Patrizia, sai noi siamo artisti del circo..
Uh. Al circo c’ero stato solo una volta a curiosare, un edificio circolare, già proprio un edificio, in mattoni, muratura, legno di rivestimento, un circo stabile, non un tendone da fiera come da noi. Con le foto del grandi artisti di un secolo di arte circense in Ungheria. Foto in bianco e nero, un po’ sciupate, esposte anche da 70 anni, platea e palchi, 2 piani, a forma circolare, tutto legno, legno profumato, profumo di anni. Il circo di Budapest è un’istituzione, basta vedere dov’è, di fronte alle terme Szecheny, accanto allo zoo liberty, al ristorante più famoso di Budapest, il Gundel, al Vidàm park, il parco di divertimenti. Tutte glorie di fine secolo, di quel periodo in cui Budapest era internazionale e cosmopolita, ricca e in crescita, bella e splendente.
Patrizia è una donna alta si e no 1 metro e mezzo, il marito invece è un tedescone forzuto e simpatico e mezzo sordo. Si esibiscono con bellissimi cavalli bianchi e neri e con cani huski, tutti di alta scuola, si , che mi mostrano orgogliosi. I cavalli son belli, evvero, ma io ho occhi solo per gli animali che ho visto davanti alle loro roulotte. Patrizia è arrivata cosi’, dalla Spagna, e han messo le due roulotte, una per i genitori e una per le figlie, in un piccolo spazio all’aperto tra il circo e lo zoo. Tra l’uscita laterale del circo e il muro che lo separa dalla zoo ci saran 10-12 metri.
Quando era Marzo Aprile ed era ancora freddino facevam lezione dentro la roulotte, non ci sono finestre che dan sul davanti, ci concentravamo, ma ogni tanto nel bel mezzo della lezione si sentiva un forte
ROOOAAAARR,
ROOOOOOAAAAARRRRRRRR.
lungo e infastidente, è la tigre. la tigre che sbadiglia. Io strabuzzo gli occhi ma lei invece non fa una piega “Che pizza, tutto il giorno cosi’ a partire dall’alba.” Sic
Già perché lo spazio esterno è ristretto e la roulotte delle figlie è piazzata giusto di fronte alla gabbia delle tigri e la gabbia dei leoni del circo. Mi spiego, dalla roulotte apri la porta e a circa 1 metro c’è la gabbia, anche meno. Quando vado ho provato a guardarle negli occhi le tigri e a nn mostrare paura protetto dalla grata, e mi son sembrate come gli orsi di Herzog, nessuna emozione, solo noiosa e istintiva vita dentro di loro.
“I nostri cani invece cacciano un ullulato collettivo appena spunta il sole e poi zitti..”. prosegue la bambina e poi di solito sgrida Pamelo, il coniglio bianco dalle orecchie rosa che hanno come animale domestico.. Tutte le attenzioni sono per questo coniglio, mica per i felinidi di 200 Kg là fuori.. “Pamelo ha due mogli, una in Italia e una in Spagna, è un gran discolo, se non stai attento si mangia le piante.” Tutta la famiglia è così: son stati allo zoo, han passato tutto il tempo vicino alle caprette, mica dalle scimmie o dagli elefanti, a quello si che son già abituati..
E’ un mondo straordinario che a loro pare cosi’ normale.. Ogni tanto vengono gli altri artisti rimasti nei paraggi per allenarsi, vengono a a chiedere dello zucchero o una radiolina, i vicini sono le acrobate mongole, o il bohoc, il pagliaccio, non è un politico locale, ma è un venezuelano e parla italiano.
la bambina è sveglia e intelligente, e fa domande difficili tipo “Professore, chi ha creato il mondo Dio o il Big Bang”... Poi a Maggio che era più caldo la lezione le abbiam fatte sulla verandina, li’ c’è un salotto in vimini, alla mia destra la bimba, davanti a me le tigri, placide, che si muovon lente e controvoglia, che puzzano molto e ogni tanto latrano. Solo una volta le ho viste infervorarsi. Al momento del pranzo, quando il domatore le separa una dall’altra con delle grate e poi butta dentro dei pezzi di carne enorme da delle botole, solo allora si calmano, si stendono quiete e sbocconcellano questo pezzo di carne da 20 chili che è il loro pasto.. La bambina mi dice pure che la carne è carne pregiata che arriva dalla Scozia. Ho sempre desiderato essere una tigre.
Quando vado verso le 4 nel finesettimana arrivo durante lo spettacolo, in genere vedo Patrizia, truccatissima come una mignotta, il costume di scena, per lei è normale e io non rido, poi arriva Antonia, la figlia grande, lei è contorsionista, sui 18 anni, e io ho visto “Amici miei atto II” e so come vanno le cose, nn posso fare a meno di guardarla un po’. Allora non mostro imbarazzo e chiedo com’è andato lo spettacolo, bene, fa, c’era anche pubblico.. i tanti marmocchi che affollano sempre il circo e qui il circo è amato e son tanti..
Alle e tigri eran sempre lì, che mi guardavan da dietro le sbarre. Un giorno allora ho chiesto, “ma come mai che le tigri non si esibiscono mai?..”
E ho scoperto che anche le tigri han la loro storia. Son giovani tigri, a Febbraio al loro primo spettacolo hanno aggredito i leoni, e da allora non si esibiscono più, le han già vendute, si aspetta solo che il compratore venga a prenderle e portarle via….