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Tuesday, 19 September 2006
L'Ungheria in piazza. Lunedi' notte

Ascolto inforadio (97.8MHz) di notte, che qui mi dicono essere l'unica emittente libera, capisco poco, ma capisco di auto date alle fiamme, la 4a auto, la 5a auto, ancora tanta gente in piazza, cori, e di gente entrata nel palazzo della Magyar Televizio (tra l'altro un palazzo splendido, enorme, tra §Szabadsag tér e Nador utca, ex palazzo della Borsa Affari).

Corrispondenze da vari inviati nella piazza, poi chiamano al tel anche lavoratori della Magyar Radio, gente nel palazzo assediato, si usano anche loro questa parola, ostrom, voci agitate, preoccupate, anche se non si sentono in pericolo,

domani è un altro giorno..


Posted by alessandro grimaldi at 12:52 MEST
Updated: Wednesday, 20 September 2006 00:52 MEST
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Monday, 18 September 2006
L'Ungheria scende in piazza. Lunedi'
 

Oggi chiedo un paio di volte in giro qui per il condominio, ci sono novità? No nessuna, niente di che. Leggo giusto che è rimasto tutta la notte un piccolo presidio di 50-60 persone e che proteste ci son state anche nelle altre città del paese, Fehèrvàr, Gyor, Szeged, Kecskemet..

 

Ancora verso le 22 Peter fa, vieni in piazza? Ci sno almeno 20.000 persone, viene anche mia madre stavolta..

 

Appena arrivati c’è un carrettino elegante in legno con la scritta birra alla spina in cima. “Komfortos manifestacio” fa la mamma di Peter ed è un bel dire, piu’ avanti chioschetti che vendono coca  e pretzel. .

 

C’è più gente in effetti, la tv diceva 10.000-20.000 ma forse un po' meno che è già tardi. Anche perchè piove anche oggi, (ci hanno una sfiga).

Ci sono comizi improvvisati, un palco e microfoni, bandiere dell’Ungheria un po’ dappertutto, tipi strani, barboni, occhi che luccicano, cori da stadio per l’Ungheria. La voce di un barbone che passa: fanc... la putt.... di sua mad... quella cag... è la voce del popolo. Ci avviciniamo all'ingresso del Parlamento, perché la mamma vuole vedere i soldati (li han visti in TV e li vuol vedere dal vivo): i cancelli del Parlamento son chiusi e quindi ci sono un buon 20 metri transennati prima dell’ingresso, nel mezzo una catena di poliziotti, saranno un centinaio, uno accanto all’altro.

 

Proprio di fronte il Parlamento, il grande parlamento in riva al Danubio neogotico perchè diveva essere come il Parlamento per eccellenza, quello inglese, sotto i portici del ministero dell’agricoltura si è radunata l’estrema destra. Sul palco dei comizi si alternano voci di donne, uomini della piazza, fischi e applausi. I manifestanti sono un po’ più colorati. Vecchine, spazzini, gente comune, intellettuli, giovani ocn le bicilcette, curiosi. A un tratto la gente si muove di colpo, ci si sposta a Szabadsag tér (piazza della libertà) a un centinaio di metri, dove c’è la sede della Magyar Televizio, la televisione di stato. Qui non ci sono cancelli, davanti all’ingresso 5-6 file serrate di poliziotti con baschetti e scudi protettivi, saranno una cinquantina la gente pressa, è tanta, in prima fila i più scatenati, piovono bottiglie sui poliziotti, manganellate, lacrimogeni, spruzzi di estintori. Ho un po paura. Insomma si assedia la sede della TV, come si fosse sotto il regime e la censura. Arrivano ciclostilati, giornali improvvisati, urla, cori, la gente è eccitata. C’è chi ricorda che anche nel 1848 la rivoluzione inizio con l’assedio alla sede della carta stampata  enel 56 con le manifestazioni sotto la Magyar Radio e questo è essere ungheresi, anzi magiari.

 

Due in bomber nero sulle espongono una bandiera della Grande Ungheria che spicca dietro il nero dei poliziotti in assetto da battaglia urbana. Applausi.

Domani lavoro, mi allontano per prendere l'ultima metro, le rivoluzioni le fanno i giovani, dall'altra parte della piazza c'è l'ambasciata americana, in mezzo il monumento all'armata rossa, un obelisco con la stella rossa in cima, ma lì è tutto tranquillo, mentre torno Budpaest ritorna una città quieta con i turisti in centro e la gente nei locali, mentre sulla Baicsi Zsilinsky e sul'Andrassy s'odono camionette della polizia a sirene spiegate.. 

 

Intanto Gyurcsany è andato  in Russia, a incontrare Putin. Il presidente della Repubblica ha detto che lui non h il potere di far cadere il premier e comunque è una questione morale, più che altro e depreca questo. Di Orban non mi dicon niente, quindi nn deve aver detto niente di epico.

 

Come avet capito, ho un po’ di cazzi, son stanco e domani lavoro e mi piace lamentarmi, ma volevo scriver qualcosa di queste giornate, leggetele e rileggete il blog tra qualche giorno, queste cose le voglio racconta meglio (scriverle meglio) e ragionarci su, perché o signori governi ladri e che pensano agli interessi loro e dei loro amici son dappertutto, così come i media governati da grandi gruppi di interesse che manipolano l'informazione,

ma questo significherebbe gli statunitensi in piazza  a Washington o la gente che rovescia il cavallo della RAI dopo aver manifestato per giorni contro Minun? O a Cologno per chieder la testa di Fede e Mentana sant subito?? Allora o gli ungheresi hanragion a muoversicontro questo stato di cose, che non van bene, o sono ancora come si diceva 10 anni fa una democrazia in transizione, che scende in piazza e assalta la TV, perchè ancora non sa muoversi con i normali canali democratici, denunce ricorsi, manifestazioni organizzate, cortei, sfiducia in parlamento, interpellanze parlamentari, impeachment del presidente, ricordo che è un paese UE, con tutti i diritti costituzionali che ci devono essere,

 

Il paragone più vicino nel tempo che si poteva ieri era quello con Parigi contro il CPE, il lavoro flessibile etc, ma quelle in fondo erancortei degenerati in scontri con la polizia, così come il G8 a Genova, insomma la popolazione non era scesa in srada a chieder giustizia sommaria perchè esasperata..

 

E poi comunque qui c’è una repubblica, partiti di opposizione, libertà di stampa, di sciopero, di manifestazione, quasi tutti hanno in casa 50 canali televisivi via cavo, c'è Magyar TV1 e Magyar TV2, certo, ma poi DUNA TV (la tv per gli ungheresi all'estero), RTL TV, Hir TV (il canale delle notizie), Viasat, etc etc, insomma non c'è solo la rai1 del 68, e poi5-6 canali tedeschi, che qui moltissimi parlano tedesco, BBC, CNN, Rai1,..

 

L’economia è in crisi dicono, è peggiorato il rapporto deficit/PIL insomma i conti pubblici son peggiorati  ma comunque la crescita è al 3%, la disoccupazione al 6%, il paese è nel’UE, ci sono italiani in giro per la città..

 Cmq nche domani succederà qualcosa e inforadio trasmette nonstop

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 19 September 2006 12:44 MEST
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Sunday, 17 September 2006
L'Ungheria scende in piazza Domenica

Se questo blog ha un senso mi fermo con le cazzate perché ora ha davvero qualcosa da raccontare.

 

Le cose accadono in fretta, questo è il momento delle immagini, quello delle riflessioni verrà dopo.

 

Domenica sera faccio un giro per vedere se qualche posto sottocasa trasmette Parma-Milan, il giro è infruttuoso, mi compro una Aszok fredda all’ABC sottocasa e me la sento alla radio. Verso le 22.30 scende Peter: “ah ma stai lavorando? È successo un casino, c’è una grande manifestazione  a Kossuth tér, la piazza del Parlamento, vuoi venire, ci son tutti gli amici..

 

Mentre aspettiamo il filobus mi racconta che mentre io trascorrevo una pigra domenica, verso le 16 la radio trasmetteva, poi ripreso da tutte le TV, un discorso di Gyurcsany, il presidente del Consiglio, un discorso privato, insomma doveva rimanere tra loro e loro,  alla direzione del partito, o al suo gruppo parlamentare (il 43% del Parlamento) esattamente nn ho capito, in cui dice testualmente  “ In 4 anni di governo elkùrtàtok (che ho capito sintetizzi in un’unica parola “abbiamo fatto le cose a cazzo e li abbiamo inculati per benino)” ora il paese è nella merda, negli ultimi 2 anni il nostro unico intento era nascondere tutto, raccontar bugie e pensare a rimanere in sella alle prossime elezioni (vinte nell’Aprile 2006 per un pugno di voti) eccetera eccetera. Il riferimento è all'economia ungherese, dati occultati e replica alle accuse dell'opposizione che era solo disfattista. Dopo le elezioni una finanziaria molto dura.

Arriviamo in piazza, piove e c’è gente non tantissima, saremo 5000 forse, vediamo i nosti amici, grida sporadiche “Elkùrtatòk”(ora sapete che vuol dire) “Dimettiti” “Gyurcsany vattene via” (in ungherese suoa un po’ più volgare, è quello che si dice al cane, a metà tra il pussa via e il fuoridaicoglioni). La gente si è radunata spontaneamente, un po’ chiamata dalla TV, facce normali, ragazzi, coppie, estremisti di destra con bandiera di Arpad a strisce bianche e rosse.

Gyurcsany è subito apparso in TV per spiegare tutto dicendo che lui è l’unico politico che dice le cose come stanno, che nn si vergogna di dire che le cose van male e bisogna rimboccarsi le maniche. L’unico che ha il buonsenso di fare autocritica. Anzi ha messo tutta la trascrizione del suo discorso sul suo blog (oh fratello..) che da buon populista porta da un po’ prima delle elezioni e continua tuttora per far vedere come è vicino alla gente. 

Il capo dell’opposizione Orban Viktor ha detto che parlerà solo il giorno dopo.

Dopo 30 minuti i ragazzi lasciano le ragazze in mezzo alla piazza sotto la pioggia (mah) e andiamo a cercare un baretto per una birra. Il bar ha anche la TV che trasmette uno speciale sullo scandalo e le manifestazioni.  A casa non ho TV, sento pezzi del nastro incriminato, in effetti le parolacce ci sono tutte, colpisce il discorso che è pesato e scandito come davanti a una platea, non certo intercettazioni o microspie nascoste.

Un vecchino si aggira con una candela accesa e ne è tuto fiero.

 

Le ragazze ci raggiungono, dopo un po’ si torna a casa.

Discorsi di politica, di Gyurcsany vi ho detto tutto, l’uomo più ricco del paese, capo del MSZP, il partito socialista magiaro, erede dei comunisti (il partito socialista magiaro dei lavoratori) faccia da Herry Potter, ex leader dei Giovani Comunisti prima dell’89, controllore delle TV nazionali, 43 anni, da 2 anni capo del governo e appena rieletto. Ha vinto le elezioni di un soffio, ha imposto una stretta al paese, gravando sui ceti medi e sugli statali. Non esistono TV libere, tutte sotto i controllo del governo, c’è RTL, ma è un canae di proprietà tedesca, poco impegno politico e film e formula1.

 

Il clima politico è arroventato poi da due avvenimenti:

- l’elezione del sindaco di Budapest, votazioni il 1 Ottobre prossimo, dove è ancora gran favorito Demsky Gabor, sindaco di Budapest da ben 16 anni (cioè dal crollo del comunismo), liberale, alleato di governo dell’MSZP anche s appena eletto il partito liberale era il maggior partito di opposizione al vecchio regime. I suoi motti elettorali sono: “Budapest la nostra città “e “il secondo sindaco più longevo d’Europa”. Nei manifesti è un bell’uomo, un gran figo.

- siamo a poco più di un mese dal 50esimo anniversario dei fatti d’Ungheria. L’episodio più cruento prima dell’invasione fu un massacro proprio in Kossuth tér.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 19 September 2006 12:56 MEST
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Saturday, 16 September 2006
piu forte e' una cultura e ...

Certi giorni mi capita che mi sento straniero, perchè mi ci fanno sentire. Come oggi. L'Ungheria è un paese molto unito e coeso che ci pensa due volte prima di. Più tardi mi è capitato sott'occhio un passaggio di Negroponte e cordialmente inoltro nel blog:

«Uno dei fondamenti di un buon sistema di innovazione è la diversità. Si può dire che più forte è una cultura (nazionale, istituzionale, generazionale o altro) e meno si presta ad accogliere il pensiero innovativo. Credenze condivise e ben radicate, norme largamente diffuse, standard di comportamento e di procedura sono tutti nemici delle nuove idee. E una società che si vanta della propria omogeneità e armonia interna sarà molto restia ad accettare nel suo seno un modo di pensare poco ortodosso…….Una cultura molto eterogenea, all’opposto, incoraggia l’innovazione…». (Dalla prefazione di Nicholas Negroponte a "Top 20 Le tecnologie emergenti" di Alessandro Ovi, editore Luiss press University 2006)

 

A me Negroponte, e tutti questi pseudoguru del futuro che verrà che si pongono questioni e dan risposte a cui forse solo il buon Dio o Kapuscinski potrebbe  rispondere bene mi stava abbastanza antipatico, ma la mia cultura molto eterogenea me lo ha fatto leggere comunque, casomai ci avessi trovato qualcosa di buono.

Infatti così è stato.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 19 September 2006 00:36 MEST
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Friday, 15 September 2006
la cura e' peggiore del male

<<un altro giornalista (Robert Scheer) disse della Fallaci dopo averla intervistata nel 1981: "Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito dispiaciuto per gente come Khomeini, Gheddafi, lo Scià di Persia o Kissinger: tutti fatti oggetto della sua collera".>>

(Repubblica.it di oggi)


Posted by alessandro grimaldi at 15:19 MEST
Updated: Monday, 18 September 2006 20:21 MEST
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Wednesday, 6 September 2006
Faludy Gyorgy (Budapest, 22.9.1910 - ivi 1.9.2006)

Lunedì 4 ero a un concerto di una band rock-blues anni 80 ungherese, gli Hobo blues band. a metà concerto chiedono un minuto di silenzio per Faludy Gyorgy. Tutti tacciono. Faludy Gyorgy è morto vened’ scorso han detto.

E’ un nome che conosco anch’io, un poeta, ultranovantenne, famoso e scandaloso.

C’è che quando mi illudo che la lingua ungherese sia più facile da leggere in versi prendo in prestito un libro di poesie, e da una biblioteca pubblica di un piccolo paesino avevo preso una sua raccolta complessiva “Suono di tamburi nella notte” o qualcosa del genere, qualche lirica era discreta, ed ognuna aveva in calce data e luogo, le ultime erano a Toronto, le prime a Budapest, poi tanta Europa, Francia, Germania, Svizzera, Sud Italia, Spagna, Argentina, Algeria, Isole britanniche, Taipei, (mi sembrava di ripercorrere la biografia di Marai) in mezzo tra gli anni 50 nomi di piccoli paesini dell0Ungheria centrale, dove i comunisti li mandarono alla rieducazione, sbagliando a carcerarlo poco prima dell’ottobre 56, che ci fu la rivoluzione e fuggi’.

Faludy Gyorgy? Fece la piccola bibliotecaria dl paesino di provincia, e storse il naso.. Quello con la moglie….. e i capelli… e faceva la faccia ancora che schifata.

Fu un uomo libero.

Questo blog gli dedica il seguente coccodrillo.

 

 

Faludy Gyorgy: un uomo libero

 

E’ venuto a mancare lo scorso venerdì 1° settembre 2006 all’età di 96 anni, Faludy Gyorgy, poeta, scrittore, traduttore ungherese. (Budapest, 22.9.1910, ivi 1.9.2006)

Tipica figura dell’ungherese patriota, esule, poliglotta e viaggiatore, studiò a Budapest, Vienna e Berlino; acquistò notorietà a 24 anni per le sue traduzioni libere del poeta francese Villon. Non si piegò a fascisti e comunisti, lasciò per 60 anni il suo paese e diresse dall’estero le riviste letterarie degli esuli ungheresi. Visse a Toronto per 21 anni. Tornò in Ungheria trionfalmente nell’89. Come tutti gli ungheresi amò il suo paese. La sua opera piu’ famosa è “i miei giorni felici all’inferno”, Londra 1962.

 

Fu un uomo libero.

Negli ultimi anni della sua vita divenne famoso per i suoi ostentati lunghi capelli bianchi da novantenne e per il suo matrimonio con una scrittrice ungherese di 26 anni. con cui passeggiava per le strade di Budapest. Una loro foto senza veli è apparsa sull'edizione ungherese di Playboy. 

 

Tutti si voltavano. Tutti lo ascoltavano. Il 2° o 3°  settimanale d’Ungheria per rilanciarsi aveva scelto lo scorso autunno come campagna pubblicitaria un manifesto con il suo volto stilizzato, in tratti bianchi su sfondo scuro e la scritta: “Se Faludy Gyorgy dirà qualcosa lo leggerete su Héti Nemzeti


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Monday, 18 September 2006 20:25 MEST
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Sunday, 3 September 2006
A Buda si dice messa
 27"Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo." Gc 1,17-18.21-22.27. (Lettere di San Giacomo apostolo, 2a lettura, 22a domenica del tempo ordinario, 3 settembre 2006)

 

A Buda si dice Messa in Italiano, la domenica alle 10, nella Chiesa dei  Cappuccini di Fö utca, e  io ci son stato oggi, che per me il 4 Settembre è un giorno che non si può dimenticare.

Credevo di trovare una chiesa di massoni e figli di imprenditori di import-export con gran-donne in pelliccia anche ad Agosto e cavalieri de lavoro, invece la chiesa è mezza vuota e c’è un francescano che passa tra i banchi a salutare i presenti, poi arriva pure da noi, fra Leopoldo ci chiede da dove veniamo e se siamo in gita che mai ci hai visti. Un frate in saio francescano cinta di corda e sandali, in una gran Chiesa barocca di Buda con sopra all’altare un’adorazione di Maria, al posto della classica crocifissione, e subito accanto i magiarissimi e San Làszlo e Santo Stefano con corona in capo (primo re di Ungheria, anno 1000).

 

Arrivano in ordine sparso vari italiani con i figlioletti, per lo piu’ padri con bimbi in passeggino, segno che gli italiani qui son giovani e prolifici. Poi entra un tipo con la tuta grigia dell’Italia, abbronzato e col pizzetto, bassino e muscolato e lo sguardo concentrato dei timidi “Quello è Dolcetti” *. Uh. Dolcetti si sistema da solo un po’ dietro di noi tra gli ultimi banchi.

 

L’inizio della messa è folgorante.

Il parroco si congratula per il 35esimo anniversario di matrimonio di Sergio e Andrea, che così sembra una coppia di fatto passata a Budapest dopo il 68 per vivere più in tranquillità lontano da occhi indiscreti, e invece è un’Andrea nome femminile ungherese, ai primi banchi sul lato sinistro accanto al marito. Visti da dietro hanno tutti e due i capelli corti.

 

Poi si saluta ai primi banchi lato destro il rappresentante del sindaco di Aviano (un omone in fascia tricolare) insieme ad altre tre persone, c’è pure il diacono. Ieri hanno benedetto davanti alla chiesa una statua in onore del beato Marco d’Aviano.

Ieri 2 Settembre era il 320esimo anniversario della liberazione di Buda, dai Turchi, dai Musulmani (dice il prete con una pausa politica studiata e ad effetto), il giorno dopo nella Cattedrale di San Mattia (il Matyas Templom) al Castello di Buda, fu nuovamente celebrata dopo quasi cento anni la Santa Messa, officiata da Padre Marco di Aviano, patrono degli italiani di Buda e di riflesso di Pest e dunque un po’ mio, dopo San Nicola.

 

La messa scorre tra le voci dei bambini che piangono e giocano coi genitori in fondo alla chiesa e che rimbombano tra le alte volte della Chiesa. Allo scambiatevi un segno di pace il prete scende dall’altare e augura la pace stringendo la mano a tutti uno ad uno, passando tra i banchi.

La benedizione ce la dà all’aperto davanti alla nuova statua, un Beato Marco un po’ inquietante che spunta dalla viva roccia col crocifisso in mano e c’è pure un santino del Beato Marco d’Aviano per ognuno.

 

Poi dopo la messa c’è caffè per tutti in sagrestia, classico appuntamento del dopomessa, questa volta con torte al marzapane portate da Sergio e Andrea. Dolcetti invece è rimasto solo e in disparte per tutto il caffè, come se non fosse l’allenatore della terza o quarta squadra di calcio più blasonata d’Ungheria.

Ci son gran sorrisi, la torta è buona, ed è bello vedere che i frati fan di tutto per creare un sano clima da parrocchia italiana unita anche nel cuore di Vizivaros.

 

Forse solo uno in Chiesa oggi ha avuto un groppo in gola nella seconda lettura. Oh mio Signore.   

 

  *Aldo Dolcetti, ex n.10 del Pisa di Anconetani serie A, anni 80, attualmente allenatore dell’Honved Budapest.   


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Wednesday, 6 September 2006 00:28 MEST
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Thursday, 24 August 2006
Ripartenze

Di nuovo a Budapest o cari e appassionati lettori del blog, dopo un’estate di ozi sull’Adriatico.

 

Rivedo le vecchie strade, ascolto la gente che parla e ora capisco buona parte o almeno il senso del discorso, ho ripreso il lavoro.

 

E allora ricominci questo blog ormai pieno di ripartenze, un po’ come la vita (Vogliatemi bene: ho evitato di dire che la vita è come una scatola di cioccolatini…). E come ulteriore ripartenza vorrei citare un piccolo brano di Kapuscinski quello vero,

 

che questo brano guidi sempre  i miei passi:

 “Infischiandosene delle usanze coloniali, Malinowski piantò la tenda in mezzo a un villaggio e si stabilì tra la popolazione locale. Non fu un’esperienza facile: nel suo diario si trovano continui accenni a preoccupazioni, sentimenti negativi, crisi e depressioni.

L’abbandono della propria cultura si paga a caro prezzo. Per questo è così importante avere un’identità precisa, e la certezza della sua forza, del suo valore e della sua maturità. Solo in questo caso l’uomo può confrontarsi senza paura con un’altra cultura. In caso contrario, si rintanerà nel suo nascondiglio, isolandosi dagli altri. Tanto più che l’altro è uno specchio nel quale ci riflettiamo – o che ci smaschera e ci denuda, cosa che tutti preferiremmo evitare.


Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Sunday, 3 September 2006 21:54 MEST
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Tuesday, 25 July 2006
Non sono piu un extracomunitario

Sono in Italia, qui un po’ spaesato ed ho persino la TV con tutti i canali italiani. La notizia di ieri (pur sepolta tra guerre varie) è che son stati concessi dall’Italia ulteriori permessi di lavoro per gli extracomunitari con buona pace della Bossi-Fini. E giu’ polemiche di Calderoli, fascisti e sedicenti partiti di valori liberali.

Mi sembra di capire anche qualcos’altro come notiziola in calce, qualcosa di importante per noi, italiani d’ungheria, ma nn ne son sicuro, aspetto a gioire e mi scoraggia comprare il quotidiano il giorno dopo per nn esser costretto a dover leggere tra le righe anche lì.

 

Ricordo che quando traslocai, da O utca a Damjanich utca, mi aiuto’ Giuseppe eravam pieni di valigie e buste, e io dissi “sembriamo 2 albanesi” senza ironia perché da noi a Bari gli albanesi sono arrivati con tante buste.

Quando poi Giuseppe trovo’ lavoro presso una grande ditta europea con filiale a Budapest si fece tra mille problemi tutti i documenti, permesso di lavoro, permesso di soggiorno, certificato di residenza (il lakcim,$ che qui è molto utile) etc. e commentava: mi han trattato male, come un albanese, e me l’hanno pure spiegato, è che voi trattate cosi gli Ungheresi in Italia. È vero noi qui siamo come albanesi.

 

In Italia gli ungheresi son trattati come se fossero extracomunitari e vige la reciprocità, quello che facciamo a loro in Italia fanno a Giuseppe ed Enrico qua. Da quando ci fu l’allargamento dell'UE il 1 Maggio 2004 (il 1 maggio perché eran paesi postcomunisti no?) ci fu anche qui la libera circolazione dei beni e dei capitali e dei servizi  ma nn la libera circolazione dei lavoratori* che va bene per la vecchia europa, ma nn per i giovani fratelli del centro Est, che i tedeschi temevano orde di banchieri polacchi a rubargli il lavoro tra le banche di Francoforte, o operai specializzati cechi nella grandi industrie automobilistiche. In Italia quote di ingresso, come extracomunitari (solo i veri paesi liberali UK, Irlanda, Svezia avevano aperto i confini dall’inizio). In piu’ una postilla: ne riparliamo tra 2 anni, cioè giusto il 1 Maggio scorso. E io che ero informato, allorchè discutevo con l’ufficio amministrativo il mio contratto dicevo fiducioso il primo maggio forse cambia la legge e tutto sarà piu’ semplice e mi guardavano come si guarda un povero sciocco.

 

Infatti a Maggio la Spagna, Portogallo, Grecia, Finlandia han levato le restrizioni; altri hanno aperto i cordoni per particolari settori, l’Italia che discuteva se si poteva governare con ¾ di voto in piu’ al senato, niente.

 

Poi oggi leggiucchio la stampa straniera e sorridente posso scrivere oggi che

LeMonde.fr titola invece: <<l’Italia apre ai lavoratori dell’Est e regolarizza 517.000 clandestini>> e prosegue:

 Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, si è felicitato caldamente con l’Italia, venerdì 21 luglio, per la sua decisione di i aprire le sue restrizoni sul mercato del lavoro nei confronti dei cittadini dei nuovi Paesi membri dell’Unione Europea. La decisione di eliminare le quote di ingresso per i paesi dell’alargamento (ad eccezione di Malta e Cipro) è stata annunciata venerdi dal governo di Romano Prodi.

<<. Da oggi in poi uno potrà essere Italiano in Polonia e Polacco in Italia, tutti siamo cittadini europei con gli stessi diritti>>, ha detto Giuliano Amato, il ministro dell’interno.

Ahl’Europa Unita..

  

 

*Every citizen of the EU has the right to work and live in another Member State without being discriminated against on grounds of nationality.      

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
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Sunday, 9 July 2006
Campioni del mondo

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Thursday, 27 July 2006 16:14 MEST
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Tuesday, 4 July 2006
Germania -Italia 0-2

"Tutto intorno a noi si imbeve con un'aridita' virginale di un ardore italiano che certo sembra alla carne dell'uomo pieno di tenebre schiave e alla fibra da vegetali che non amano dare succhi allo straniero" (Marinetti - L'alcova d'acciaio)

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Thursday, 6 July 2006 11:41 MEST
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Tuesday, 27 June 2006
D O M A N I A C C A D R A '

Fatti previsti nel mondo domani, mercoledi 28 giugno 2006

=> Ottawa, Canada. Visita del primo ministro giapponese Junichiro Koizumi.
=> Addis Abeba, Etiopia. Riunione dell'Unione africana per discutere del contingente di pace da inviare in Somalia.
=> Berlino, Germania. Riunione del Congresso mondiale
ebraico.
=> Poznan, Polonia. Visita dei presidenti della Repubblica Ceca, della Germania e dell'Ungheria per commemorare il cinquantesimo anniversario della rivolta operaia di Poznan

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
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Thursday, 15 June 2006
La Lunga ripresa del blog
x Sz. B. Mi son fatto attendere; ora che il blog riprende, la prima entry diventa un’editoriale programmatico o una riflessione sul cammino scritto fin ora. Quando ne parlo in giro di codesto blog aggiungo subito che nn ci sono troppi cazzi miei, il blog si chiama /budapest e parla di budapest, Ungheria e ungheresi, l’Italia vista da qui e i connazionali. (la Claudia lo ha definito blog “atipico” e potrei sottoscrivere) e gli ungheresi che sono un popolo difficile da capire anche per Enrico che qui ci bazzica da un po’ ed ama tanto i popoli slavi ed e' capitato proprio invece tra quelli che slavi nn sono. A Pasqua in Italia leggevo Coetzee, “il maestro di Pietroburgo”, che parla di Dostojevski esule che torna da Dresda a San Pietroburgo con un passaporto falso perche' il figlio si e' suicidato, va dall’affittacamere dove il figlio dormiva, dopo 2 giorni mentre siede sul letto del figlio e scoppia in lacrime, davanti alla padrona di casa e alla sua bambina di 9 anni e Coetzee dice “L’uomo ha imparato a non nascondere i suoi sentimenti”. L’anima slava e' questo. Gli ungheresi pero’ nn son slavi e a volte tendono a fare i duri cosi’ tanto che a volte sembrano usciti da l’”Invasione degli ultracorpi” classico della fantascienza di Don Siegel con gli alieni han succhiato ogni anima e sentimento e lor son solo corpi e capelli corti con gli occhi azzurri appiccicati alle orbite che dentro vedi il vuoto spinto. E’ forse questo unito a un po’ di altri atteggiamenti e modi di fare dei magiari che ha fatto dire cosi ad un mio connazionale qui a Budapest: “li detesto” cosi’ a bruciapelo in cucina mentre si parlava di tutt’altro. E ogni tanto quando le cose van storte lo ripeto anch’io e mi viene dal cuore, anche se poi un po’ ci si pente perche' qui ci stan tante cose belle e ben fatte e questo e' lo specchio di un popolo. come Bari lo e' dei baresi. C’e' poi che in questo mese a Budapest Antonella mi ha portato un romanzo di un americano, ambientato tra spatriati americani nella Budapest del 1990, cioe' subito dopo il comunismo. Oggi son giunto alle ultime pagine: dei 5 amici il primo fa un sacco di soldi vendendosi l’anima, uno torna psicolabile in Canada, etc. etc. e leggo sulle labbra di un americano di origine ungherese ad uno un po’ nelle pene d’amore: “Devo ammettere che mi hai un po’ deluso John Price. Hai permesso a te stesso di di diventare uno di quesi noiosi piccoli mendicanti che vanno in giro a implorare la gente di condividere i loro sentimenti. Ci ho pensato molto. Non funziona. Ci ho pensato in modo molto sistematico. La gente che parla dei propri sentimenti e' triste.” La entry voleva finire qui, ma poi vado avanti di mezza pagina e.. Loro sono in macchina, e si allontanano da Budapest. Dopo un po’ lo stesso tipo aggiunge: “Pero' va bene piccolo mendicante, va bene allora eccoteli i miei bei sentimenti: io detesto questo posto, detesto questa lurida piccola citta', detesto gli ungheresi, amico, e tutte le loro ..... ok, il seguito quando e a tempo debito.., perche' io qui ci vivo, amico mendicante

Posted by alessandro grimaldi at 18:54 MEST
Updated: Tuesday, 1 August 2006 20:41 MEST
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Friday, 26 May 2006
spigolature
25 maggio 2006 - Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha ricevuto questa mattina una telefonata dal suo omologo iraniano Manouchehr Mottaki, che gli ha voluto esprimere i suoi piu vivi rallegramenti per il suo nuovo incarico e gli ha formulato i migliori auguri di buon lavoro

Posted by alessandro grimaldi at 14:35 MEST
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Saturday, 13 May 2006
La vie en rose
Per tornare a casa dopo le 23.30, quando l’ultimo filobus n.70 e' ormai passato e bisogna affidarsi ai notturni ora so bene che mi basta arrivare sull’Erzsebet korut, tra la Kiralyi e la Wesselenyi utca e attraversare le strade male illuminate del mio amato VII distretto per 10-15 minuti. Ma agli inizi ero novellino e provai col 7 notturno, per arrivare a Keleti e da li’ a casa. La grande stazione e l’insalubre Baros te'r piena di barboni e mignotte mi impauriva ancora e cosi' scesi alla fermata prima, perche' li’ avevo paura. Tanto cosi' allungo solo di 5 minuti. Sbucai subito in una piazza con piante e fiori recintata dentro cui spiccava una chiesa alta buia e imponente, ristrutturata, in mezzo ai palazzi ai 4 piani inizio secolo. la chiesa di Rozsa utca, via della Rosa, una parallela di Sziv utca, la via del cuore e pensai che potessi conquistare le ungheresi con una rosa, data dal cuore, ma allora ero un novellino. Oggi questa rosa rispunta nei discorsi al tavolo da pranzo con le mie nuove coinquiline dal nord della francia che son simpatiche anche se fanno pasta come contorno. “Com’e' andata oggi? non c’e' male fanno, solo che eravamo un po’ tristi, sai beh, insomma, ieri uno del nostro gruppo del programma Leonardo si e' suicidato ed eravamo un po’ scioccati..” ma dai per cosi’ poco.. che vuoi che sia, ora e' certamente in un posto migliore.. Mi trattengo dal dire questo, tanto piu' che il suicida era un ragazzo italiano, di 23 anni, del centroitalia, meglio nn san dire, era qui come loro da 2 settimane, ancora nn si era adattato e il suo inglese nne ra un gran che’, ma il suo male era evidentemente piu' profondo,… Il padre era disperato, lui lavora in Romania e passa spesso da Budapest, era li' a chiedersi perche', perche' nn ha aspettato il padre che arrivava il giorno dopo per parlarne,.. e perche' invece in un caldo venerdi' di inizio Maggio e' arrivato in piazza della Rosa, si e' spogliato nudo, si e' arrampicato sulla facciata della chiesa di via della Rosa fin dove ha potuto e si e' lasciato cadere.

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 1 August 2006 20:51 MEST
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Wednesday, 10 May 2006
spigolature
Son contento che sia stato eletto al Quirinale un giovane senatore (cazzo, 81 anni...) ma mi accorgo che nel mio paese che qualcosa nn va se quando leggo il portale del primo o secondo giornale d'Italia per saperne di piu mi imbatto nella parte principale in:

Jovanotti: "Ha rigore morale pazzesco"

"Ieri sera sono andato a letto dicendomi 'speriamo che lo facciano Presidente', perche so che e un uomo di un rigore morale pazzesco e ora sono contento": cosi Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, incontrando i giornalisti a Milano, commenta l'elezione di Giorgio Napolitano. "Napolitano e l'ultimo della generazione dei costituzionalisti, dei resistenti, dopo - prosegue l'artista - ci dovremmo inventare qualcosa. Per ora sembra che abbiamo un presidente di cui essere orgogliosi".

da repubblica.it (e non da cioe.it)



e gia che ci siamo, avvertite Silvio che e in minoranza, voi che siete li' vicino..

15:07 Berlusconi: "Hanno eletto un militante"

Con Napolitano l'Unione ha eletto "un militante" a presidente della Repubblica. Lo afferma il premier dimissionario Berlusconi, parlando al Gr1 dopo la proclamazione dell'undicesimo capo dello Stato. "Il mio no a Napolitano - spiega Berlusconi - non e mai stato in dubbio" perche "avevamo chiesto una personalita che non fosse un militante di sinistra. E invece prima ci hanno proposto D'Alema, appena reduce da una campagna di offese e di insulti anche contro di me. Poi - continua - ci hanno indicato il nome di Napolitano, che ha una militanza di oltre cinquant'anni con i comunisti. Per coerenza abbiamo votato no".





Posted by alessandro grimaldi at 15:56 MEST
Updated: Wednesday, 10 May 2006 16:16 MEST
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Sunday, 30 April 2006
Uomini e no
Ho scoperto per caso all'Istituto di Cultura Cesare Pavese e sono ancora sotto perche' almeno fino ai 26 anni c'e' piu' di qualche tratto in comune nelle nostre storie. Allora ho preso il libro piu' famoso di Vittorini, il suo rivale letterario dell'epoca, "Uomini e no" un libro sui partigiani nell'inverno del 45 a Milano (trovato anche a 40 centesimi nell?edizione ungherese: Milanoi rapszodia. Szikra Kiadas Budapest 1949).

Verso la fine quando i nazisti han radunato a San Vittore un po' di gente sospetta perche' a quei tempi era giusto che ne dovessero morire 10 per ogni tedesco, leggo questo dialogo tra militi:

- Cos'e? - uno domando? - un barese?
- No, no, e' di Monza
- Cosi' scuro? sembra un barese
- Invece e' di Monza
- E perche? - domando' un milite - porta le pantofole?
- Si vede che nn guadagna abbastanza da comperarsi le scarpe
- Non poteva mettersi nella milizia?
- E' qui per la politica.
- E' qui per la politica?
- Io credevo fosse un ladruncolo. E' qui per la politica?
- I militi guardarono piu' attentamente Giulaj che ora stava rispondendo alle domande dello scrivano..
- Padre
- Vincenzo
- Madre
- Parisina
- Parisina come?
- Disse un milite: Cioe' e' contro la milizia

(Il barese Giulaj e' li perche' ha ucciso il girono prima uno dei cani del generale tedesco e morira1 sbranato dai cani)

Viste le seguenti considerazioni:

1) Il Giulaj (cazzo pure un nome quasi ungherese)
2) Al ritorno in Ungheria ho portato con me dei mocassini estivi eleganti e scarpe di cuoio dell'inverno in condizioni pietose da distruggere definitivamente. e ci sto riuscendo molto bene, son spaccati al tallone e 2 bei buchi nella suola e tagli di lato.
3) Sabato una tedesca taciturna all?apparenza lesbica mi ha detto: You are not italian (sono barese, cara) forse nn avevo i baffi neri come si aspettava. (qualcuno disse temete sempre le persone silenziose)
4) Alla parola cane mostro i segni che mi ha lasciato sul braccio destro un simpatico rottweiler anni fa e cito "Naked" di Mike Leigh: "I cani sono cattivi o stupidi".
Ho imparato che can che morde si dice -harapos kutya-
4) Alla milizia preferisco la malizia
5) Sono tempi in cui militi della terra di Bari muoiono nel deserto senza ragione vera

Io ho una paura FOTTUTA.
(E il libro l'ho riconsegnato oggi.)

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Wednesday, 10 May 2006 16:07 MEST
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Thursday, 27 April 2006
PACE a voi
Finora De Trizio era il mitico libero del Bari di Catuzzi, da oggi anche altro:

11:20 Pisanu: "Morti per la pace"

I militari italiani morti a Nassiriya sono caduti "per costruire la pace". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu nel suo intervento alla festa dei vigili del fuoco

Posted by alessandro grimaldi at 11:57 MEST
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Monday, 24 April 2006
Salto di generazione
Nella sala riunioni aziendale quando provo a commentare con molto tatto i risultati elettorali, mi sento dire: Berlusconi e' come Gyurcsany, son proprio uguali, gli uomini piu' ricchi del paese, e quindi con un passato nn certo pulitissimo alle spalle (certo oggi la P2 e' solo una porta x il pc, ma nuove prove su Dell’Utri mafioso ecco che saltan fuori...), a capo di forti lobby di potere, da 20 anni al vertice del paese con piglio autoritario, le TV son tutte loro, tutti dicono di non votare per loro, ma poi li votano in tanti…

Ma poi provoco l’ilarita' generale quando dico l’eta' dei nostri aspiranti capi del governo.
Se in Ungheria lo scontro e' stato tra due giovani rampanti di 42 e 44 anni, in Italia ci sono due uomini in l? con gli anni, in eta' da pensione mattinate al parco e figli che ti portan le pastarelle la domenica. Berlusconi e Prodi sono ultra-settantenni.
In Ungheria nn e' che hanno azzerato 2 generazioni: il commissario europeo ungherese, il presidente della repubblica ungherese, l’ex primo ministro eran sui 50-60 anni, ma e' che come in tutti i paesi con economia in transizione come si dice all’Est, loro si, i 30enni che eran gli uomini nuovi.

“Mi immagino il vostro parlamento” fa la grassona davanti a me e mima un esercito di vecchi arteriosclerotici. L’imitazione le riesce benissimo, con la sua pappagogia penzolante, frutto della troppa cipolla fritta nella pastella di panna e burro che da vera ungherese preparara per se' e il marito e che aggiunge 20 anni ai suoi 34 anni da carta di identita' (secondo me taroccata).

Oggi che si riunisce per la prima volta il nuovo Parlamento, accanto a un sublime pezzo di analisi politica LeMonde accompagna un articolo impietoso dove commenta dati alla mano il parlamento con l’eta' media piu' alta di sempre, il maggior numero di over 60 e il minore di under 40 mai visto, e gia' che c’e’ 2 parole anche sulla riconferma per altri 7 anni di un 85enne malfermo sulle gambe al Quirinale e l’inoxidables” Andreotti’ di anni 87 che lotta disperatamente con uno di 73 per la poltrona del Senato.

E giu’ considerazioni sull’eta' media degli italiani che sale perche’ in Italia si scopa con piu' attenzione e si fan meno figli. Ma forse oltrealpe nn sanno che da 15 anni (guarda un po’ da quando Silvio scesse in campo) ci son meno soldi e lavoro sicuro per noi giovani e chi si azzarda a metter su famiglia che poi si fa la fine della coppia di barboni sotto casa che han fatto un letto matrimoniale tra i portici. E nn sanno che la generazione politica successiva e' semplicemente schiacciata dai predecessori che nn si faranno mai da parte, tipo principe Carlo e regina Elisabetta,
perche' di certo nn han mai visto il secondo tragico Fantozzi, dove il protagonista chiusosi in casa per seguir tutti quei programmi demenziali con tribune elettorali alla fine sogna Craxi che lo illumina sulla politica italiana:

“Sgorbio, il mio obiettivo e' la stabilita'. Io voglio stabilrmi stabilmente nello stabile di Palazzo Chigi”

O ancora ricordiamoci della frase che il senatore a vita Andreotti si portera' nella tomba (da cui di certo resusciter? nelle notti di plenilunio) insieme a tutte le risposte su Ustica, l’Italicus, la stazione di Bologna e piazza Fontana:

“Il potere logora chi nn ce l’ha.”

Largo ai trentenni nella Repubblica Italiana.

Che il nuovo Parlamento viva a lungo, con affetto
Alessandro

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
Updated: Tuesday, 16 May 2006 17:16 MEST
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Sunday, 23 April 2006
Il treno dei desideri
Il mio ungherese migliora e riesco a fare un colloquio in ungherese, ma solo se il mio interlocutore ha voglia di comunicare, cioe se fa gesti, muove le labbra, ha voglia di parlare con un italiano e di sapere dove vive e perche' fuma quella marca di sigarette, se no son contro un muro indecifrabile.

A volte poi succede che con l’interlocutore nn si va tanto d’accordo ed e allora che mi sento davvero straniero, perche nn riesco a spiegarmi e a difendere le mie ragioni se ce le ho.
I vicini, alle ragazze, al lavoro, ai trucchi che uso per risparmiare sui biglietti del treno..

I treni, e' il mio primo impatto con l’Italia quando atterro a Roma o dov’altro e devo raggiungere il tavoliere, una giungla di tariffe, offerte, treni ok antimeridiani e promozioni notturne e treni ultimominuto, per viaggiare tradotti come bestie nei treni merci. Per sentirmi davvero libero vado alla stazione il giorno prima e chiedo un biglietto e affanculo a tutti.

La mia stazione ungherese e piccolina c’e' un solo capostazione nelle sue camere, e nella biglietteria una scritta rossa che dice che 5 minuti prima che arrivi il treno e' chiusa e il biglietto si puo fare anche sul treno quindi.
Allora in genere restavo un po’ di piu al lavoro bighellonando nella rete, per prendere il treno delle 15.36 che e un treno speciale, perche viene 1ora e 30minuti dopo il precedente (in genere vanno a intervalli di mezz’ora) e dopo 4 Km arriva all’Universita Cattolica dove il treno si riempie. Il treno allora diventa pieno di vita e di fighe, e molti stanno in piedi nel corridoio e il bigliettaio per quieto vivere rinuncia al suo giro di controllo e io mi sento fiero di essere barese levantino. Se proprio passa poi, scusasse, chiusa la biglietteria era (costruzione ungherese).

Ora pero han mangiato la foglia, sul treno salgono pure 2 pensionati con una targhetta della MAV tipo ausiliari del traffico che danno grande aiuto e il controllore se anzianotto o donna, mi riprende, fa una scenata e mi fa un biglietto da chissa quale stazioncina piu a monte senza biglietteria. Il biglietto e + costoso dunque e io faccio brutta figura con le ragazze attorno e devo riparare dicendo che a volte pago ma prendono i soldi senza farmi il biglietto perche son corrotti.

Nei primi approcci alle biglietterie ho imparato la parola prezzo intero (teljes aron) che era l’opposto di studente. Allora dall’Italia ho portato la mia vecchia tessera da studente internazionale ISIC (ormai datata 2002, ma con il 2 cosi rovinato che a me sembrava davvero possa andar preso per 7). Nella biglietteria ottocentesca in ferro giallo battuto di Nyugati a Budapest sono scaltri e avveduti, neanche per sogno, devi essere uno studente ungherese, mi spiace 182 fiorini, prego, e mi stampano elettronicamente un triste biglietto azzurro e grigio.

Ma al paese tutti gli studenti sono uguali e mi danno un vecchio biglietto bianco e rosa, piccolino, da studente, con una scritta grande 67.5%. e questo e lo sconto, nn il prezzo scontato, cioe io caccio giusto 59 fiorini.

Cioe' in Ungheria gli studenti viaggiano sui treni col 67.5% di sconto.
Lunga vita al presidente.

Io ho un sogno, un paese con un Eurostar Bari-Roma a un onesto 12 euro prezzo normale per studenti, e un Bari-Milano Intercity a 21.

Posted by alessandro grimaldi at 00:01 MEST
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